Quelle preghiere sono un attentato alla laicità. Vietato dire le Lodi mattutine in un liceo di Trento

Di Giuliano Guzzo
23 Dicembre 2014
Da decenni a studenti e docenti interessati era riservata un’aula per la recita delle preghiere. Ma ora il Consiglio d'istituto ha detto che non possono più farlo a scuola

Tratto dal blog di Giuliano Guzzo Nell’avvicinamento alla festa del santo Natale il rispetto verso differenti sensibilità religiose – riferiscono le cronache – ha condotto, specialmente in ambito scolastico, ad esiti grotteschi quali il divieto di recite natalizie e, talvolta, dell’allestimento stesso del presepe; perché non tutti, si dice, oggi sono cristiani. Quando però si tratta di tutelare la sensibilità religiosa cristiana, l’attenzione ed il rispetto che si cerca di riservare ad altre confessioni vengono paradossalmente meno fino a generare il sospetto che il sentimento che anima taluni atteggiamenti non sia di tolleranza né sana laicità, bensì di ostile laicismo.

Una recente testimonianza in questo senso arriva da Trento, precisamente dal Liceo scientifico statale Galilei, dove da decenni agli studenti ed ai docenti interessati era ogni mattina riservata un’aula per la recita delle lodi mattutine, pochi minuti di preghiera e raccoglimento che potevano tenersi all’interno dell’Istituto; quest’abitudine che durava da tempo e che mai, in alcun modo, aveva sollevato problemi non implicando obblighi e non procurando disturbo, è stata però formalmente abolita con un pronunciamento del Consiglio d’Istituto, che giovedì scorso ha votato per negare, d’ora in avanti, quello spazio di preghiera.

La ragione che di punto in bianco ha portato a sopprimere la possibilità della recita delle lodi – abitudine, giova rammentarlo, che ex studenti del Liceo Galilei di Trento ricordano già decenni or sono – pare sia la tutela della laicità scolastica. Motivazione singolare in ragione non solo del fatto che in quell’Istituto la preghiera mattutina era una tradizione pur trattandosi di struttura statale, ma anche perché sarebbe da capire che fastidio potevano mai arrecare pochi minuti di preghiera prima dell’inizio delle lezioni. Morale della favola: gli studenti ed i professori affezionati alle lodi – circa una ventina – dovranno cercarsi un altro posto oppure cambiare abitudini.

E pazienza se mancano pochi giorni a Natale – che, piaccia o meno ai sedicenti guardiani della laicità, rimane appuntamento cristiano – e se siamo in inverno. E pazienza anche se alla grande esaltazione del rispetto verso le altre religioni corrisponde, svelando l’ipocrisia che innerva il politically correct, un atteggiamento di fastidio verso il Cristianesimo. L’importante è che gli alunni ed i docenti del Liceo Galilei di Trento, da domani, se ne vadano altrove a recitare la loro preghiera mattutina. E una volta iniziate le lezioni si guardino bene, capitasse il discorso, dal dichiararsi cattolici: non sia mai che a qualche mente illuminata venga in mente di chiedere all’Istituto, dopo le lodi, di espellere anche loro.

@giulianoguzzo

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49 commenti

  1. Don Claudio

    Se non hanno l’aula, meglio! Se pregano in corridoio o nell’androne, come tanti parlano, danno un motivo di testimonianza in più e non possono dire nulla! Coraggio: io ho vinto il mondo!

  2. dsm

    Andare a recitare le lodi in una vicina chiesa è troppo disturbo? Ci sono posti preposti per ogni cosa. A mangiare si va al ristorante o in mensa: se uno mangiasse in chiesa o in tribunale, la cosa non sarebbe appropriata, giusto? A scuola ci si va per apprendere, per confrontarsi e per crescere. Le preghiere non sono censurate, sono solo fuori luogo.

  3. Sol

    La scuola non è un tempio, e non è il luogo adeguato per funzioni religiose. Mi meraviglia che finora fosse stata destinata un’aula ad uno scopo che con la scuola non ha nulla a che vedere. E sia chiaro, direi lo stesso anche se fosse stata destinata a preghiere induiste, islamiche, animiste, o asatru. Dichiararsi (cattolici o qualunque altra cosa) va benissimo, ad espletare le funzioni religiose si vada in un luogo ad esse destinato, o nella propria casa.

  4. Flavio Dalvit

    “Lodi” e tempesta in un bicchiere d’acqua.

    La Stampa, anche nazionale, ha dato recentemente ampio rilievo all’episodio delle “Lodi” mattutine al “Galilei”, con un’interpretazione che ha fatto diventare un caso quello che caso non è.
    Vediamo i fatti e gli antefatti.
    L’aula “polivalente” del “Galilei” viene aperta alle ore sette e mezzo per accogliere gli studenti pendolari, che altrimenti dovrebbero attendere all’esterno l’inizio delle lezioni.
    Da alcuni anni (meno di una decina, per quello che ne so) un gruppo di alunni, accompagnati da alcuni docenti, previa autorizzazione, era solito ritrovarsi lì per momenti di riflessione e meditazione e per recitare le “Lodi”.
    Fin qui, tutto bene. La mia posizione è sempre stata ed è quella della massima apertura, e favorire anche questi momenti mi era sembrato del tutto naturale.
    Qualche settimana fa tre rappresentanti del Consiglio dell’Istituzione chiedevano un colloquio per riportare le preoccupazioni manifestate loro da alcuni genitori. Le preoccupazioni non riguardavano le Lodi in sé e per sé, ma la non opportunità della presenza degli insegnanti; ai loro figli, infatti, sembrava che le votazioni risentissero, in qualche modo, della partecipazione o meno al gruppo; ritenevano che uno studente si fosse aggiunto al gruppo stesso per opportunismo, non avendo prima mai manifestato interesse di tipo religioso; e citavano una battuta discriminatoria che sarebbe stata rivolta in classe al gruppo dei non partecipanti.
    Premesso che personalmente ho la massima stima degli insegnanti coinvolti, era comunque impossibile stabilire se quanto riportato avesse molto, poco o nessun fondamento. Un fatto era, ad ogni modo, certo: la serenità complessiva era compromessa e quindi, in attesa di valutare la cosa assieme al Consiglio dell’Istituzione, ho temporaneamente sospeso l’iniziativa. Con questo, il “Galilei” si è allineato agli altri istituti superiori in nessuno dei quali, per quanto mi è noto, vige una consuetudine di questo tipo.
    Nella recente riunione ho proposto al Consiglio la possibilità di individuare un ambiente per momenti di raccoglimento e riflessione. Quasi tutti gli interventi hanno evidenziato la non opportunità di questa scelta, per mantenere distinte le finalità della Scuola da quelli che sono convincimenti e sensibilità personali, peraltro del tutto legittimi.
    Alla riunione hanno assistito anche un genitore e alcuni studenti interessati alle “Lodi”, che hanno potuto, su mia proposta, partecipare al dibattito.
    Con 2 voti a favore e 12 contrari il Consiglio non ha accolto l’iniziativa.

    Questo significa forse che al “Galilei” è “vietato pregare”? Assolutamente no!

    L’aula polivalente era e continua a rimanere aperta dalle sette e mezzo in poi ed è utilizzabile dagli studenti per attività individuali o di gruppo, purché siano rispettose delle norme della civile convivenza. Alcuni ne approfitteranno per studiare, altri per chiacchierare con gli amici, altri reciteranno le Lodi, altri ancora si infervoreranno pensando all’ultima partita di calcio.

    Come è sempre stato, tranne che per un breve periodo di riflessione, vista la delicatezza dell’argomento.

