Il Corriere della Sera vuole sponsorizzare un partito dei cattolici, a patto che si dimentichino dei “principi non negoziabili”, e per farlo cerca da mesi di buttare giù il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e screditare il movimento di Comunione e Liberazione. Lo scrive oggi Francesco Agnoli sul Foglio: «Anzitutto il giornale di via Solferino agisce ormai da tempo in una direzione: abbattere il governo di Formigoni in Lombardia (e nel contempo far naufragare la possibilità che Formigoni diventi un leader del futuro centrodestra post berlusconiano). Per farlo, si ricorre a tutto. Lusi, Penati, Vendola, Errani, e tutti i governatori e politici colpiti da scandali, sembrano interessare ben poco: il fuoco è puntato quasi esclusivamente sul politico ciellino, con l’intento di screditare sia lui che l’intero movimento di cui è membro (non capo, né ideologo, né “profeta”)».
«Eppure – continua Agnoli – se osserviamo con un po’ di obiettività i fatti, risulterebbe un po’ difficile credere che il problema dell’Italia sia oggi la regione meglio amministrata del paese! Ma Formigoni va spazzato via, se possibile, lo ripeto, infangando un movimento cattolico che ha, agli occhi di un certo mondo laicista, gravissime colpe: quella ad esempio di non essere fatto di cattolici da sagrestia. I ciellini, infatti, e lo dico da esterno, sono uomini come gli altri, e per questo non immuni dal peccato né originale né personale (come invece gli immacolati gruppi di potere che stanno dietro a Corriere e a Repubblica). Però sono anche persone, molto spesso, che incarnano un cattolicesimo vitale, attivo in politica, nel sociale, in campo professionale ecc. (…) La loro forza politica e culturale infastidiscono coloro che si ritengono, illuministicamente, detentori del potere e della conoscenza, e che quando può servire amano scagliarsi contro alcuni tipici difetti dei movimenti, anche ecclesiali».
Conclude Agnoli: «Oltre ad attaccare Formigoni, cercando una sponda involontaria, ma forse ingenua, nel cardinale di Milano, il Corriere, come si accennava, vorrebbe farsi tutore e garante del prossimo partito dei cattolici (o quello che sarà). Per questo, sapientemente, dà spazio a personalità cattoliche, con una sola clausola: che imparino a prendere le distanze, in qualche modo più o meno chiaro, dai “principi non negoziabili”. Il messaggio per quanto cifrato è chiaro: noi vi diamo spazio, ma se e solo se imparate a dire, su certi temi, quello che vogliamo noi». E «cosa pensi il Corriere sui valori non negoziabili è facile capirlo ricordando la sua posizione su legge 194, legge 40, matrimoni gay ecc».