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Prestiti, mutui e rischi. Il nono anno della crisi visto dalla banca

Crescono nel 2016 e cresceranno nei prossimi anni le erogazioni di credito al consumo. Ma la ripresa basterà a compensare i danni della lunga fase di depressione?

Francesco Megna
01/12/2016 - 1:00
Economia
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banca-finanza-shutterstock_504729019

Nei primi dieci mesi del 2016 l’attività di erogazione di credito al consumo è tornata a mostrare una crescita a doppia cifra, con i flussi finanziati, seppur ancora inferiori rispetto ai volumi pre-crisi, in aumento del 14,6%. Nell’ultimo trimestre la crescita dei flussi mostra un’ulteriore accelerazione (+18,2%)

Il miglioramento delle erogazioni ha contribuito al recupero della spesa delle famiglie, in particolare di quella in beni durevoli. Aumentano leggermente, infatti, i ticket medi erogati e le durate contrattuali. Si conferma la multicanalità nella distribuzione del credito al consumo, con un maggiore orientamento, nelle strategie commerciali, verso i canali che intercettano clientela con migliore profilo di rischio, quali i punti vendita convenzionati e gli sportelli bancari.

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Nel dettaglio, il mercato è stato trainato dai finanziamenti finalizzati all’acquisto di auto e moto, anche grazie alle offerte a tassi promozionali, sostenendo la ripresa delle immatricolazioni. Anche i prestiti personali, il prodotto che copre la quota maggiore dei flussi di credito al consumo, hanno registrato una decisa crescita per accelerare ulteriormente negli ultimi tre mesi (+18,4%). Nello specifico, il basso livello dei tassi di riferimento ha favorito una forte concorrenza sul prezzo tra gli istituti eroganti, che hanno contestualmente rinnovato le proposte commerciali, favorendo sia la creazione di nuovo business, sia una intensa attività di refinance.

Per finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni e servizi prosegue anche nel 2016 il trend positivo delle erogazioni (+11,3%) già evidenziato nel corso del 2015. Sulla buona performance incidono in particolare i finanziamenti finalizzati all’acquisto di arredo e di elettrodomestici, favoriti ancora dalle detrazioni fiscali.

Nei primi dieci mesi del 2016 i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione mostrano una crescita a doppia cifra (+10,3%), dopo l’evoluzione più modesta del 2015. Ancora una volta le erogazioni ai pensionati evidenziano una crescita più vivace rispetto a quelle verso dipendenti pubblici e dipendenti privati, con questi ultimi che esprimono la quota minore essendo i più esposti al rischio di perdita di lavoro.

Infine, anche le erogazioni via carte rateali/opzione nel 2016 mostrano una crescita (+21,9%) più intensa di quella a fine 2015. Nel complesso il comparto è dominato dalle carte opzione – tipologia verso la quale negli ultimi anni si è orientata l’offerta – che crescono a doppia cifra e in accelerazione. Tuttavia, gran parte dei pagamenti effettuati con questa tipologia di carte è regolato a saldo e non si concretizza pertanto in un vero e proprio credito rateale. I volumi transati dalle carte rateali mostrano un leggero calo nel terzo trimestre 2016.

Nel corso del 2015 i mutui immobiliari hanno ripreso a crescere e il trend è proseguito anche nel 2016. La dinamica ha beneficiato di condizioni di offerta più distese, della maggiore concorrenza tra gli operatori e della vivacità della domanda, attratta dai bassi tassi di interesse. Nel dettaglio, i mutui di acquisto hanno mostrato un’evoluzione nettamente positiva (+24,9%), che si è accentuata nel terzo trimestre 2016 (+28,3%) confermata dalla ripresa delle compravendite immobiliari residenziali. La componente “altri mutui” continua a evidenziare le crescite più elevate, trainata dai mutui di surroga, che nel 2016 costituiscono quasi un terzo dei flussi complessivi. Tuttavia, l’evoluzione delle surroghe è in rallentamento, scontando il boom degli anni precedenti.

È proseguita la tendenza di leggero contenimento degli importi e delle durate contrattuali dei nuovi mutui, che riflette alcuni fattori quali: l’aumento dell’incidenza delle surroghe, generalmente di importo più contenuto e con scadenze più brevi rispetto alle altre tipologie di mutuo; il calo dei valori di compravendita degli immobili e la volontà di contenere quanto più possibile l’onere della rata. Incide, inoltre, lo spostamento delle erogazioni verso i mutui a tasso fisso, spinto dai tassi di riferimento ai minimi storici, che hanno indotto le famiglie meno propense al rischio a preferire la certezza di una rata costante per tutta la durata del contratto.

I primi dieci mesi del 2016 mostrano una ulteriore riduzione della rischiosità del credito al consumo. Il tasso di default del credito al dettaglio considerato nel suo complesso (quindi mutui immobiliari + credito al consumo) si è infatti attestato all’1,7%, rispetto al 2,3 del 2015. La contrazione è risultata particolarmente significativa per i prestiti personali, anche per effetto della maggiore conoscenza della clientela affidata e della maggiore partecipazione del canale bancario. La rischiosità per questa forma tecnica è passata dal 3,7% del 2015 al 2,3 del 2016, posizionandosi sui livelli di rischio più contenuti degli ultimi due anni.

I prestiti finalizzati stanno invece mostrando andamenti meno marcati ma anch’essi in contrazione, con un calo del tasso di default di 0,3 punti percentuali rispetto al 2015.

Per quanto riguarda i mutui immobiliari, infine, è continuato il lento ma progressivo calo del tasso di default a 180 giorni, che adesso si colloca all’1,5%, il livello più basso osservato negli ultimi 4 anni.

Le previsioni indicano che il mercato del credito al dettaglio nel corso del triennio 2017-2019 vedrà un consolidamento della ripresa già osservata nell’anno in corso. All’origine di questo miglioramento c’è il progressivo miglioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie e la graduale distensione dei vincoli di offerta che durante la crisi avevano determinato la riduzione dei crediti concessi alle famiglie. Permarranno, tuttavia, alcuni elementi di incertezza che continueranno ad alimentare atteggiamenti cauti di offerta e domanda

Nel 2017 il flusso cumulato di nuove operazioni di credito al consumo complessivo crescerà ancora caratterizzando tutte le diverse forme tecniche. Anche nel biennio 2018-2019 l’ammontare di nuove operazioni dovrebbe continuare a crescere, seppur su ritmi più in linea con la dinamica della spesa delle famiglie, in particolare quella per consumi durevoli.

Le erogazioni di mutui per acquisto di abitazione cresceranno ancora nel corso del 2017, anche se a ritmi più contenuti, ancora sostenuti dai volumi di surroghe e sostituzioni. Nel biennio 2018-2019 le erogazioni beneficeranno anche della ripresa degli investimenti in costruzioni.

Infine, la ripresa del reddito disponibile e i tassi d’interesse che rimarranno ancora bassi favoriranno un’ulteriore riduzione della fragilità finanziaria delle famiglie che si tradurrà ancora in una minore rischiosità del credito. Anche in questo scenario, però, il ritmo della ripresa economica non sarà tale da compensare gli effetti della prolungata fase di crisi, mantenendo la rischiosità del portafoglio crediti ancora elevata.

Francesco Megna, autore di questo articolo, è funzionario di banca, area Corporate.

Tags: banchecrisiMutuiprestiti
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