    Tutto molto semplice, quindi; forse, non era necessario crearne un caso.

    il Dirigente scolastico del “Galilei”
    dott. Flavio Dalvit

    1. Raider

      Grazie per la precisazione, esimio Dirigente Scolastico: anche se è una precisazione che non chiarisce tutto o perlomeno, punti che non sembrano banali, anche a chi non partecipa alle Lodi, non ha figli nella scuola da Lei diretta e di suo, non parteciperebbe a polemiche neanche su invito.
      Se, come mi sembra di capire, tutto ha avuto inizio da un pettegolezzo, secondo cui alcuni ragazzi hanno notato che taluni docenti erano molto più larghi di voti con chi si univa alle Lodi, questo polivalente principio di giurisprudenza scolastica sancirebbe la fine di ogni convivenza non solo all’interno di un’aula polivalente. Lo stesso problema si riproporrebbe, per es., quanto alla partecipazione o meno all’Ora di Religione, che esporrebbe chi partecipa e chi no a rappresaglie dell’una e dell’altra parte: il che, da quanto ho sentito da amici e parenti che vivono al Nord, sembra accadere, beninteso, da entrambe le parti: ma sono tutte chiacchiere, per cui non convocare Consigili d’Istituto e non fare montare polemiche, innescate dalla decisione in via cautelativa di sospendere l’attività incriminata e altamente pericolosa per le valutazioni dei non partecipanti.
      Se le cose stanno così come Lei, dott. Dalvit ,sostiene e quindi, come non c’è motivo di dubitare, converrà che sospendere quello che non è un servizio della scuola, ma una possibilità che non vincola in alcun modo né la scuola né chi la frequenta, costituisca un precedente per recriminazioni di ogni genere su favoritismi confessionali o anti-confessionali, partitiche, di genere, etniche, polisportive e così via. Detto senza spirito di polemica (ma con qualche non malevola ironia) e con gli auguri, se li accetta anche in ritardo, di Buon Natale e se non Le giungono in anticipo benché debbano, di Buon Anno.

    2. giovanna

      Francamente, dott. Dalvit, il suo intervento dice e non dice , anzi presenta delle incongruenze. Per sempio, perché sottolineare che non erano nemmeno dieci anni che si pregava nella sua scuola ?
      O , ancora, se è vero che stima gli insegnanti coinvolti, perché prestarsi a manovre di bassissimo profilo, condotte da genitori rosiconi ?
      Anche perché, se si dovesse dare retta a tutti i pettegolezzi che da sempre accompagnano i prof militanti di sinistra ( categoria veramente sprezzante della libertà altrui, perché convinta di avere una superiorità che li autorizza a passare come carrarmati su chi non sia allineato perfettamente alle loro “giuste ” idee , giuste per antonomasi ), tre quarti delle scuole dovrebbero proibire qualsiasi tipo di incontro o riunione !
      Comunque, pare che sia il caso di dire che tutto è bene quel che finisce bene, anche se la libertà è sempre in bilico.

    3. Remo

      Quindi all’Istituto Gallileo si recitano ancora lodi con commistione tra insegnanti e studenti ed eventuali favoritismi?

      1. giovanna

        Remo, bravo pettegolo, hai capito tutto.

  5. Filomena...

    La notizia è così importante che non se ne trova traccia in rete!!!!!

    1. giovanna

      Filomena, a parte il fatto che se ne trova traccia, eccome, certo che i tuoi criteri sono parecchio personali !
      Se non hai l’imbeccata , non riesci a commentare ? Che livello ! Eddai, stavolta il copia e incolla è saltato, fattene una ragione.

  6. Agostino

    Alla stupida arroganza di chi interpreta la laicità come la negazione di ogni libera e corretta manifestazione della propria Fede, dobbiamo ricordare che uno dei principali diritti umani, è proprio la libertà religiosa, che si esprime nella possibilità concreta di testimoniare la propria fede dentro la società, nella quale a pieno titolo e da molto tempo i Cattolici sono fruttuosamente integrati.
    Comunque mi permetto di sottolineare che se queste sono le idee sulle quali si pensa di costruire la “buona scuola”, non si potrà certamente realizzare in questo modo, quel rilancio educativo e formativo di cui la scuola italiana avrebbe bisogno.

