Qui non è il Paradiso

Di Simone Fortunato
08 Novembre 2001
Un furgone portavalori, con i sacchi dei pagamenti dell’Ici è alleggerito di ben otto miliardi. I sospettati sono due impiegati postali di cui si sono perse le tracce.

di Gianluca Maria Tavarelli con Fabrizio Gifuni, Antonio Catania

Torino, giugno 1996. Un furgone portavalori, con i sacchi dei pagamenti dell’Ici è alleggerito di ben otto miliardi. I sospettati sono due impiegati postali di cui si sono perse le tracce.

Sorprendente thriller tutto italiano del quasi sconosciuto Gianluca Maria Tavarelli, che confeziona un poliziesco teso e con un gran senso del ritmo. Attraverso un racconto ad incastro di grande suggestione, Tavarelli, coadiuvato da un cast di ottimi attori (tra cui gli eccellenti Fabrizio Gifuni e Antonio Catania), gira un racconto dalla parte dei frustrati e del loro sogno di compiere un’impresa grande che possa riscattare una vita comune. Un film insolito nel panorama minimalista del cinema recente italiano, che, dietro a dialoghi scanzonati ed a figure che sembrano non prendersi mai sul serio, cela una radicalità coraggiosa e audace, ed una sfida decisa alla realtà incolore di una vita povera di ideali. Un film di genere e, al tempo stesso, un attento ritratto sociologico degli anni ’90, tra qualunquismo, disimpegno, solitudine e disagio nascosto. In una parte minore, un mito per tutti noi: Adriano Pappalardo.

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