«Quanto costa la vita di un bambino?». Donano 100 mila euro al Cav Mangiagalli e salvano dall’aborto 30 neonati

Di Leone Grotti
30 Aprile 2014
La direttrice Paola Bonzi racconta a tempi.it la storia di una donna che ha deciso nel suo testamento di donare i suoi soldi in beneficenza. Il figlio, invece di protestare, li ha offerti subito al Centro di aiuto alla vita

Trenta bambini nasceranno grazie alla generosità di una madre e di suo figlio, che hanno deciso di donare 100 mila euro a fine febbraio al Centro di aiuto alla vita Mangiagalli di Milano. Una storia di quelle che non si leggono spesso e che per Paola Bonzi, direttrice del Cav, ha una sola spiegazione: «Evidentemente c’è ancora qualcuno che giudica importante che i bambini nascano invece che essere abortiti», dichiara a tempi.it.

«PERCHÉ ASPETTARE?». Tutto è cominciato quando un’anziana donna mantovana ha fatto testamento e ha deciso di lasciare 100 mila euro in beneficenza. Il figlio, che avrebbe potuto contestare la decisione per intascare personalmente quella somma ingente, ha saputo da un sacerdote dell’esistenza del Cav Mangiagalli e ha deciso di incontrarne i responsabili.
«Si è messo in contatto con noi poco prima di Natale», racconta Bonzi. «Io l’ho saputo alla vigilia di Natale. Ci siamo visti e quando questo signore, che vuole assolutamente restare anonimo, è venuto a conoscenza delle nostre difficoltà economiche, mi ha detto: “Perché dobbiamo aspettare la morte della mamma? Possiamo disinvestire dei soldi e farvi avere subito i 100 mila euro”. Li abbiamo ricevuti a fine febbraio e con il fondo Nasko bloccato e che fa acqua da tutte le parti abbiamo usato questi soldi per aiutare 30 donne e far nascere 30 bambini. Trenta vite venute al mondo grazie a questa donazione».

FONDO ANTI-ABORTO. Nonostante nel luglio 2013 Regione Lombardia abbia deciso di rifinanziare il fondo Nasko con 4,2 milioni di euro, da febbraio 2014 è tutto bloccato a causa dell’assessore leghista alla Famiglia Cristina Cantù, che vuole rivedere i criteri con cui si assegnano le risorse secondo logiche anti immigrati e dimezzare lo stanziamento.
«Il fondo Nasko permette a dei bambini di venire alla luce», afferma Bonzi (foto a fianco). «È un vero e proprio fondo anti-aborto e se i politici non lo vogliono rifinanziare è solo perché della vita nascente non gliene importa nulla».

«OGGI È UNA TRAGEDIA». La donazione inaspettata, che «ha fatto nascere tra noi, questo signore e la madre una bella amicizia», è arrivata dunque in un momento critico: «Oggi è una tragedia e per questo siamo ancora più grati a queste persone. Ho appena finito un colloquio con una donna: si è già prenotata per abortire perché il padre non ne vuole sapere, lei ha già un altro bambino e da sola non ce la fa. Io le ho offerto il nostro aiuto, che significa un progetto da quattromila euro. Speriamo che così non abortisca».

«QUANTO COSTA LA VITA DI UN BAMBINO?». Il Cav Mangiagalli non riceve un soldo dall’11 febbraio «e stiamo andando avanti da soli, ad esempio con questa donazione. Altrimenti non sapremmo come fare. Un bambino che non nasce, non manca solo alla madre ma a tutta la società. Noi siamo rimasti sorpresi da questo signore che ha rinunciato a un’entrata di 100 mila euro che poteva essere sua per darli a noi. E così ora possiamo aiutare queste donne. Io non ci dormo la notte all’idea che una donna come quella con cui ho appena parlato non riesca a far venire alla luce suo figlio per tremila euro. Quanto costa la vita di un bambino?».