    1. lcll

      La “libertà religiosa” è un caso particolare che fa parte della libertà di espressione, a sua volta caso particolare di quello che è il vero diritto e cioè la libertà senza ulteriori aggettivazioni.
      Quello che dall’articolo non si capisce è come sia messo questo istituto dal punto di vista generale delle libertà, e specificatamente della libertà di espressione e di aggregazione. Solo così si può capire se si tratta di azione contro uno specifico gruppo.

      PS : per Raider. Le sip non c’entrano una beata cippa, esse stesse si dicono aconfessionali.

      1. giovanna

        Mi pare che un’altra motivazione addotta dal dirigente, forse quella vera, forse, è che alcuni genitori abbiano denunciato un possibile favoritismo degli insegnanti che partecipavano alle Lodi nei confronti degli studenti che partecipavano anch’essi. Cioè, si è dato retta a chiacchiere da portinaia, senza mezza di mezza prova ! Certo, anche quando andavo a scuola io , nel giro dei genitori rosiconi si facevano simili illazioni, ma non venivano certo avvallate dalla portinaia …pardon..dalla preside..allora era una preside !

      2. Raider

        Quando le Sentinelle In Piedi possono servirle a dire “cippa” e altre belle parole, lei non esita a appellarsi alla loro aconfessionalità; quando si tratta di togliere alle entinelle In Piedi anche la libertà di tacere pubblicamente, le Sentinelle In Piedi le ritornano cattoliche quanto lei e altri non permettete che sia reso pubblico.
        Buon Natale, L e C e L nella denominazione d’origine nei nickname.

  7. lcll

    Io non la porrei in termini di “spazio di preghiera” e catacombe, o di musulmani e massoneria.
    Condivido i 2 nodi proposti da Luca Pauletti – soprattutto il primo, condivido la provocazione di Shiva sugli spazi per tutti e la ribalto seguendo la prima parte dell’intervento di Mappo.
    Porrei il tema in termini di agibilità politica per tutti i soggetti presenti nel contesto scolastico, possibilità di autorganizzazione delle attività, diritto di riunirsi e svolgere tutte le attività non in palese contrasto con le finalità della scuola pubblica, statale e laica. Non esiste il “diritto dei cattolici a recitare le lodi in scuola”, esiste il diritto per tutti di riunirsi negli spazi della scuola per gestire liberamente delle attività comunitarie e/o di gruppo non necessariamente facenti parti delle finalità della scuola, ma non contraddittorie ad esse. Sarebbe interessante capire se la decisione del consiglio di istituto di questa scuola è stata elaborata ad hoc per impedire la recita delle lodi all’interno dello spazio scolastico, o se essa – giusta o sbagliata che la si giudichi – fa parte di una politica generale di gestione degli spazi democratici; nel secondo caso sarebbe anche interessante sapere se e come i gruppi cattolici si sono espressi sul tema.

    1. Raider

      A chi non prega e detesta che gli altri lo facciano o che diano a vedere la fede che professano in un Paese che si vuole libero e ha una identità storica cattolica, gli “spazi democratici” fanno un certo effetto architettonico e urbanistico, se si pensa a come sono trattate le Sentinelle In Piedi, cui si vorrebbe probire anche di tacere, in attesa di ddl che probiscano, pena la galera, tutto quello che non piace a Scalfar8.

    2. Sebastiano

      “esiste il diritto per tutti di riunirsi negli spazi della scuola per gestire liberamente delle attività comunitarie e/o di gruppo non necessariamente facenti parti delle finalità della scuola, ma non contraddittorie ad esse”

      Luci’, dovresti leggere meglio l’articolo: il Coniglio di Istituto ti ha clamorosamente smentito.

      P.S.: non è un refuso.

  8. Filippo81

    Veramente è il Consiglio d’istituto in oggetto ad essere un’attentato all’umanità degli studenti.

