Per la libertà di pensiero, contro il ddl Zan
Dopo il rifiuto di ogni forma di dialogo, la maggioranza che sostiene il Governo ha deciso di portare il 22 ottobre alla Camera il testo del ddl Zan. Una legge inutile e dannosa che istituisce un nuovo reato di opinione, quello di omotransfobia appunto, senza definirlo nelle fattispecie sanzionabili, lasciando così enormi spazi a interpretazioni di parte e a derive liberticide.
Per tutti questi motivi moltiplichiamo il nostro impegno alla mobilitazione e come Family Day aderiamo alla manifestazione Associazioni per la libertà di pensiero che si terrà a Roma, sabato 17 ottobre, in piazza del Popolo, alle ore 14,30.
L’iniziativa, apolitica e apartitica, è promossa e partecipata da un ampio cartello di realtà che promuovono la libertà educativa e di pensiero ed è aperta a tutte le realtà sociali ed ai singoli cittadini che vogliono tutelare la libera espressione del pensiero in materia di sessualità, filiazione, adozioni, procreazione assistita, genitorialità e identità sessuata e percezione dell’appartenenza al genere.
E’ vasto e variegato il fronte socioculturale che ha sollevato critiche e perplessità, ed è rimasto inascoltato: si va dalla CEI ai gruppi del femminismo della differenza, passando per le associazioni familiari e numerosi intellettuali, cattolici e liberali.
Con l’occasione torniamo a condannare ogni forma di discriminazione e violenza basata sull’orientamento sessuale e ribadiamo allo stesso tempo che non esiste alcun vuoto normativo essendo già a disposizione tutti gli strumenti giuridici volti a perseguire e condannare chi si è reso colpevole di questi atti, come dimostrano numerose e severissime sentenze già passate in giudicato. Oltretutto i dati dell’Osservatorio interforze (Oscad) e dell’Agenzia Europea dei Diritti indicano l’Italia come uno dei Paesi più accoglienti del mondo verso le persone LGBT.
In questa cornice non è ricevibile un testo di legge teso ad impedire l’agibilità culturale e politica di milioni di italiani che si riconoscono nella visione della famiglia naturale come descritta nella Costituzione. Questa legge crea un soggetto privilegiato iper-tutelato, menziona una controversa identità di genere che può comprendere oltre 50 definizioni, stanzia 4 mln di euro per le attività di propaganda dei movimenti LGBT, in un momento di crisi economica senza precedenti, che vede famiglie e imprese in grande difficoltà e infligge pene dai 18 mesi a 6 anni di galera a chi semplicemente si impegna per promuovere il diritto naturale di ogni bambino ad avere un padre e una madre o a chi definisce come un abominio contro il genere umano la barbara pratica dell’utero in affitto. Oltre tutto, come nei campi di rieducazione delle peggiori dittature, prevede che il condannato presti un’attività non retribuita presso le associazioni del mondo LGBT.
Contrasteremo questa legge con tutti i mezzi possibili e nel rispetto delle misure anti-Covid; manifesteremo tutto il nostro dissenso nella piazza di Roma.
#RESTIAMOLIBERI !!!
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