@LeoneGrotti

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34 commenti

  1. filomena

    @Alé
    Capisco il tuo ragionamento che può anche essere di buon senso ma di fatto non puoi imporre a una donna di portare avanti una gravidanza e partorire se non se la sente.
    Paradossalmente, ma neanche poi tanto, si potrebbe desiderare di avere un figlio ma senza averlo fatto nascere. Tu mi dirai allora adottalo, certo hai ragione ma qualche volta si può rimanere incinta pur proteggendosi da gravidanze non volute.

    1. Giannino Stoppani

      Eh certo, poverina… Se non se la sente…
      O meglio, se se la sente di ammazzare un bambino che cresce ne suo grembo, come si fa a darle torto!

    2. Ale

      @ Ciao Filomena non entrò nel merito delle gravidanze non volute e di chi scegli l’Aborto, non lo giudico. Può accadere ma se fosse diffusa già dalla tenera età, 10-12 anni, un poco di educazione sessuale forse il “periodo fertile” verrebbe gestito meglio sia dalle ragazzine che dalle adulte… per me ci sono tante donne disinformate, poi magari mi sbaglio. Il problema si può porre con le donne che hanno un ciclo irregolare..ma anche li’, se lo Stato informasse meglio sugli anticoncezionali il problema potrebbe essere regolato. Mi spiego meglio, molte erroneamente in molte pensano che gli anticoncezionali facciano male, in realtà ciò e’ errato e se non ci sono controindicazioni, come disturbi della circolazione o deficit dei fattori che regolano la coagulazione (controindicazioni) in realtà gli anticoncezionali fanno bene, perché mettono a riposo le ovaie e permettono di conservare il patrimonio follicolare per quando si è pronti per la gravidanza. Poi, per carità, ci può sempre scappare, anche con l’anticoncezionale, la gravidanza ma è più rara. Comunque è sempre qualcosa di estremo, che non fa bene neppure al corpo della donna l’interruzione di gravidanza con aborto perché ci sono anche dei rischi quali emorragie ed infezioni proprio per la donna, per cui potrà anche capitare una volta ma non deve essere la soluzione per tutte le volte che una fa sesso senza precauzioni e poi si scopre incinta. Inoltre trovo che con tutte le tasse che si pagano, si potrebbe anche vivere come i Paesi del Nord Europa dove viene garantito il congedo parentale sia agli uomini che alle donne, se non mi sbaglio nei primi tre anni di vita del bimbo..e ciò è obbligatorio per tutti maschi e femmine, dipendenti e liberi professionisti, ed è garantito un reddito a tutti per quel periodo. Questa per me e’ una “politica per la famiglia e per la società” ..e forse un deterrente contro l’Aborto. Invece da Noi dobbiamo ammirare la Solidarietà di qualche bell’anima, come questa signora citata nell’articolo, perché lo Stato se ne..sbatte e preferisce strapagare o buttare soldi, non si sa bene come, ma non investire nella società. Per lavoro ho contatti con donne madri che sono molto “frustrate” perché abbandonate a se stesse nel ruolo di donna, lavoratrice, madre e anche se sposate in poche hanno la “fortuna” di non avere un ebete come marito. Gli uomini mi odieranno ma vedo tante donne, che anche in vacanza (ovvero entrambi rilassati, marito e moglie) che con una mano spingono il passeggino, con l’altra tengono in braccio il bimbo più grande e per finire strattonano il cane, tenuto a guinzaglio, legato al passeggino..mentre l’uomo sta a bocca aperta.. Odiatemi ma questo e’ il maschio medio italiano, il nordico e’ più collaborante e partecipe nella gestione dei figli. Infatti fanno più figli. Non penso che sia utopico visto che questi Paesi lo fanno. Poi ripeto non ho figli e forse per me e’ un tasto dolente sentir parlare di aborto nel 2014..ma certamente non negherei ad una donna questa scelta, se è veramente quello che vuole, specie in Italia, dove la donna che lavora e’ non dico abbandonata ma quasi..