  9. malta

    Forza ragazzi di Trento, fatevi sentire. E nel frattempo ditele davanti al portone delle scuola, tutti i giorni!

  10. Sasso Luigi

    Quella delibera del consiglio d’itstituo è probabilmente illegale. Io non obbedirei.

  11. Daniele Arboscelli

    Se tra quelle persone ce ne sono alcune che si permettono di dire ad altre “Fate quello che volete ma fatelo a casa vostra” sarebbe ironico se poi si lamentassero di una decisione presa a maggioranza che gli dice di fare le loro cose a casa loro.

    Magari vedono cosa succede quando gli tocca a loro e cambiano testa…

    1. Giannino Stoppani

      Un giorno, che spero non arrivi mai, un gay pride sarà rintuzzato a suon di nerbate o, magari, Luxuria e Platinette saranno costretti a vestirsi da uomo 24 ore su 24.
      Quel giorno, che spero non arrivi mai, quello che hai fatto tu sarà un paragone ragionevole.

      1. Daniele Arboscelli

        Perche’ a sti studenti gli sono arrivate botte sui denti? O li hanno obbligati a fare qualcosa che non volevano fare?

        Qui non se ne parla. Se commento sotto un articolo di quello parlo…
        Se poi sai qualcosa che l’autore dell’articolo non sa, o non ha voluto rivelare, allora correggimi pure.

        1. Giannino Stoppani

          Agli studenti è stato negato uno spazio per manifestare pubblicamente il loro credo, il che equivale esattamente ad impedire un gay pride.
          Quando in Italia ci sarà una “supposta” maggioranza (tale è, al massimo, un consiglio d’istituto) che impedirà il gay pride, allora potrai dire di aver commentato a proposito.

          1. Daniele Arboscelli

            Non parlavo del gay pride, parlavo di matrimoni o diritti che vengono vietati a persone da altre per i motivi piu’ disparati.

            Dicevo che se tra le persone che si riunivano tutte le mattine ci sono sostenitori dell’ideologia secondo la quale se a me non interessa, tu non lo puoi fare, vedono cosa significa viverlo sulla pelle loro, anche se con un impatto molto minore.

          2. yoyo

            È il vecchio colpirne 100 per educarne 1000. E quelli indietro saremmo noi cristiani, eh?

          3. Daniele Arboscelli

            Prima sono state citate nerbate e imposizioni, adesso Mao che la gente la faceva proprio fuori…

            Gli studenti hanno solo fatto passare una mozione che dice che se uno vuol pregare puo’ farlo per conto suo invece che chiedere alla scuola di dedicare un’aula per attivita’ che non c’entrano niente con l’istruzione.

            Senso della misura questo sconosciuto.

          4. Giannino Stoppani

            Arboscelli caro, un giorno, quando scenderai dal pero, capirai la differenza tra coltivare un’opinione diversa da qualcuno e impedire a questo qualcuno di manifestare la sua.

  12. Shiva101

    Ma queste “altre religioni” possono essere celebrate dentro la scuola?

    oppure, come la solito, deve esserci SOLO la religione cattolica?

    Siete d’accordo a realizzare piccole moschee e attrezzare aule per le preghiere buddhiste nelle nostre scuole?
    Vi darebbero fastidio?

    O forse è più opportuno che ognuno le preghiere se le faccia nei PROPRI spazi fuori dalla scuola che non credo vada trasformata in un santuario!

    Non vi conviene fare il presepe a scuola:
    perchè in quel caso anche le altre religioni andrebbero celebrate e allora la gente finalmente si renderà conto che Cristo è solo un tassello, una comparsa in un mosaico molto piu grande e..
    perdereste di autorità…. !

    Siete su un binario morto!

    1. malta

      Shiva, un ripasso di storia non ti farebbe male. La Chiesa ha celebrato il requiem di tutti i suoi persecutori e stai certo che sarà così pure per i radicali/massoni/lgbt/fondamentalisti-islamici e compagnia. Tienilo a mente.

