Quando la Rete è Dio, lo strano caso di Salvatore Iaconesi
Fa notizia il caso di Salvatore Iaconesi che, dopo aver scoperto di avere un tumore al cervello, ha deciso di mettere in rete, a disposizione di tutti, le proprie cartelle cliniche complete di esami e diagnosi. Il motivo lo spiega lui stesso in un video dove dice: «Prendete le informazioni sul mio male, se ne avete voglia, e datemi una cura: fateci un video, un’opera d’arte, una mappa, un testo, una poesia, un gioco, oppure provate a capire come risolvere il mio problema di salute».
Di questa vicenda mi colpisce la dinamica religiosa che si manifesta con straordinaria limpidezza. Salvatore si consegna alla rete con la stessa fiducia con la quale un cristiano si abbandona alla Grazia di Dio.
Prega di essere liberato dal male e, al tempo stesso, non pretende di essere esaudito e accetta che non sia fatta la propria volontà.
Domanda che la misericordia della rete scriva sulle righe storte della sua malattia e sappia trarne un senso, un bene, anche piccolo come una poesia o un gioco. Spera una vita virtuale dopo la morte.
Mi auguro che Salvatore se la cavi, soprattutto gli auguro di trovare cosa il suo cuore veramente desidera.
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