Anche i biscotti possono essere controrivoluzionari e di conseguenza «pericolosi per il nostro stile di socialismo». Non è uno scherzo ma la motivazione che sta alla base della decisione presa dalla Corea del Nord, che ha sguinzagliato la polizia in tutti i mercatini illegali (ma solo in teoria) per ritirare i famosissimi Choco Pies sudcoreani.
TUMULTI IDEOLOGICI. I biscotti di cioccolato sono molto popolari nel paese governato dal giovane dittatore Kim Jong-un e si trovano in molte bancarelle abusive. Ma secondo quanto riportato dal sito specializzato Daily NK negli ultimi giorni le autorità hanno diffuso la notizia che «i biscotti contengono sostanze nocive per la salute». La notizia sarebbe falsa ma avrebbe lo scopo di «evitare tumulti ideologici».
COLPO DI STATO DI CIOCCOLATO. Secondo gli agenti di sicurezza nordcoreani «le marionette del Sud vogliono minare la nostra difesa nazionale. Se continueremo a scegliere i prodotti dei “vicini del piano di sotto”, l’ideologia del popolo potrebbe vacillare». Secondo una fonte di Daily NK, «la propaganda del partito vuole manipolare i sentimenti del popolo. Le “voci” sono state diffuse per ridurre e fermare le preferenze dei nordcoreani per i vestiti e i prodotti stranieri. Ogni volta che un prodotto straniero inizia a diventare famoso, crea ansia nel partito e si pensa che sia una “tattica del nemico che trama per annichilire la nostra Repubblica”».
CHOCO PIES NORDCOREANI. All’inizio i nordcoreani non credevano alle voci «ma a forza di sentirle ripetere ora ci credono». Non tutti però. Chi vive vicino al confine conosce bene i prodotti che smercia all’interno del paese in modo illegale e «si ricorda di accuse simili ad altri prodotti. Ma ricorda anche di averli sempre mangiati». Intanto, per non causare una rivolta della popolazione, la Corea del Nord ha aumentato la produzione di Choco Pies locali «in tutto identici a quelli sudcoreani».