    2. Giannino Stoppani

      Solo un emerito pirla può credere che i cristiani del ventunesimo secolo siano tali perché non conoscono le altre religioni, filosofie e ideologie.
      Del resto non può non essere un pirla uno che conclude tutti i suoi deliri illuministoidi col solito “binario morto”.

    3. Francesca

      E infatti, caro e ripetitivo Shiva, non ci sarebbe nessun problema per i cattolici se studenti di altre religioni chiedessero spazi per le loro preghiere. I cattolici non hanno problemi con nessuno, mentre non è vero il contrario. Il fatto è che agli altri gli spazi sarebbero concessi in omaggio alla multiculturalità, mentre noi, per lo stesso motivo, veniamo fatti sloggiare: quindi il problema non sono gli studenti di altri culti, ma i presidi e gli insegnanti anticristiani che a lei piacciono tanto. C’è già tanta gente che considera Cristo molto meno di una comparsa… ma Lui ha già vinto, per tutti. E questo, che è ciò che a voi dà più fastidio, è anche ciò che a noi tranquillizza.

    4. Mappo

      Shiva, ovviamente non ti dai neppure pena di rispondere in maniera razionale al commento degli altri utenti. Nessuno ha chiesto di creare cappelle dove i cattolici potessero pregare e quindi non c’è motivo di creare neppure moschee a questo scopo. Per tutti gli anni del liceo assieme ai miei amici ho usufruito di una stanza vuota, priva di qualunque simbolo religioso, ci trovavamo per recitare le lodi utilizzando quel lasso di tempo fra l’apertura del portone della scuola e il suono della campanella. Finito lasciavamo la stanza come l’avevamo trovata. Non avrei avuto nessun problema se nel mio vecchio liceo degli eventuali studenti mussulmani avessero chiesto di poter utilizzare una stanza nel corso della mattinata per pregare, sempre che, come nel nostro caso, questo non avesse interrotto il normale ciclo delle lezioni.
      Il problema è che oggi, nell’anno del Signore 2014 se due gruppi uno cattolico e uno mussulmano fanno la stessa richiesta è molto probabile che in nome della laicità e del multiculturalismo la richiesta dei mussulmani venga accolta e nel nome della laicità e del multiculturalismo la richiesta cattolica, pur avendo il medesimo contenuto, venga respinta.

    5. Cisco

      @Shiva
      Tutti devono poter avere uno spazio di preghiera, anche per la tua religione. A proposto, quale è ?

    6. SILVIO

      Alcuni pensano che i cattolici non siano cittadini italiani, di conseguenza la scuola ed altri luoghi pubblici possono dare spazio a tutti ma non ai cattolici. Del resto chi non capisce che i cattolici non avrebbero problemi, se altri cittadini di religione diversa pregassero in modo differente ose cittadini di religione atea, tenessero incontri sulla presunta inesisteenza diDio e su come il caso ha creato la Ferrari,dimostra di essere persona inluminata e priva di pregiudizzi come i giacobini della rivoluzione francese, che come noto, crearono un clima di libertà e benessere chimato terrore

    7. giuliano

      caro Shiva, è Natale ma se dovessi incontrarti in qualche posto ti lascerei un ricordino con i fiocchi

    8. Ellas

      Shiva purtroppo non sei aggiornato: pensa che durante il ramadan, una mia amica in un negozio stava bevendo e una musulmana si è arrabbiata con lei perchè non era partecipe del ramadan. Accomodati pure. E comunque informati che le differenze esistono anche tra i buddisti: la setta soka gakkai (quella del dalai laama) è considerata eretica dagli altri buddisti, eppure è quella che molti come Baggio e la Guzzanti seguono.

      State proprio comodi a guardare solo alla religione cattolica. Facile. Peccato che la perdita dell’identità religiosa di un paese è la conquista di altri come induisti o muslims.

      Preferisco continuare a tifare per Gesù, al grido di “Viva Cristo re” come facevano i cristeros.

