Infilzato da più frecce che san Sebastiano, il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo approvato dal Parlamento europeo il 10 aprile scorso dopo nove anni di negoziati, e che non entrerà in vigore prima del 2026 e solo se approvato anche dal Consiglio europeo. Sostanzialmente pensato per rendere più difficile l’accesso dei migranti irregolari al territorio dell’Unione Europea a meno che non si tratti di profughi veri e propri, incontra l’ostilità di un arco disparato di soggetti che vanno da accademici di 66 università d’Europa a vescovi della Chiesa cattolica, da Amnesty International e le Ong del mare al Financial Times, dagli europarlamentari di Verdi e Sinistra radicale a quelli dell’ultradestra di Identità e Democrazia, e in Italia dal Partito democratico alla Lega. Con l’importante nota bene che i primi quattro soggetti citati lo criticano giudicandolo non rispettoso dei diritti umani dei migranti, mentre i secondi quattro si oppongono...
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