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«Quella di Maduro è una dittatura criminale. Le democrazie riconosceranno González»

Di Paolo Manzo
15 Gennaio 2025
Brogli, corruzione, petrolio: il “figlio di Chávez” ha consegnato il Venezuela alla criminalità organizzata, «ma oggi l’opposizione vanta un capitale politico enorme». Parla Hector Schamis (Università di Georgetown)
Nicolas Maduro presta giuramento alla presenza del presidente dell'Assemblea nazionale del Venezuela, Jorge Rodriguez, a Caracas, Venezuela, 10 gennaio 2025 (foto Ansa)
Nicolas Maduro presta giuramento alla presenza del presidente dell'Assemblea nazionale del Venezuela, Jorge Rodriguez, a Caracas, Venezuela, 10 gennaio 2025 (foto Ansa)

Venerdì scorso, il presidente del parlamento controllato al 100 per cento dal chavismo, Jorge Rodríguez, psichiatra dal profilo simile a quello di Radovan Karadžić, ha proclamato Nicolás Maduro presidente de facto, ovvero dittatore, del Venezuela. Maduro rimarrà quindi al comando del martoriato paese sudamericano fino al 2031.

Un paese in cui il 90 per cento della popolazione vive in condizioni di povertà. E dal quale, oltre agli otto milioni di persone che sono già emigrate secondo le stime conservatrici delle Nazioni Unite, altri cinque milioni di venezuelani hanno dichiarato di voler emigrare nei prossimi anni, a seguito della conferma del potere di Maduro.

"Venecuba" e le frodi di Maduro

Da ormai un decennio, gli oppositori del chavismo in Venezuela subiscono una persecuzione sistematica, anche grazie al sostegno di Cuba. Questa alleanza è ormai consolidata: già nel 2014, l’Economist parlava di un’unione autoritaria tra i due paesi, definendola come un nuovo e unico stato...

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