      Non è un mistero che i cristiani (specie cattolici) siano tartassati o emarginati. E in tutto il mondo. Aklla Fox per esempio devi essere ateo (senza alcuna religione) se vuoi lavorarci. E’ giusto? No.

      Che problema c’è se degli studenti vogliono una saletta SEPARATA, così non disturbano?

      E poi chi da’ il diritto ai gay di tentare di mettere mano al Presepe? Se non vogliono la religione tra i piedi allora non hanno il diritto di infangarne la simbologia. Prego. Provatevi a deturapre un’immagine di Muammad o di qualche dio indiano. Se potrete raccontarlo.

    9. Ellas

      Che pena, Shiva. Sei così politicamente ideologizzato!

  13. Luca Pauletti

    Alla scuola dei miei figli, nel veneziano, era la stessa storia.
    Un’insegnante ha pure chiesto ai ragazzi di scrivere una poesia sul Natale senza citare Gesù, gli angeli, i pastori … tanto valeva che gli chiedesse una poesia sull’inverno.
    Ci sono tuttavia 2 grossi nodi irrisolti alla base di questa situazione:
    – la mancanza di partecipazione di noi cristiani agli strumenti democratici (consigli d’istituto, comunali …) o agli strumenti di manifestazione democratici (perché il prossimo anno non scendiamo in piazza per difendere il diritto alla nostra tradizione del presepe?)
    – il profondo equivoco sul significato della parola LAICO !
    Quest’ultimo aspetto è ancor più grave perché questa ignoranza è diffusa pure nel popolo di Dio, tra catechisti, educatori, mamme …
    Non vi augurerò mai buone feste … ma sempre e solo BUON NATALE !

    1. andrea

      Concordo pienamente

  14. Sebastiano

    Niente, non c’è verso di commentare.
    Di sicuro Lucillo, Filomena e Shiva hanno accesso più facile

    1. Ellas

      Effettivamente qui sta diventando arduo fissare i propri post. Non so perchè.

      buon Natale a tutti, gente.

  15. Sebastiano

    Fusse che fusse la vorta bona…

    scommetto che se un gruppo di musulmani gli avessero chiesto una saletta per inchinarsi alla Mecca gliel’avrebbero concessa seduta stante, in omaggio alla multiculturalità e menate varie.
    Fossi negli studenti le reciterei in cortile o fuori, e così saranno più visibili a chi crede che laicità significhi annullamento anziché apertura.
    I pasdaran del pensiero unico sono già tra noi, e gli paghiamo lo stipendio.

    1. Ellas

      Esatto Sebastiano: se erano musulmani avrebbero avuto la saletta e si sarebbe pure convertita una chiesa in moschea. non mi stupisce che nei paesi in guerra ci sia un aumento di vocazioni.

  16. Sebastiano

    Redazione: ma è mai possibile che sia costretto a scrivere un post (mai pubblicato) per la sesta volta? non sarà il caso di verificare l’efficienza e l’efficacia della cosiddetta “moderazione”?

  17. Cisco

    Nel Califfato – a fronte del pagamento della jizya – i cristiani hanno diritto di pregare liberamente; negli Emirati Arabi Uniti di fare il presepe; nello Stato Massonico del Trentino, invece, a fronte del pagamento delle tasse scolastiche i cristiani non possono radunarsi per pregare o fare il presepe. Sadomasochismo occidentale o precisa strategia massonica? Secondo me, entrambi, ma è probabile che prevalga la seconda: provino, per vedere cosa succede, a recitare le lodi al Grande Architetto dell’Universo. Buon Natale, anzi, più laicamente (non si sa mai), Buone Feste di Fine Anno.

  18. Giuseppe

    Mi capita di recitare le lodi, silenziosamente, in treno la mattina. Sarà ancora possibile o il controllore mi farà scendere? Oppure dovrò pagare un supplemento?

  19. Leo Aletti

    Non è lecito essere cristiani e la Chiesa fu confinata nelle catacombe. Cristo vince senpre non è mai riducibile.

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