RICORDO DI PAOLA MALAVASI, LA POETESSA DEGLI OCCHI CHIUSI
è scomparsa il 18 settembre a Venezia la poetessa, giornalista e scrittrice Paola Malavasi, compagna del giornalista Rai e scrittore Ennio Cavalli. Emiliana di origine, aveva vinto il LericiPea 2002 per la poesia inedita. Tra i suoi libri, Sei mai stato a Occhichiusi?, editore D’If, e Le altre, Interlinea.
“Il nostro vero nome” (di Paola Malavasi)
Al vincitore darò la manna nascosta, e un ciottolo bianco sul quale è scritto un nome non conosciuto da nessuno fuorché da chi l’ha avuto. (Apocalisse)
Ascoltiamo il silenzio come se fosse il nostro vero nome. / Nelle sue lettere ampie stanno le valli, i piccoli merli scandiscono / cori e le onde che spalmano il mare su briciole / senza memoria – un tempo monti, un tempo, ma ora cosa importa? – / Il nome scorre lento, mentre ere e fiumi tagliano paesi. / Rimanda a nuove mete, più lontane, alla bocca del barbone / che copre con il mantello di cartone la notte bagnata / fin nella barba, alla pioggia di capelli accatastati / dalla scopa del barbiere, corpi della città gelata. / Il vero nome ci schiva come fossimo scintille. / Ma le parole ci abitano e confidiamo nella rivelazione. / Nominano il viale segnato di passi, l’area dei destini./ Perché il nome non è nascosto, è largo, disteso / nel corpo rotondo del vento, nel suggerimento / di una corolla mentre apre i petali. / Vacilla sui picchi come bandiera e segue / i passi tra le montagne, lo tratteggiano rondini come pennini / a partire dal cielo di mari lontani fino al nostro balcone: / così ci rendono segni parziali. / Il gatto ci fissa stupiti, ignaro di musiche e televisione / con la saggezza di un interprete. / Possiede la furbizia del silenzio e la pigrizia del suo spreco. / Il nostro nome si alza all’alba prima del risveglio / quando a leggerlo intero riesce l’allodola.
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