Pazzi per la colletta

Di Luigi Amicone
16 Dicembre 2004
Il grande fascino del dare e del ricevere rinnova il successo della Colletta alimentare anche in un anno difficile

Nell’Italia delle opinioni che cancellano i fatti, ci sono fatti che restano indelebili, almeno per chi vi partecipa. Come ben sa il popolo che ha partecipato alla “Colletta nazionale” a favore dei poveri organizzata il 29 novembre scorso dal Banco Alimentare (vedi box). Ecco qualche testimonianza.
Carlo Campolongo, responsabile Colletta Lombardia: «Molti clienti nei supermercati non potendo fare la colletta nel giorno giusto facevano la spesa il giorno prima e lasciavano la borsa per noi». Paolo Tosi, Veneto: «A Bovolone verso le 19 c’è stata una rapina a mano armata al supermercato Famila dove si stava svolgendo la colletta. Sono entrati con passamontagna, mitra e hanno portato via l’incasso della giornata. Gli alimenti raccolti per il Banco non sono stati toccati». Paolo Olivo, presidente Fvg: «Ancora una volta la testimonianza di generosità da parte della gente, alcuni hanno donato carrelli di spesa da 150/200 euro. Grande partecipazione come volontari di giovani delle scuole superiori; in particolare lo Stinger, una scuola alberghiera, ha coperto 3 supermercati con i suoi studenti». Paolo Acanti, Toscana: «Una signora dona una borsa della spesa alla colletta, dopo qualche ora si ripresenta e alla domanda: “Ma scusi signora, ma lei non ha già fatto la spesa prima?”, risponde candidamente: Sì, però avevo pochi soldi, così sono tornata a casa e ne ho presi degli altri. Prendo una pensione non molto alta, però queste persone vanno aiutate».
Alessandro Cipriani, Puglia: «In tutta la Puglia si è raccolto il 40% in più rispetto allo scorso anno. Adesso ci si deve ingegnare per trovare il posto per immagazzinare tutto quello che è stato donato». Giuseppe, Sicilia: «Gli Alpini sono schierati dalle 7.30 del mattino davanti al supermercato. Un signore chiede di essere accompagnato fra gli scaffali, il conto è di € 411. Magazzino di Valcorrente. Sabato sera decine di furgoni e camion si ammassano nel cortile, non riescono ad entrare tutti. Intasano la statale e interviene la polizia per regolare la viabilità. Un centinaio di volontari scaricano alacremente i mezzi». Alberto Mannini, Pisa: «Abbiamo visto la partecipazione dei paracadutisti e della 46ma brigata aerea. Le cassiere della Coop di Arena Metat hanno invitato i clienti a contribuire e poi hanno chiesto ai volontari di cosa avevano più bisogno donando anche la loro spesa; un dipendente di un supermercato alla fine del turno lavorativo ha indossato la pettorina gialla e si è “rimesso a lavoro”. Alcune vecchiette, non potendo uscire il sabato, hanno affidato la loro spesa al personale del supermercato; diversi extracomunitari hanno partecipato, donando o, come alla Coop di Santa Croce, facendo il turno. In un supermercato di Pisa anche un gruppo di punk che era lì per chiedere l’elemosina, dopo aver proposto un accordo “una porta per uno”, si sono coinvolti nella colletta».
Pasquale Ragno, Piemonte: «Ciò che mi ha colpito di più sono state le persone che, al nostro “grazie” per i prodotti che ci stavano offrendo, rispondevano “Grazie a voi”». Daniela, Cologno Monzese: «Verso la fine della mattinata arriva una signora con una grave deformazione della colonna vertebrale, che si avvicina e ci fa questa confidenza: “Quando vi ho viste, mi son detta che quest’anno non avrei aderito alla raccolta perché lo scorso sabato sono stata derubata proprio qui della borsa con tutti i miei soldi e i miei documenti, e quindi cosa vale far del bene, se poi vieni ricambiata in questo modo? Poi però mi è venuto anche questo pensiero: perché dovrei indurire il mio cuore e mettermi alla pari di quei ladri?” All’uscita ci ha consegnato con orgoglio la borsa piena». Lella Andraghetti, Liguria: «Vi racconto cosa ha significato per le mie figlie. Giulia fa la seconda media, ha portato a scuola la locandina della colletta; la sua insegnante le ha chiesto se voleva spiegare di cosa si trattasse anche alle altre classi. Ha consultato Francesca, amica del cuore, e insieme hanno fatto il giro di tutte le classi, comprese quelle del liceo a raccontare cosa è e cosa fa il Banco e perché esiste la giornata della Colletta. Mi sono fatta raccontare da lei cosa aveva detto. Mi ha detto: “Perché ciascuno di noi possa fare esperienza della carità”».

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