Ruiu: «Thiago Silva è il futuro del Milan, Ibra è sempre più lontano»
Fermi tutti, Thiago Silva resta al Milan. Il Presidente Berlusconi cede alla piazza e non vende il fuoriclasse brasiliano, anzi mette mano al portafoglio per ripianare i buchi delle casse societarie. A quanto pare le ragioni del cuore hanno avuto la meglio sulla logica finanziaria: «Nei giorni scorsi l’avevo previsto, ed è andata proprio così». Ha ragione Cristiano Ruiu, opinionista sportivo di fede milanista di Telelombardia, l’aveva anticipato proprio su Tempi.it. «Negli anni della sua presidenza, Berlusconi tra il cuore e il portafoglio ha sempre scelto il cuore. Anche sbagliando, come per esempio è successo a gennaio, quando ha deciso di tenere Pato, lasciando perdere Tevez. Ma per quanto riguarda Thiago Silva, la decisione non può non essere condivisa dai milanisti. Non sono entrati in cassa 50 milioni di euro, ma è anche vero che una minima parte sarebbe stata reinvestita e in più, perdendo il difensore brasiliano, la squadra si sarebbe inevitabilmente indebolita. Trattenerlo è stato un colpo di mercato senza eguali».
Il fatto che dall’altra parte ci fossero tre grandi ex (Carlo Ancelotti, Leonardo e Paolo Maldini) non potrebbe aver influenzato la decisione di Berlusconi, che forse si è preso una piccola rivincita?
Sicuramente la presenza di Leonardo, contemporaneamente a quella di Berlusconi, scongiura l’ipotesi che fosse tutta una messa in scena architettata per giustificare il mancato acquisto di altri giocatori. Certo, ci sono i malpensanti che sostengono che Leonardo avrebbe accettato questa pantomima per fare bella figura sul presidente del Milan. Ridicolo.
Allora com’è andata veramente?
L’offerta c’è stata, il Milan ha tentennato. Poi Adriano Galliani, Barbara Berlusconi, i giocatori e i tifosi hanno fatto pressing al presidente e siamo arrivati a questo epilogo.
Molti osservatori considerano la cessione di Thiago Silva alla stregua di quella di Kakà. Ma diciamoci la verità, quello è stata un vero affare per il Milan, al Real Madrid è stato rifilato un pacco.
Anche la cessione di Shevchenko andò nello stesso modo, ma il Milan perse giocatori che avevano dato e vinto tutto. Il discorso di Thiago Silva è diverso, perché lui è in rossonero da pochi anni e ha una carriera per ruolo e per caratteristiche di più lunga prospettiva. La società non poteva privarsi del calciatore destinato a diventare un punto di riferimento negli anni futuri, dati gli addii di tutti i veterani a fine carriera.
Dopo Thiago Silva, il Milan “riacquisterà” anche Ibrahimovic?
Credo che se arrivasse l’offerta giusta la società non ci penserebbe due volte: c’è l’età, l’ingaggio e i rapporti personali non proprio idilliaci. Ibra nello spogliatoio è destinato non a unire ma a spaccare, grazie ai suoi famosi “mal di pancia”. Detto questo, uno che ti fa 35 gol in stagione non si trova dietro l’angolo. Si saprà tutto a fine agosto.
Anche in questa trattativa Galliani ha girato per mezza Europa e alla fine è stato smentito dal suo principale. Davanti ai tifosi passa per quello che vuol “far cassa” a tutti i costi.
Galliani è andato a Parigi proprio per evidenziare l’interesse del Paris Saint Germain e mettere Berlusconi davanti al fatto compiuto. Ma l’ad ha fatto di tutto perché Thiago non fosse ceduto. Quindi, al contrario di quello che accadde a gennaio per Pato, questa volta c’è stata una comunione d’intenti globale. I viaggi di Galliani rappresentano il suo lavoro, ma la strategia comunicativa del Milan è sempre stata trasparente.
Il mercato del Milan è terminato?
Non credo. Rimane Thiago Silva, ma non è detto che rimangano tutti gli altri: a partire da Ibra, per proseguire con Robinho e magari anche con Cassano, le cui dichiarazioni un po’ spericolate sulla cessione Thiago Silva non sono state molto apprezzate dall’ambiente rossonero. Acerbi è già stato acquistato, mentre Romagnoli resterà al Pescara un altro anno. Dopo Montolivo arriverà un centrocampista importante al posto di Van Bommel, in quel ruolo adesso c’è solo Ambrosini.
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