Quell’amicizia discreta ed efficace

Di Abruzzese Salvatore
06 Settembre 2001
«Il movimento di don Giussani guarda così alla pretesa dell’uomo contemporaneo alla pienezza di vita, non solo rispettandola ma addirittura invitando il soggetto laico a prenderla egli stesso sul serio, cercando di realizzarla conprendendone le radici profonde». La modernità di CL nell’analisi di un sociologo laico. Autore di un saggio recentemente pubblicato da Il Mulino di Salvatore Abbruzzese

Per un sociologo studioso dei fatti sociali ciò che colpisce in Comunione e Liberazione non è costituito dalle dimensioni quantitative, né dai contenuti spirituali della proposta educativa per quanto qualificati possano risultare. Cl non ha rilevanza sociologica rispetto ai contenuti bensì per il suo stile. Questo è costituito in primo luogo dalla capacità di presentarsi e di attivarsi in ogni contesto della società secolarizzata contemporanea. Il capitale religioso in Cl si reinveste nel mondo sociale e fa, di questa capacità di spendersi ovunque si trovi a vivere, una caratteristica sorprendente per il contesto moderno. Se la tensione spirituale pone Cl all’interno della miriade di movimenti ecclesiali, ma anche extraecclesiali, che costituisce una parte rilevante della spiritualità del ‘900, la sua capacità di investirsi al di là della semplice emozione spirituale e della pura animazione del laicato cattolico interno alle parrocchie sorprende e resta tutta da spiegare.

Nel mondo, ma non del mondo

Avvicinandosi poi a Cl, cioè ai documenti del movimento da un lato e ai testi di don Giussani dall’altro, emerge una seconda caratteristica: la capacità culturale di leggere la cultura laica contemporanea, rintracciandovi la problematicità, l’attenzione all’Altro, la coscienza del divario tra l’aspirazione smisurata alla pienezza di vita e le sconfitte dell’esistenza concreta. È per quest’aspetto che la presenza di Cl nel mondo culturale non avviene affatto, né è mai avvenuta, in termini di contrapposizione frontale; un elemento questo molto più consono all’Azione Cattolica degli anni Cinquanta e dalla quale don Giussani si è sempre in qualche modo differenziato. In questo senso la presenza di Cl, all’interno della cultura contemporanea, tende a presentarsi come un punto di vista definito che, più che invadere il pubblico di testi edificanti, preferisce guardare al mondo moderno e agli esponenti laici della cultura contemporanea con un rispetto eccezionale dei loro interrogativi. Il movimento di don Giussani guarda così alla pretesa dell’uomo contemporaneo alla pienezza di vita, non solo rispettandola ma addirittura invitando il soggetto laico a prenderla egli stesso sul serio, cercando di realizzarla conprendendone le radici profonde. Comunione e Liberazione quindi è, in realtà, un movimento moderno, profondamente inpregnato della cultura del ‘900.

Un movimento moderno

Un movimento che risponde all’anticlericalismo illuminista e laicista dall’“interno” e non dall’esterno della cultura laica contemporanea prendendo a testimoni interrogativi, autori e correnti come il romanticismo, la fenomenologia, l’esistenzialismo. È qui che si colloca l’attenzione alla persona concreta, colta nelle sue aspirazioni più profonde e nella sua sete di vita. Nulla è da negare e da reprimere se non la fuga dalle domande che il soggetto stesso si pone, il rifugio in ideologie di comodo, il credere che la razionalità mentale basti a se stessa ed a farsi da sola, strumento per orientare la propria esistenza. Cl raccoglie così la stanchezza dell’uomo moderno, ne vieta lo sfociare nel disincanto e nella rassegnazione. Sul piano pratico – ed è questo il terzo elemento – ciò non si traduce solo in un’attività intellettuale, ma in un’essenza di vita. Cl non offre solo testi e documenti, convegni e dibattiti ma, per esprimersi nei suoi termini, essa vuole essere “compagnia”. «Non è bene che l’uomo sia solo» dice don Giussani riferendosi al Genesi. E questa compagnia non è assolutamente rinchiusa nella sola dimensione intimistico-spirituale della comunità di fede, ma è compagnia di vita. Discreta ed efficace come lo sono gli amici intelligenti, capace di proporre e di affiancare, ma soprattutto di edificare. La compagnia di Cl tende costantemente ad aprirsi su opere concrete, dove tutta la tensione spirituale va ad alimentare il concretissimo della vita quotidiana, rispondendo a bisogni comuni, anche quelli materiali come il lavoro, lo studio, la casa, la fatica di una malattia. Si può così incontrare Cl anche cercando lavoro o chiedendo una guida all’orientamento nelle facoltà universitarie. Ma il servizio offerto è in realtà duplice: dietro la soluzione specifica c’è anche quella dell’offerta discreta di una compagnia di vita, con la quale affrontare un’esistenza che solo le illusioni illuministe e le sue derive individualiste hanno ritenuto affrontabile in solitudine, con la sola compagnia della propria coscienza, separata da un legame sociale, dalla serena tranquillità che nasce dal sentirsi parte di qualcosa di più grande.

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