Romney vince ma non convince. E Santorum è sempre più vicino

Di Benedetta Frigerio
13 Febbraio 2012
Nel piccolo Stato del Maine Romney contava su una vittoria schiacciante. Così non è stato. E un sondaggio "democratico" rivela che Santorum ora gode del 38 per cento dei consenti, Romney del 23, Gingrich del 17 e Paul del 13. Prossimo voto in Arizona e Michigan. In questo secondo Stato Romney è favorito. Ma chi può dire come finirà?

Anche se ieri il voto in Maine ha per lo meno salvato la faccia di Mitt Romney, duramente sconfitto dallo sfidante Rick Santorum nelle tornate elettorali precedenti (in Missouri, Minnesota e Colorado), la situazione per l’ex governatore del Massachusetts non è ancora migliorata. Nel piccolo Stato del Maine, di tradizione repubblicana ma piuttosto liberal e da qualche anno sempre più orientato verso la sinistra liberale, Romney contava su una vittoria schiacciante. Invece ha ottenuto il 39 per cento dei voti, staccando Ron Paul di soli 3 punti. Paul qui si giocava moltissimo, facendo leva sulla sua appartenenza all’area libertaria del Gop. E anche Romney, data la sua grande disponibilità finanziaria, in Maine aveva investito non poco. Chi invece aveva risparmiato per correre in Stati più conservatori era stato Santorum, che, però, è arrivato comunque terzo con il 18 per cento dei voti.

La situazione per Romeny non è rassicurante. Anche se nel fine settimana la Conservative Political Action Conference, dove gli elettori del Gop votano informalmente per orientare il partito, si è espressa in suo favore, persino in questo caso la vittoria non è stata brillante. Non solo, dietro all’ex governatore, di soli 7 punti percentuali, c’è ancora lui, Santorum, con il 31 per cento dei voti, seguito da Gingrich (15) e da Paul (12).
Non solo. Sabato scorso, per la prima volta, il sondaggio nazionale della Public Policy Polling (l’istituto di ricerca legato al partito democratico) ha pubblicato  dei risultati secondo cui l’ex senatore della Pennsylvania è passato in testa alla classifica, davanti Romney di 15 punti. Santorum ora gode del 38 per cento dei consenti, Romney del 23, Gingrich del 17 e Paul del 13. Non solo, se Gingrich lasciasse la corsa, Santorum passerebbe addirittura al 50 per cento delle preferenze, con Romney al 28.

Ora i riflettori sono tutti puntati sul prossimo voto di Arizona e Michigan. In questo secondo Stato Romney è favorito: qui suo padre fu un governatore di successo. Ma la classe media dello Stato di Detroit non ama molto il mormone milionario. La partita dovrebbe comunque concludersi con la vittoria di Romney, ma se l’avvocato italo-americano riuscisse a piazzarsi anche in Michigan vicino al rivale si appresterebbe a combattere la battaglia del 6 marzo prossimo, nei 10 Stati del Super Tuesday, con ancora più armi a suo favore.

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