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Approvazione con giallo per la controversa Legge dell’Unione Europea per il ripristino degli ambienti naturali, licenziata dal Parlamento alla fine del febbraio scorso, ma lasciata a macerare fino all’altro ieri anziché sottoporla subito al via libera del Consiglio europeo per paura di aizzare il voto anti-ambientalista alle elezioni dell’8-9 giugno scorsi.
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Il 17 giugno la legge è stata approvata per il rotto della cuffia dalla maggioranza qualificata dei ministri dell’ambiente dei 27 paesi Ue: l’oggetto della normativa rientra fra le materie per le quali non è indispensabile il voto all’unanimità, ma basta quello del 55 per cento degli stati membri, che rappresentino almeno il 65 per cento della popolazione dell’Unione Europea.
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