      1. Alvaro il laido

        Ci sarebbe anche la possibilità di trombare un po’ meno e lavorare e studiare di più…

        1. Ale

          Guarda che parlo di donne di tutte le fasce sociali, spesso laureate che non trovano il giusto aiuto dallo Stato per portare avanti una gravidanza, anzi questa diventa motivo di ostacolo non solo per far carriera (cosa comunque ardua per donna con figli) ma anche per conservare il posto di lavoro. E’ questa la realtà italiana. Purtroppo. Queste donne che scelta hanno, specie se hanno già dei figli, come giudicarle ?! Certamente il mio pensiero e’ che comunque potrebbero portare in fondo la gravidanza e poi dare il bimbo in adozione, se non ne vogliono altri o se non pronte, ma è il mio pensiero e se una non la pensa così e’ giusto che sia libera di scegliere anche l’Aborto se si sente di farlo. Certamente una “politica diversa” incentiverebbe le nascite e farebbe diminuire i casi di aborto..ma Noi siamo il Paese dove le persone in difficoltà vanno avanti grazie alla Caritas e alle donazioni invece che grazie allo Stato, anche se di tasse ne paghiamo quasi quanto i Paesi del Nord Europa, che invece investono anche sul singolo.. che vuole avere un bimbo..

      2. filomena

        Cara Ale,
        Condivido pienamente il tuo pensiero che giudico molto equilibrato. Checché ne dicano alcuni commentatori, neppure io considero l’aborto un mezzo anticoncezionale. È qualcosa che deve esistere solo come estrema ratio. Io spesso mi infastidiscono perché come dici tu la contraccezione viene considerata sbagliata e i ruoli all’interno della famiglia vedono le donne farsi carico quasi esclusivamente dei figli, come hai ben evidenziato tu. Mi fa piacere che siamo d’accordo perché questa é la dimostrazione che anche tra credenti e non credenti si possono trovare dei punti in comune. Quello che conta é non essere estremisti e rispettarsi vicendevolmente.

        1. Ale

          @Filomena io credo in Dio, Gesù Cristo e lo Spirito Santo ma poco nei santi ed ancor meno nella chiesa che mi lascia “tiepidina” per cui io per loro non sono “credente” ed a loro piace esaltarsi per le opere “caritatevoli”, come quelle citate nell’articolo, mentre a me fanno sorridere, ad essere buoni. Infatti, se ci fosse uno Stato più presente nel sociale, certe forme di carità non servirebbero e non sarebbero sopravvissuti all’aborto “solo” 30 bimbi.. Ma appunto io sono tra quelle che vedono lo “smalto scheggiato” e non il bel colore dello stesso..come ha scritto qualcuno rispondendo a te. Le pari opportunità non esistono per niente e se le donne potessero gestire un poco di più la ” res pubblica” forse si starebbe tutti un poco meglio.

    3. Ale

      Concordo con te ed è per questo che in altro post ( articolo su UK e specializzazione in ginecologia) ho scritto che chi è obiettore non deve andare ad occupare un posto nella sanità pubblica negando il diritto di una donna a scegliere ed effettuare l’Aborto. Ovvero l’Aborto può capitare che sia un’opzione che una donna si trova a dover scegliere ma non dovrebbe essere un’abitudine perché francamente e’ rischioso in primis per la donna. La espone al rischio di emorragie ed infezioni e non sto parlando di moralità ma di salute. Quindi se una donna si presenta più volte per questa opzione non trovi che magari dovrebbe essere assistita un poco di più per evitare gravidanze non desiderate, proprio per la salute della stessa? Esiste gli anticoncezionali, i preservativi, le creme spermicida, il diaframma e se nonostante tutto una rimane incinta un’aborto può capitare ma che sia un’abitudine..mi lascia perplessa. E se una ha figli e non ne vuole altri esiste la legatura delle tube come anche la possibilità di prelevare e crioconservare gli ovociti, anche per chi in quel momento non vuole figli ma forse un domani si.. Ma lo Stato non informa che esiste la possibilità di crioconservare gli ovuli e ritrovarli a 30 come se si avesse 20 anni. Ecco queste per me sono opzioni che non mettono a rischio la salute della donna, permettono di condurre una sana vita sessuale e programmare una gravidanza quando è se si è pronti. Ma lo Stato non fa molto per garantire queste opzioni e mi fa sorridere la solidarietà di una bella signora che pensa di risolvere i casini di una donna con 3000 euro.. Che ci fa una donna incinta o con bimbo piccolo con 3000 euro se poi e’ lasciata a se’?! E’ per questo che oggi l’Aborto potrebbe Non Esistere. Quante ragazzine di 20 anni sono a conoscenza che sarebbe ottimo effettuare il prelievo degli ovociti per crioconservarli ?! Penso poche.

      1. Paolo2

        Eeeh, ma che idillio che è nato……..
        Ale&Filomena, bacini, bacini; della serie ce le cantiamo e ce le suoniamo.
        Del resto come si dice……Dio le fa (solo per Ale, credente) e poi li accoppia (per entrambe)

  2. Ale

    Nel caso di pericolo per la vita della donna io sono favorevole all’aborto ma se non c’è pericolo la donne potrebbe portare in fondo la gravidanza e scegliere tra affido o adozione.

  3. Ale

    Potrebbe portare in fondo la gravidanza e darlo in adozione invece di abortirlo. Certamente il bambino sarebbe dato a qualcuno ben felice di prendersene cura gratuitamente… Ma per voi qui conta di più il legame di sangue anche se alcuni veri genitori biologici doc il sangue lo spargono. La signora ha fatto un gesto nobile a donare soldi ma mi fa ridere la lega che si mette in mezzo per accertarsi che non vengano dati ad immigrati.. Perché la vita di un bimbo immigrato vale meno di quella di un bimbo italiano “doc”?? Poi si dice con fare inquisitorio a chi non riesce ad avere figli “perché non adotti?” … Forse perché i bimbi da adottare in Italia sono pochi e prevalgono ragazzini con famiglie “difficili” alle spalle..è scusate se non sono così cristiana “come voi” da prendermi un bimbo di 10 anni con una storia difficile alle spalle!! Se uno non vuole altri figli perché invece di Abortirli o Trascurarli Dopo non li da subito in adozione quando sono piccoli, senza traumatizzarli dopo? A già per il legame di DNA ed in questo caso prevale il diritto dell’adulto genitore biologico sul piccolo suo biologico.

  4. filomena

    Come sempre riportate sempre il tema sull’immoralità dell’aborto che per voi non è mai ammissibile mentre la pena di morte o l’ammazzare civili nelle guerre…..si può discutere. Ammettete che la ragione è che per voi chi sbaglia deve essere punito e se è il caso anche con la pena di morte.
    Questa è la ragione per la quale sostenete che l’aborto per le donne è sempre una scelta dolorosa perché ai vostri occhi è la giusta punizione. Ma non è affatto sempre così e spesso lo è perché i vostri anatemi scatenano sensi di colpa che non hanno ragione di esistere.

    1. Giuseppe

      Di fronte al dito che indica la luna [o qualunque altra cosa bella] c’è sempre qualcuno che non solo guarda il dito, ma comincia a dire che è storto, che le unghie non sono ben curate, che lo smalto è del colore sbagliato, e via quisquiliando …….
      Filomena, cosa vai cianciando quando dici “per voi [ovviamente noi cattolici brutti, sporchi e cattivi] l’aborto non è mai ammissibile mentre la pena di morte o l’ammazzare civili nelle guerre…..si può discutere”?
      Qui è stato descritto un fatto preciso: esiste gente che mette le proprie risorse economiche a disposizione di chi ha bisogno, perchè ha capito che vale la pena difendere la vita nella sua concretezza. Altri – che non hanno a disposizione denaro – ci mettono il proprio tempo e le proprie energie.
      Altri ancora, invece, non trovano mai di meglio che ripetere le solite filastrocche trite e ritrite sulla Chiesa e i cattolici, rinfacciando loro tutto e i contrario di tutto [la pena di morte, il medioevo brutto e cattivo, le guerre, il buco nell’ozono, le code sull’autostrada, …..]. Frasi fatte che fanno sentire tanto intelligenti, sempre allineati e coperti sotto il vessillo del politicamente corretto.
      Che palle, Filomena!
      Quand’è che impari a guardare le cose nella loro realtà, senza perderti in pinzallacchere?

