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La recente elezione a larga maggioranza di Roberta Metsola, europarlamentare maltese militante nelle fila del Partito popolare europeo, ha riacceso l’antico dibattito sull’identità e il futuro dell’Unione Europea, alla luce del timore da parte del Partito socialista di ritrovarsi con un’impenitente conservatrice al vertice della massima istituzione di Bruxelles.
Diversi osservatori hanno letto in questa scelta del Ppe il tentativo di riaprire una collaborazione a destra (conservatori e Lega hanno votato per Metsola). Considerando premature queste letture – Antonio Tajani fu eletto presidente del Parlamento europeo addirittura senza l’apporto dei socialisti e questo non intaccò l’alleanza storica tra popolari e socialisti –, esse comunque sottolineano l’apprensione diffusa per una possibile nuova fase politica.
Il futuro dell’Unione è legato a doppio filo a quello del popolarismo europeo, è così fin dal Dopoguerra quando furono De Gaspe...
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