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Sono ormai passati oltre 60 anni dalla misteriosa esplosione sui cieli dell’abitato pavese di Bascapé del bireattore diretto da Catania a Milano che trasportava la notte del 27 ottobre del 1962 il fondatore dell’Eni, Enrico Mattei, ponendo fine alla vita di uno degli uomini che avevano reso l’Italia, uscita sconfitta dalla Seconda Guerra mondiale, uno dei paesi di punta dell’economia mondiale. La visione del fondatore dell’Eni, che prevedeva un rapporto favorevole ai paesi produttori in contrasto con l’approccio predatorio delle allora “sette sorelle” anglo-americane, ritorna oggi ad essere un faro per l’azione di governo dell’Italia di fronte alla guerra in Ucraina. In un anno il conflitto ha costretto l’Europa a trovare alternative al gas russo e ha messo in seria difficoltà i paesi dell’altra sponda del Mediterraneo dipendenti dai prodotti esportati da Kiev e Mosca. Su queste basi, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha lanciato ...
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