    2. Giannino Stoppani

      Il quinto comandamento non dice “non uccidere” e basta, ma “non uccidere l’innocente”.
      Per un cristiano è un “grave dovere” la legittima difesa di sé, del suo prossimo e della sua Patria.
      In base a questo principio l’autorità che è responsabile della sicurezza e dell’incolumità di una comunità ha il dovere di usare mezzi proporzionati e adeguati per difenderla dagli aggressori.
      L’aborto è l’omicidio di un innocente.
      La scelta tra salvare la vita di un figlio e quella della madre non si pone, visto che è dovere del medico cercare in ogni modo di salvare la vita ad entrambi.
      Questi concetti sono talmente semplici e lineari che trovarvi una qualche incoerenza è un impresa veramente indegna di una persona dotata del minimo sindacale di intelletto, per quanto grande possa essere la sua mala fede.

  5. filomena

    @Cisco
    Eh no caro, anche se uno é colpevole la sua vita secondo il vostro ragionamento, é pur sempre un dono di Dio quindi é indisponibile per l’uomo. Non mi risulta poi che un solo uomo possa rappresentare un pericolo così grande in grado di minacciare una intera comunità che ha tutti i mezzi per difendersi anche senza adottare la pena di morte. Se un uomo in questo caso il giudice può sostituirsi a Dio allora lo può fare anche una donna quando viene minacciata la sua salute e decide di abortire. Poco importa se l’embrione é innocente, la sua vita vale quanto quella del condannato, visto che sempre di vita si tratta.

    1. Tommasodaquino

      Un uomo che attenta alla vita di un altra persona minaccia un inoccente. Il discorso non è se la vita del possibile omicida sia o meno sacra (dal mio punto di vista è indiscutibile), il problema è difendo l’innocente o il presunto omicida?

      1. filomena

        Se per te la vita è sacra a prescindere non spetta a te decidere e dovresti lasciar fare alla volontà di Dio.
        Chi sei tu per giudicare colpevole qualcuno e togliergli la vita. Dio che a vostro parere è sommamente giusto deciderà la cosa migliore.
        Intendiamo quello che sto facendo non è altro che quello che fate voi quando si tratta di scegliere tra la salute della donna e l’embrione.

        1. Fran'cesco

          … con l’unica “piccola” differenza che non decidiamo noi ma la madre …

          1. filomena

            Questo cosa c’entra, quando parlavo di scelte fatte dall’uomo intendevo per usare un vocabolario che comprendete bene, non determinate da volontà divina. Poi che sia uomo o donna non conta.

        2. beppe

          filomena sei sempre molto abile a mescolare le carte e in questo caso un potenziale omicida che ti minaccia con un’arma e un inerme embrione . ti ripeto, se la vita della donna è messa a rischio dalla gravidanza non ci sono dubbi che prevalga il diritto della donna ( CHE PUò SEMPRE SCEGLIERE EROICAMENTE DI SALVARE IL BAMBINO ma questo è un gesto che non tutti possono fare).

        3. beppe

          filomena sei sempre molto abile a mescolare le carte e in questo caso un potenziale omicida che ti minaccia con un’arma e un inerme embrione . ti ripeto, se la vita della donna è messa a rischio dalla gravidanza non ci sono dubbi che prevalga il diritto della donna ( CHE PUò SEMPRE SCEGLIERE EROICAMENTE DI SALVARE IL BAMBINO ma questo è un gesto che non tutti possono fare). mentre se è a rischio la carriera della donna o una semplice vacanza, lascio a te il giudizio…..

          1. Ale

            Che idea che hai delle donne..dici “può eroicamente salvare il bambino” ..facendo cosa? Con questa bella mentalità si sono azzoppate famiglie “biologiche”…che voi tanto amate. Conosco una ragazza che è stata resa orfana grazie a ciò, ovvero la madre grazie a questa mentalità, che anni fa andava tra cattolici, con una diagnosi di tumore maligno ha rinunciato a curarsi lasciando tre figli orfani di cui l’ultimo gravemente invalido, perché aveva assunto chemioterapici prima di scoprire di essere incinta.. Gente che lavorava in quel reparto, ancora oggi, racconta l’orrore e lo strazio del marito, fermato con un corpo a corpo..perché voleva far fuori il ginecologo cattolico, che aveva “aiutato” la moglie in questa “libera scelta” di “sacrificarsi” per il nascituro. Ed era un luminare.

