Il silenzio croato è più assordante di qualsiasi attacco aereo su Belgrado. Eppure un’autorevole rivista americana di storia militare e politica come Command, oltre a prevedere fin dal 1995 la guerra del Kossovo, ha delineato, in due numeri editi nel 1996, le aree di frizione tra Croazia e Serbia, attualmente in stato di tregua armata dopo i primi furibondi scontri del 1991 e del 1995. Attualmente l’ingresso alle Bocche di Cattaro è diviso tra Montenegro e Croazia in modo incoerente; ancora più importante, tuttavia, è la questione della Slavonia Orientale, strappata dai serbi durante la guerra del 1991-1992, e conclusasi con la conquista di Vukovar, la “Stalingrado sul Danubio”, come venne chiamata dalla stampa occidentale. Vukovar come il Campo del Merlo? O forse l’interessamento croato è dovuto alla possibilità di accedere ai campi petroliferi della regione, capaci di fornire 5.200 barili di petrolio al giorno, oltre che di controllare il Danubio?
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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