Il presidente della Federcalcio spagnola lascia dopo l'accusa di violenza sessuale per avere baciato la calciatrice Hermoso. Una storia di cui si è parlato troppo, e nel modo sbagliato
Non poteva che finire con le dimissioni di Luis Rubiales il caso di "violenza sessuale" di cui la Spagna ha discusso di più nelle ultime tre settimane. Per chi se lo fosse perso, non si tratta di uno stupro di gruppo, ma di un bacio a stampo dato a una calciatrice di fronte a migliaia di persone in uno stadio e qualche milione di telespettatori collegati per festeggiare la vittoria del Mondiale femminile.
Lui è l’ormai ex presidente della Federcalcio spagnola, lei la calciatrice Jenni Hermoso, che pochi giorni fa si è decisa a denunciare Rubiales per violenza nei suoi confronti. Lo ha fatto ben sapendo di essere in un paese in cui una legge recente mette sullo stesso piano un bacio non consensuale e uno stupro. Rubiales rischia fino a quattro anni di carcere, ma ora affronterà l’eventuale processo da cittadino qualunque e non più da uomo più potente del calcio spagnolo. «È finita», ha commentato sui social con cinica solennità la ministra per l'uguaglianza Irene Montero. «...