          2. Paolo2

            E secondo te SICURAMENTE anche il figlio gravemente invalido avrebbe voluto “far fuori” il ginecologo cattolico, vero?
            Bhe, altrettanto SICURAMENTE ti comunico che conosco un sacco di invalidi gravi che non vorrebero mai essere stati abortiti.
            Anzi ti dirò di più (e non dovrebbe neanche così difficile da capire se si possedesse un po di cuore e si imparasse ad osservare di più le situazioni reali prima di interpretarle secondo schemi nichilistici preconcetti): lo strazio peggiore (questo si veramente tale)per un “gravemente invalido” è proprio dover ascoltare gli orrori (questi si veramente tali) che emergono da una cultura che sa solo affermare che una vita come la tua non avrebbe mai dovuto avere inizio.

          3. Ale

            La donna e’ MORTA per NON CURARSI E FAR NASCERE QUEL BIMBO..almeno leggi prima di commentare. Non ho detto che gli invalidi vanno abortiti e me ne guarderei bene dal commentare le scelte di chicchessia sia che scelga l’Aborto sia che non lo scelga e faccia venire al mondo suo figlio. Quello che ho detto e’ un’altra cosa ovvero una donna ha rinunciato a curarsi ed a vivere quando aveva già iniziato un percorso di cure con chemioterapici, una volta saputo che era incinta. Solo che quel Gesto Tanto Eroico e’ ricaduto sui figli già al mondo e sul marito che si sono ritrovati orfani e vedovo. Se permetti per me viene prima chi al mondo c’è già. Se poi ti da’ fastidio che ci siano persone “fuori dal coro” a me non importa niente.

          4. Paolo2

            Ho letto benissimo e la tua non-risposta non smentisce nulla ma semmai peggiora ciò che è difficile peggiorare arrampicandosi sugli specchi. Io non mi sarei certo sognato di squalificare quella madre se avesse deciso di curarsi correndo il rischio di perdere il figlio in arrivo per amore degli altri già nati. Ne la “mentalità” a cui sono stato educato (quella, presumo, cui tu così arrogantemente ti riferisci) mi ha insegnato questo; anzi semmai l’esatto opposto. Ma per me quella donna ha compiuto davvero un gesto EROICO, proprio perchè pur consapevole (sicuramente molto più di quanto lo possa essere tu che in modo così indubitabile ritieni di poter “giudicare” la sua coscienzae e il gesto da lei compiuto in termini di libertà coartata da un altro al punto di renderla indifferente rispetto al destino degli altri figli) di ciò a cui andava incontro compresa l’angoscia per la sorte dei propri figli, ha fatto quel che ha fatto perchè nell’intimo sentiva già in se tutta la VITA di quel figlio che aveva in grembo e che già aveva cominciato ad amare come gli altri. Sei tu caro mio che non hai rispetto per questo genere di sentimenti e che secondo la TUA “bella mentalità” ti arroghi il diritto di giudicare le scelte altrui.

    2. Cisco

      @Filomena
      Vedi mia risposta sopra: il paragone tra difesa della vita e difesa dellla salute non regge, sono due cose completamente diverse. Se uno per rimanere in salute deve ammazzare qualcuno, deve prima passare dallo psichiatra e poi andare in galera.

  6. domenico b.

    E’ una bella notizia che ci siano persone così sensibili e generose…
    Però fa pensare che tremila euro facciano la differenza tra la vita e la morte. Non è solo questione di soldi, ma di valori, di cultura, di informazione corretta. Allora anche una parola può fare la differenza tra la vita e la morte, e chi è in buona fede, chi è sinceramente alla ricerca del bene, al di là di essere credenti o meno, si metta dalla parte della vita…tra l’altro non costa niente in euro, può costare qualcosa perchè chiede di mettere in discussione tabù e pseudodiritti che ormai sono entrati nel modo di pensare comune.

