
Pio IX, un beato che non piace ai compassati
Era umile e buono, malato di epilessia in gioventù attribuì la guarigione ad un miracolo della Vergine, per umiltà voleva rifiutare la nomina cardinalizia, ma quando fu chiamato a guidare la Chiesa lo fece con grande saggezza e vigore. Combatté una vera e propria guerra contro le forze anticlericali, fu costretto all’esilio da Roma, ma riuscì nel difficile compito di traghettare il Papato dal potere temporale verso la missione universale. Nel momento in cui la Chiesa cattolica rischiava di perdere tutto, la rafforzò nella fede e nella struttura. Proclamò i dogmi dell’immacolata Concezione e dell’Infallibilità, convocò il Concilio Vaticano Primo, denunciò con il “Sillabo” gli errori dell’illuminismo, del razionalismo, del positivismo, del liberalismo e del Socialismo. Per questi motivi è stato il Pontefice più osteggiato dalla Massoneria.
Un pontificato in tempo di rivoluzione.
Giovanni Maria Mastai Ferretti, nacque il 13 maggio 1792 a Senigallia. Fu eletto pontefice il 16 giugno 1846, suscitando speranze negli ambienti patriottici liberali e cattolici: uno dei primi atti fu la promulgazione di un’amnistia per i prigionieri politici e acconsentì ad alcune riforme nello Stato Pontificio. Nei primi due anni del pontificato si guadagnò il titolo di papa liberale, patriottico e riformatore.
Nell’aprile 1848, quando era evidente che la massoneria internazionale fomentava attentati, rivoluzioni e disordini contro il papato e le nazioni tradizionalmente cattoliche, Pio IX prese le distanze dalle fazioni più radicali dei patrioti italiani. In seguito allo scoppio dei moti insurrezionali a Roma si trasferì a Gaeta, mentre nella città eterna veniva proclamata poco dopo nel 1849 la Repubblica Romana da parte di Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi. Le chiese vennero saccheggiate e Mazzini arraffava opere d’arte di proprietà della Chiesa per ripagare la Massoneria inglese che aveva anticipato il denaro per la presa di Roma. Mazzini portava avanti il progetto della Terza Roma libertaria ed anticlericale, laicista e massonica, che avrebbe dovuto far seguito alla Roma imperiale ed a quella dei Papi.
Grazie all’intervento delle truppe francesi la Repubblica romana cadde ed il Papa potette rientrare a Roma nel 1850. Da allora il Pontefice avviò una politica di intransigenza (”Non possumus”) nei confronti delle richieste del potere laicista, diventando l’avversario più acerrimo della Massoneria anticlericale.
Mai avversario dell’Unità d’Italia, sempre della “nefanda unione” massonica.
Nel 1854 proclamo’ il dogma dell’Immacolata Concezione e all’interno del Concilio Vaticano I (1869-70) quello dell’infallibilità’ del papa.
Nel 1864 promulgo’ l’enciclica ”Quanta cura”, con in appendice il ”Sillabo”, un elenco con il quale la chiesa condannava tutto il pensiero modernista e illuministico. La presa di Porta Pia (20 settembre), segnò la fine del potere temporale dei papi. Da allora la Massoneria italiana celebra la propria festa annuale proprio il 20 settembre in ricordo della vittoria conseguita contro la Chiesa cattolica. Ma sbagliano coloro che consideravano e tuttora considerano Pio IX come nemico dell’Italia, egli era convinto che un Italia senza Dio sarebbe stato il massimo dei mali, perché Dio è il sommo bene sia per gli uomini che per le Nazioni.
I documenti antimassonici del pontificato di Pio IX sono circa 124, e si suddividono in 11 encicliche, 61 lettere brevi, 33 discorsi e allocuzioni e infine documenti dei vari dicasteri ecclesiastici. Secondo Pio IX tutti i mali che si abbatterono in quel tempo sulla Chiesa e sulla società provenivano dallo scientismo settecentesco, postulato dalla Massoneria ed esaltato dalla Rivoluzione Francese. Nell’enciclica Qui pluribus (9/10/1849) Pio IX parla di “uomini legati da una nefanda unione” i quali corrompono i costumi e combattono la fede in Dio e nel Cristo postulando il naturalismo e il razionalismo e soprattutto avviando il conflitto tra scienza e fede. Altro errore attribuito a codesta cerchia di pensatori è il parlar di progresso come di un mito da mettere anche questo in contrasto con la fede.
Pastore della Chiesa universale.
Di fronte a queste accuse precise la Massoneria reagì con violento sdegno.
Per fungere da contraltare al Concilio Vaticano Primo la massoneria Italiana convocò a Napoli nel dicembre del 1869 un “Anticoncilio massonico, Assemblea di liberi pensatori” con l’idea di mettersi a capo di un movimento internazionale inteso a dar guerra senza tregua al Vaticano. Tra gli scritti che vennero diffusi per l’adunata massonica ce ne era uno che diceva: “L’Anticoncilio vuol luce e verità, vuol scienza e ragione, non cieca fede, non fanatismo, non dogmi, non roghi. l’infallibilità papale è un eresia. La religione cattolica romana è una menzogna; il suo regno è un delitto”.
In questa situazione di belligeranza continua, Pio IX non si perse d’animo e continuò nel suo lavoro per compattare la Chiesa intorno ad un principio di unità. Attribuì grande importanza alla spiritualità popolare, alla venerazione dei santi, specialmente a Maria. Le apparizioni di Lourdes avvennero quattro anni dopo la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. e Pio IX riconobbe come autentiche le apparizioni di La Salette e Lourdes. Pio IX diede impulso a processioni, pellegrinaggi e a tutte le forme di pietà popolare. Sotto il suo pontificato si sviluppò e diffuse la pietà eucaristica in tutte le sue forme, soprattutto la devozione al Sacro Cuore e a San Giuseppe che dichiarò Patrono Universale della Chiesa. Nel corso del suo Pontificato la Chiesa conobbe un espansione mirabile.
L’apostolato di un “uomo di Dio”.
La sua spiritualità è proverbiale. I biografi raccontano che già all’età di 11 anni, in occasione della Prima Comunione indicò le basi della sua fede nell’Eucarestia come centro della vita cristiana; nella devozione a Maria e nella educazione della volontà al sacrificio. Nonostante la sua giovane età era già comunemente noto come “Giovannino il buono” ed è passato alla storia con il titolo di “angelico” per l’integrità e purezza dei suoi costumi.
Durante tutta la sua vita praticò la carità in tutte le sue forme. faceva distribuire palesemente ed occultamente numerose elemosini mensili, sussidi straordinari e provvedeva le famiglie più numerose. In occasione del colera del 1835, quando non era ancora papa, lanciò una pubblica sottoscrizione e per dare il buon esempio offrì egli stesso un contributo di 1000 scudi, che prese in prestito perché non ne aveva. Nessuno tra quelli che andavano a chiedergli aiuto tornava senza avere ricevuto qualcosa.
Dal 1870 inaugurò un nuovo modo di eleggere i vescovi e prelati, scelti non più prevalentemente tra i notabili ma tra i sacerdoti comuni, ovunque si manifestassero i meriti pastorali. La sua popolarità crebbe a dismisura.
Alla luce di questi avvenimenti è evidente come con la beatificazione di Pio IX la Chiesa vuol rendere giustizia ad uno dei più grandi Papi della sua lunga storia.
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