David indossava una felpa rossa e da quel giorno in poi, incredibilmente, divenne vittima dei bulletti della sua scuola, invidiosi della momentanea fama, creata da un amico di famiglia fotografo, che fece vedere la foto al gruppo in cerca di copertina. Ora, per quei soprusi, l’ormai ventottenne David farà causa alla band il mese prossimo. «Il cd era in vendita in tutte le grandi catene inglesi, Virgin, Hmv, Tesco, sulle locandine in metropolitana, ovunque, e questo mi ha provocato uno stress grandissimo». Per la serie, non essere mai abbastanza contenti di niente, ma in ambito cinematografico è un po’ quello che è successo ai due bambini protagonisti di E.T., Henry Thomas e Drew Barrymore, divenuti poi ragazzi interrotti (e ripresi).
È andata in maniera del tutto opposta invece al bambino che posò da neonato sguazzante nell’acqua sulla copertina del più famoso album dei Nirvana, Nevermind, all’anagrafe Spencer Elden. Il ragazzo non ha mai ricevuto un dollaro dai guadagni milionari del cd, e se Mtv non l’avesse intervistato nel 2007, nessuno avrebbe nemmeno mai saputo il suo nome. Eppure lui è cresciuto sentendo su di sé una sorta di superpotere, “il bambino dei Nirvana”, censurato in parecchi stati perché compariva nudo, seppur neonato.
Anche il “bambino degli U2” ha un nome, un cognome e una storia. Si chiama Peter Rowen, e per la band di Dublino ha posato per addirittura due album, War e il Best of. Oggi fa il fotografo, e all’epoca era stato scelto perché il fratello era amico di Bono. È sempre una questione di avere conoscenze giuste, anche per posare per una copertina di cd.