    1. filomena

      Caro Domenico
      È sicuramente una questione di valori, mi chiedo però come mai la vita è indisponibile per i credenti e in particolare per i cattolici quando si parla di aborto ma invece per qualcuno che qui si dichiara fervente tale quando si tratta, cito testualmente ” di onore, proprietà o religione” si può derogare e accettare per esempio cosucce come le guerre o la pena di morte sia pure solo in casi eccezionali?

      1. Cisco

        @ Filomena
        Non sono Domenico, ma sottolineao che non si possono confondere i colpevoli con gli innocenti. Questo non significa che i colpevoli debbano essere necessariamente eliminati – e infatti la Chiesa negli USA è in prima linea per l’abolizione della pena capitale – ma nei casi (ormai inesistenti in Occidente) in cui si tratta di persone che attentano alla vita di una intera comunità e non ci sono difese adeguate, la pena di morte è ammissibile, perché la responsabilità ricade appunto sul colpevole, come insegnava già Tommaso d’Aquino. Quindi non si tratta di una eccezione.
        Per la guerra il discorso è analogo.

        1. filomena

          Una sola persona non é in grado di minacciare una intera comunità che ha tutte le armi per difendersi anche senza la pena di morte. Ti ricordo poi che alla domanda “in caso di pericolo di vita della donna a causa della gravidanza é ammissibile l’aborto?” mi é stato risposto che non si può scegliere tra la vita della donna e quella del feto. Deduco quindi che la vita di un colpevole “cioè il condannato” ‘ vale di meno rispetto a quella di un innocente quindi é tollerato sacrificare la sua vita con la pena di morte. La vita dunque non é sempre sacra, lo é solo se si tratta di un innocente. E chi lo stabilisce questo? Un uomo cioè il giudice. Ma non avevate detto che solo Dio può dare e togliere la vita? Se lo può fare un giudice che é un homo nei confronti di un altro uomo, allora lo puó fare anche una donna quando decide di abortire. Poco importa se quella vita é innocente, sempre di vita si tratta.

          1. Tommasodaquino

            vedasi commento giù da basso

          2. Cisco

            @ Filomena
            La minaccia può riguardare anche una singola persona, la legittima difesa è sempre lecita, perché serve proprio a proteggere la vita dell’innocente. Non esiste sistema giuridico al mondo che non ammetta la legittima difesa, così come non c’era sistema giuridico che non ammettesse la pena di morte fino a non molti decenni fa. E se non c’è legittima difesa, condannare a morte un aggressore è immorale. La vità è sacra perché un dono di Dio, quindi è responsabilità dell’uomo farne un uso morale, e chi ne fa pessimo uso attentando al bene comune è responsabile delle consguenze che questo comporta.
            « Se uno nel difendere la propria vita usa maggior violenza del necessario, il suo atto è illecito. Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita […]. E non è necessario per la salvezza dell’anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l’uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui » (San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II)

          3. beppe

            filomeni di meno il can per l’aia. chi le ha detto che in caso di pericolo di vita per la donna prevale il diritto del feto? smetti di scrivere cavolate e studia.

    2. domenico b.

      Filomena, ti avevo infatti chiamato..Ti rispondo in ritardo, e comunque condivido gli interventi di Cisco.
      Ti chiedo: perchè cerchi di estremizzare le situazioni? Ci sono dei limiti che non è possibile segnare nettamente, e a volte ogni singola situazione richiede una soluzione che non può giustificare una legge per tutti. Nel caso di cui parla l’articolo tremila euro fanno la differenza tra dare la possibilità a una persona di vivere o meno..E’ giusto? Io dico: se la vita è bella, se è un bene, se deve portare alla felicità di una persona e di chi le sta vicino, allora perchè non stiamo dalla parte della vita? Poi discutiamo delle situazioni estreme, di cui non si parla certamente nell’articolo di Tempi. Ma il legislatore di uno stato che si vuol dire civile deve emanare leggi a favore della vita, specialmente di chi non si può difendere, di chi urla ma non riesce a far sentire la sua voce quando viene ucciso, e viene ucciso anche dalle parole di chi superficialmente lo condanna mentre si beve un caffè al bar o si concede un’oretta di navigazione su internet e non si rende conto che le sue affermazioni posono creare opinion, e salvare o meno una vita…Pensiamoci

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