Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Politica

Perché non sarà il “centrino” di Casini e Fini a fermare l’arrembante egemonia della sinistra

Chi ha la forza per resistere alla tendenza disgregatrice delle élite di potere e della magistratura? Fini e Casini hanno avuto diverse occasioni per assumere la guida dei moderati. Tutte sciupate

Lodovico Festa
20/01/2013 - 8:02
Politica
CondividiTwittaChattaInvia

Di fronte a un centrodestra che non stabilizzava la situazione politica e a un centrosinistra incapace di misurarsi con la riforma dello Stato, non era difficile prevedere come la tendenza prevalente, determinata innanzitutto dalla crisi della Costituzione, sarebbe stata la disgregazione. Ciò non solo corrispondeva alle logiche di vari interessi e nomenklature nazionali, all’esaurirsi di un establishment ormai ridotto quasi solo a Banca Intesa (peraltro divisa all’interno) e a uno sbandamento complessivo dello Stato a partire dalle toghe politicizzate. Ma anche alle influenze di fondamentali soggetti internazionali.
Qualcuno sperò, poi, nel governo tecnico Monti. In realtà più che nel professore bocconiano, subito segnalatosi per vanesia pretenziosità, si contava su Giorgio Napolitano. L’attacco diretto di pm tra i più giustizialisti al Quirinale, con drammatica morte per crepacuore del consulente giuridico della presidenza della Repubblica e poi scontro frontale tra una procura e l’Alta corte, ha spaventato un politico che peraltro non è mai stato un cuor di leone, e da quel momento si è ancor più alimentata la deriva disgregatrice.

I segni della devastazione
Il disordine di oggi non credo abbia bisogno di molti esempi: basterebbe il successo di un pagliaccio come Beppe Grillo per confermarlo. Bel segno di devastazione è anche l’entrata in politica di chi ha messo sotto accusa lo Stato italiano (a partire – con buona pace di Beppe Pisanu – dal santino della sinistra Oscar Luigi Scalfaro) e che prima scappa in Guatemala, poi invece di assumersi le proprie responsabilità si butta in politica. Non manca la comprensione, di fronte a simili vicende, per Pier Luigi Bersani che per frenare questo tipo di deriva arruola un un po’ grigio ma onesto servitore dello Stato come Pietro Grasso: ma esprimere comprensione non significa non registrare lo smottamento della politica italiana. A questo possiamo aggiungere quei poveretti della Fiat, che hanno fatto un buon lavoro in questi anni, ma che non sanno più collocarsi in politica, puntano le carte sull’evanescente Luca Cordero di Montezemolo che si defila e sono costretti ad arruolare di corsa un gentiluomo come Alberto Bombassei. Da ricordare, pure, una certa area del mondo cattolico invischiata in un lavorìo articolato pro-Monti con un leader come Andrea Riccardi, anche lui sottrattosi prudentemente dalla scena. Vanno ricordati ancora i meravigliosi sindacalisti della Cisl, principali artefici di quel poco di riformismo di questi anni, divisi sui diversi fronti, con un loro capo storico come Sergio D’Antoni umiliato dalle “primarie” Pd, e ora con maître à penser del loro riformismo l’astrattato e velleitario Pietro Ichino. Per non parlare di validissimi tecnici confindustriali allontanati dalla propria organizzazione perché troppo nemici della Cgil e adesso in lista con il Pd. O certi ultraliberisti, sostenuti da Emma Marcegaglia & Carlo De Benedetti, che improvvisamente si trovano a fiancheggiare un Giorgio Ambrosoli capace di chiedere solo più repressione giustizialista: alla faccia del liberismo. O alcune persone perbene – tra queste anche il caro Gabriele Albertini – che sostengono giustamente come l’orizzonte del centrodestra italiano debba essere il Ppe ma non considerano questo obiettivo come uno sforzo di soggetti nazionali bensì come un commissariamento dall’alto da parte dei tedeschi. E certo, poi, forti segni di disgregazione abbondano pure nel centrodestra: basta leggere anche distrattamente i giornali.

Chi prepara la costruzione del nuovo
E allora? Nelle situazioni disperate chi cerca di agire moralmente e di perseguire oltre ai propri interessi un bene comune, la prima scelta che deve fare è quella di selezionare il possibile male minore: cioè oggi quello che frena la tendenza disgregatrice principale e prepara una fase in cui si possa costruire il nuovo. In questo senso del Pd va sottolineato come le primarie abbiano fornito una base popolare alla sua politica, che è comunque un freno alle varie forze che lo condizionano non poco: dalla Cgil ai pm sponsor, a De Benedetti, alle reti prodiane e bazoliane. Il centrodestra con tutto il suo caos è ancora l’unico baluardo di un’Italia che non vuole cedere a un’incontrastata egemonia della sinistra che, se non moderata da un’alternativa, finirebbe, d’intesa con il chiuso “sistema” italiano e le influenze internazionali, per svuotare la nostra democrazia. E il centrino elitista e delle nomenklature postmissine e post-Dc? Ha avuto delle occasioni: Pier Ferdinando Casini quando Silvio Berlusconi si dimette dalla guida del Pdl poteva diventare leader di tutto il centrodestra, Mario Monti da padrone dell’Italia, oltre alle in parte necessarie ma mediocri riforme socio-economiche realizzate, poteva aprire la via della riforma di politica e giustizia. Poi poteva rispondere all’appello di Angela Merkel a unificare il popolarismo italiano. Tutte le occasioni sono state perdute e per di più per velleitari disegnini personali. È bene che sia tenuto ben presente innanzitutto questo spreco.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ
Tags: ambrosoliBeppe GrillobersanicasinifiniingroiamontezemolomontinapolitanoSilvio Berlusconi
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Karima el Mahroug nello studio di Porta a porta, sullo sfondo una foto di Silvio Berlusconi

Altro che «sottigliezza»: Ruby ter ha leso «garanzie fondamentali» degli imputati

17 Maggio 2023
Giorgia Meloni

Scusate compagni, dobbiamo dircelo: il paese è pronto per il presidenzialismo

10 Maggio 2023
La corte d'assise di Palermo

Il vero volto del potere: calunniare chi chiama le cose con il loro nome

8 Maggio 2023
L'incontro di novembre tra Giorgia Meloni e Xi Jinping

Giusto uscire dalla Nuova via della seta. Meloni però deve trattare con Xi e Biden

5 Maggio 2023
Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, 11 novembre 2007 (Ansa)

Trattativa Stato-mafia. Se sei Berlusconi, comunque ti tirano le pietre

1 Maggio 2023
Festa della Liberazione, 25 aprile, altare della Patria, Roma

Ogni 25 aprile è la stessa (parziale) storia

25 Aprile 2023
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Giardino esterno di un asilo nido a Milano

Denatalità, le due “s” che stanno insieme: servizi e speranza

Emanuele Boffi
31 Maggio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Si può strepitare per l’“autoritarismo” della Meloni e tacere su quello di Pechino?
    Lodovico Festa
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    Come invertire la rotta radical ambientalista dell’Unione Europea
    Raffaele Cattaneo
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Così per tanti cattolici la fede ha smesso di comunicare con la politica
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango
    Marianna Bighin
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2023
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist