Il primo Premio Luigi Amicone a Monica Ricci Sargentini e Matteo Matzuzzi

Di Redazione
30 Giugno 2022
Sarà consegnato a Caorle alla fine della tre giorni di incontri il prossimo 17 luglio. La giornalista del Corriere e il vaticanista del Foglio premiati per la libertà che hanno di "chiamare le cose con il loro nome"
Premio Luigi Amicone Ricci Sargentini Matzuzzi

Tempi Caorle

Sono la giornalista del Corriere della Sera Monica Ricci Sargentini e il vaticanista del Foglio Matteo Matzuzzi i premiati della prima edizione del Premio Luigi Amicone, che sarà consegnato a Caorle (Ve) al termine dell’evento “Chiamare le cose con il loro nome”, la tre giorni di incontri e dibattiti organizzata da Tempi dal 15 al 17 luglio prossimi nella città della cultura veneta 2022. Tre giorni pensati per mettere a fuoco una questione fondamentale per il mondo dell’informazione e l’intera società: senza il riconoscimento di una evidenza, di una “verità”, non c’è possibilità di comunicazione e di dialogo.

Il Comitato per l’assegnazione del premio, presieduto da Giuliano Ferrara e composto da Antonia Arslan, Daniele Bellasio, Ubaldo Casotto, Marina Corradi, Mattia Ferraresi, Annalena Valenti e la redazione di Tempi, ha scelto i due giornalisti per la libertà che hanno di “chiamare le cose con il loro nome” nel proprio mestiere. Monica Ricci Sargentini e Matteo Matzuzzi saranno intervistati sul numero di luglio di Tempi (qui per abbonarsi e non perderlo).

Pubblichiamo di i seguito le motivazioni ufficiali per i due premi, che saranno consegnati domenica 17 luglio mattina, alle 11.30, presso la Sala di rappresentanza del Comune di Caorle.

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Monica Ricci SargentiniMonica Ricci Sargentini è giornalista del Corriere della Sera dal 2004, già caporedattore dell’Unità. A lei il premio per il suo coraggio e ardore nel raccontare e sostenere le ragioni di chi s’ostina a non chiamare progresso il lato oscuro e disumano del cosiddetto Mondo Nuovo. Il premio Luigi Amicone va a una giornalista che sa andare controcorrente rispetto alla narrazione dominante, spesso stucchevole e banalizzante, di fenomeni drammatici e complessi come l’utero in affitto, la prostituzione, il transfemminismo, l’identità di genere. Oggi il corpo femminile è suo malgrado un campo di battaglia e c’è chi, in nome della riproducibilità tecnica della vita umana, vuole trasformarlo in contenitore a pagamento, cancellando le donne, la loro “differenza” e persino la loro anima. Monica Ricci Sargentini non s’arrende a questa deriva, ma, da posizioni laiche e femministe, si oppone alla violazione di quel tabernacolo in cui tutti noi siamo stati accolti.

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Matteo Matzuzzi Premio Luigi AmiconeMatteo Matzuzzi è caporedattore del Foglio, dove lavora dal 2011 occupandosi soprattutto di Chiesa cattolica. Luigi Amicone ripeteva spesso questa frase di Charles Péguy: «Ci muoviamo continuamente tra due bande di preti: i preti laici e i preti ecclesiastici, i preti clericali anticlericali e i preti clericali clericali. I preti laici che negano l’eterno del temporale, che vogliono disfare, smontare l’eterno del temporale, quello che sta dentro il temporale; e i preti ecclesiastici che negano il temporale dell’eterno, che vogliono disfare, smontare il temporale dell’eterno, quello che sta dentro l’eterno, e gli uni e gli altri non sono affatto cristiani». Il premio va a Matteo Matzuzzi perché sa raccontare le vicende della Chiesa con puntualità e precisione, sempre cercando di comunicare il riflesso che l’eterno getta nel temporale marasma quotidiano di tutti noi.

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