Provateci voi a fare i Ronaldo

Di Roberto Perrone
01 Settembre 2021
Ha vinto poco, è un azienda, ha scritto «grazzie». E allora? Ha fatto 101 gol, mica pochi, ed è quello che doveva fare. Controlettura (non emotiva e non frignona) dell'addio del "re"
Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus

Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus

Il re è partito, viva il re. In Italia c’è questo snobismo figlio della mediocrità, del piccolo cabotaggio, della collocazione periferica che ci porta a svillaneggiare i grandi quando scivolano, cadono, ruzzolano giù dal piedistallo o semplicemente se ne vanno, magari con una parvenza di esilio (ci andrei pure io a 23 milioni l’anno, comunque).

Tutti goduti, perfino molti juventini, per la partenza di CR7, tutti allineati, dai commentatori più importanti agli avventizi (ormai la maggioranza) nel giudicare fallimentare l’avventura di Ronaldo alla Juventus, nel bollare lui di insensibilità, nel criticare il suo stile di vita, nel rinvangare quando è andato sulla motoslitta durante il lockdown (male, ma da Torino a Courmayeur, eh, non da Torino a Rawalpindi), nell’indicare come “fuga” la frettolosa partenza con un volo privato (come se fosse uno scandalo, avessi i suoi soldi, andrei anche a Lodi col volo privato) per Lisbona, dove ha ritrovato la Nazionale e da cui si trasferirà a Manchester, sponda United, là dove il suo mito cominciò.

Doveva vincere da solo?

Dice: Ronaldo ha segnato 101 gol, ma ha vinto “solo” due scudetti, due Supercoppe italiane, una Coppa Italia. Vabbè. Solo. Ma 101 gol in tre stagioni juventine sono tantissimi e Ronaldo ha fatto quello che doveva fare, sono gli altri che non lo hanno seguito.

Dicono: l’avevano preso per vincere la Champions League e non l’ha vinta. Una frase da TSO. Ma come fa un giocatore a vincere da solo? Poi la gente che blabla (cfr Crozza che fa Briatore) neanche si ricorda cosa è successo. Nel 2019 nelle due partite con l’Ajax, Ronaldo segna sia all’andata che al ritorno, ma la Juventus viene sbattuta fuori perché prende 1) un gol per un errore di Cancelo; 2) un gol per un rimpallo; 3) un gol su calcio d’angolo. Cosa doveva fare Ronaldo? Inventare la fusione fredda? Dice: se n’è andato frettolosamente. E cosa doveva fare, restare lì a vedere i dipendenti della Gondrand che riempivano gli scatoloni? Dice: ha scritto grazzie con due “z”. Io rispondo spesso grazieee con tre “e”. C’è una legge che vieta l’uso smodato di vocali e consonanti?

Ronaldo non piange come Messi

Dice: non è un giocatore, è un’azienda. E meno male. Le aziende non piangono lacrime di coccodrillo, false per definizione, come l’eterno rivale Leo Messi che si è disperato, ha baciato la maglia e poi è andato a ritirare un bell’assegno dall’emiro/sceicco/sultano/grandufflupman padrone del Psg. Ronaldo non piange, Ronaldo segna 101 gol e poi va via e se l’avete assecondato avete vinto qualcosa, se non è accaduto qualcosa di meno.

Dice: non si affeziona. E meno male (2). Io non li sopporto quelli che dicono “ho sempre tifato per” quando arrivano in un posto, non reggo questa cultura della “maglia”, della fedeltà, questa oscena retorica della bandiera. No scusa, ma tu che te la prendi con Ronaldo perché passa da un posto all’altro senza fare differenze, tu non hai mai cambiato lavoro? A me quando offrirono di passare da un quotidiano importante a uno più importante non c’ho pensato due volte. Siete ben strani voi italiani, incollati alle vostre cadreghe finché non ve ne spingono sotto il culo una più comoda, ma se lo fa un altro, allora è tradimento/vilipendio.

L’amico Pinsoglio

Ronaldo è un grande professionista. Io voglio uno così. Diego “el Prence” Milito è stato un anno al Genoa: ha segnato 22 gol, di cui 4 alla Sampdoria, poi se n’è andato. Mi sono strappato il caffetano rossoblu? Nient’affatto. L’ho abbracciato (virtualmente) e gli ho detto: vayas con Dios.

E per finire, a differenza di quello che sostiene Fred Perri, non è neanche anaffettivo. Al mio amico FP è sfuggito che Ronaldo è, anzi, un esempio fulgido di fuoriclasse del popolo (scrivo nel 24esimo della morte di Lady D), un fuoriclasse democratico. Non è vero che alla Juve non aveva un amico. Ne aveva uno. Non Dybala, Bonucci, Chiellini, Buffon, quando c’era, non un senatore, ma Carlo Pinsoglio, il terzo portiere. “A cena paga sempre lui” ha raccontato. Conosco molti di voi, fenomeni che svillaneggiate CR7, e manco un caffè m’avete mai offerto.

Foto Ansa

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