Dicevano che il ricovero di venerdì della piccola Bella, l’ottava figlia di Rick Santorum affetta da una rara sindrome genetica, quella per cui il candidato repubblicano aveva deciso di correre alla presidenza, era la scusa che avrebbe usato per uscire elegantemente dalla partita. Ma Bella oggi è uscita dall’ospedale e papà Rick, dopo aver ringraziato «per le preghiere e il sostegno di molti» rivelando che «Bella è fuori pericolo», ha ripreso la campagna elettorale più deciso che mai. Perché «grazie alla riforma sanitaria di Obama questi bambini non avranno aiuti». Così, dopo aver annunciato l’annullamento di tutti gli impegni in Pennsylvania, stato in cui si voterà il prossimo 24 marzo, dopo tre giorni di assenza dalla campagna elettorale e di incertezza circa le sue sorti, ora ha annunciato di volersi battere fino alla fine. Moltiplicando gli appuntamenti fissati nello Stato della Pennsylvania in cui Santorum sa che deve vincere, dato il significato politico della terra che lo ha reso senatore. Inoltre, se fino a settimana scorsa i sondaggi davano Santorum in leggero svantaggio rispetto a Romney, gli ultimi numeri vedono l’italo americano in testa con il 42 per cento delle preferenze contro le 38 del front runner.
Ma la sorpresa maggiore viene dal un nuovo conteggio dei delegati. A quanto pare quello ufficialmente adottato dalla stampa sarebbe troppo approssimativo. Secondo il nuovo calcolo, infatti, Romney avrebbe 571 delegati e non 661, mentre Santorum ne ha ben 342 anziché 285. Quel che il conteggio mediatico dimentica è che in Florida, Arizona e probabilmente in Porto Rico il sistema di suddivisione di delegati è di recente diventato proporzionale. In passato in questi stati il vincitore aveva diritto a tutti i delegati ma le regole sono state cambiate dal Comitato repubblicano nazionale, «anche se di fatto la decisione è stata ignorata per influire sui prossimi voti», ha spiegato Santorum. Non solo, i media hanno conteggiato i delegati senza vincoli di mandato come favorevoli a Romney «mentre non c’è nulla che provi che alla convention repubblicana di agosto questi delegati voteranno per lui anziché per me».
Se poi in Texas, come ipotizzato dal partito repubblicano, il sistema fosse convertito da proporzionale in maggioritario Santorum, oggi in vantaggio nelle proiezioni, prenderebbe ancora più delegati. La vittoria in Pennsylvania aumenterebbe poi i consensi in un calendario di maggio già favorevole all’ex senatore. Il prossimo mese, infatti, si voterà in North Carolina, Indiana, West Virginia, Nebraska, Oregon, Kentucky, Arkansas e Texas, tutti stati in cui Santorum è avanti in 7 sondaggi su 8. Ecco perché il cattolico Rick «è certo di poter ancora ostacolare Romney che è più lontano di quanto sembrava dai 1144 delegati necessari per vincere la Convention di Tampa».
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