Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Archivio

Passaggio in Tunisia

Vita quotidiana in uno dei più evoluti paesi arabi. Dal paradiso di Djerba ai poveri in fuga verso l’Europa. La presenza cristiana e le opere del vescovo Fouad Twal

Diemoz Caterina
24/07/2003 - 0:00
Archivio
CondividiTwittaChattaInvia

Un lembo d’Africa proteso sul Mediterraneo. Un sogno: l’Europa. Un incubo: l’integralismo. Se si gratta la vernice dorata dei villaggi a quattro stelle che svettano sulle sabbie luminose di Djerba e dei paesaggi sahariani celebrati dalle guide turistiche, la Tunisia che ne affiora è qualcosa di più di un paradiso per vacanzieri: è un Paese in lotta tenace e silenziosa contro il fanatismo e ben deciso a proseguire, passo dopo passo, la sua marcia verso Occidente. Una marcia scandita talvolta dai ritmi della disperazione, come mostrano le centinaia di giovani che a bordo di chiatte sfasciate si slanciano, rischiando la vita, verso l’“Eldorado europeo”.

Contraddizioni africane
«La Tunisia è uno Stato libero, indipendente e sovrano e la sua religione è l’islam», così recita la costituzione che guida nove milioni e settecentomila abitanti, disseminati su una superficie di oltre 162mila chilometri quadrati. Ma a quel posto d’onore nel dettato costituzionale, l’islam è bloccato da saldi confini: perché la repubblica presidenziale guidata con pugno di ferro dal presidente Zine El Abidine Ben Ali lo accoglie sì come credo religioso, ma lo rinnega come ideologia e modello di Stato. Lo sanno bene i cosiddetti movimenti “islamisti” repressi con metodi che non vanno certo per il sottile a giudizio del presidente della Lega nazionale per la difesa dei diritti dell’uomo avvocato Mokhtar Trifi, che ha presentato a Tunisi proprio nei giorni scorsi un dossier esplosivo sul trattamento inferto ai prigionieri politici nelle carceri del suo Paese. Ma la Tunisia è anche il primo Stato arabo a essersi dotato di una costituzione e ad aver decretato sin dal 1846 l’abolizione della schiavitù, ed è l’unico che per volere del suo primo presidente Habib Bourghiba ha vietato la poligamia e il ripudio, ovunque tollerate nel mondo arabo, e sancito l’eguaglianza tra l’uomo e la donna di fronte alla legge espellendo così la sharia dai suoi codici.

Come stanno i cristiani
Ma da sempre, accanto all’islam religione di Stato, batte il cuore di una feconda comunità cristiana che, benché drasticamente ridotta dopo l’Indipendenza proclamata nel 1956, può contare su 5 parrocchie, oltre 20mila fedeli e un variegato mosaico di congregazioni di oltre una quarantina di nazionalità di ogni angolo del mondo. A guidare questa cittadella della fede multinazionale e multietnica è il vescovo arabo monsignor Fouad Twal, della tribù beduina di Al Ozeisat che accolse la parola di Cristo sin dagli albori dell’era cristiana, e che dal 1992 regge l’unica diocesi del Paese. Difficile ridurre in cifre il suo fervore di opere, ma ci proviamo: al cattolicesimo tunisino, non senza la cooperazione in più di un caso di un’attiva presenza protestante, si deve la gestione di nove scuole: materne, primarie, secondarie, professionali, complessivamente frequentate da circa 6mila alunni tunisini musulmani. Vi si affiancano sette centri di studi e di documentazione frequentati da studenti e docenti universitari tunisini che tra quei volumi in francese e in arabo scoprono quella presenza cristiana di cui parla ogni pietra antica della loro terra, da Cartagine a Bulla Regia, da Sousse a Sbeitla, ma sulla quale l’istruzione di Stato non ama troppo soffermarsi. La Chiesa coopera anche a sostegno di diversi progetti di sviluppo del Paese a beneficio della sua popolazione più diseredata e gestisce a Tunisi la Clinique Saint Augustin dotata di strutture all’avanguardia, fondata nel 1933 dall’Arcivescovo di Cartagine Georges Lemaitre, che grazie a una serie di convenzioni con enti pubblici garantisce cure e assistenza anche ai più bisognosi. Ma questo Stato illuministicamente proteso verso i diritti civili all’istruzione, alla salute, all’eguaglianza dei sessi (così recitano i variopinti depliant che funzionari zelanti offrono a manciate ai giornalisti stranieri) non pare animato dallo stesso fervore in materia di libertà religiosa. Se l’islam è religione di questo Stato, per le altre c’è spazio solo finché operano nel silenzio. Lo si evince dall’assenza della croce da ogni abito religioso, a Tunisi come nel resto del Paese. Il motivo? Esporre quel simbolo equivale, in Tunisia, a “fare del proselitismo”. Proselitismo è indire una processione, proselitismo è suonare le campane, proselitismo è insegnare la parola di Cristo al di fuori dei luoghi di culto. Così la presenza cristiana si riduce all’essenziale: quella testimonianza che fu l’unico strumento dei primi secoli e che, come un potente distillato, agisce silenzioso e in profondità. «Mi capita talvolta che qualche ex allievo ritorni da me e mi chieda ragione della mia fede, anche se non gliel’ho mai potuta insegnare, anche se in quella scuola in cui siamo comunque presenti con la nostra consulenza pedagogica, l’unica religione insegnata è l’islam». A parlare è una suora salesiana che dirige una scuola materna e un istituto professionale a una sessantina chilometri da Tunisi, pregandomi però di non esaltare troppo il loro operato: anche parlare bene di sé è proselitismo, in questo Paese, e chi lo fa rischia l’espulsione.

LEGGI ANCHE:

Matteo Salvini e Giorgia Meloni

«Il centrodestra si trovi un leader alla Berlusconi se non vuole perdere la Lombardia»

30 Giugno 2022
Un poliziotto fuori dall'aula del tribunale dove si è svolta in Francia l'ultima udienza del processo a Salah Abdeslam, che partecipò alla strage del Bataclan

Bataclan, la condanna di Abdeslam non è la fine del terrorismo islamico

30 Giugno 2022

Il titolo del Meeting di Rimini
Nulla sembra scalfire l’ottimismo solare e tenace del vescovo di Tunisi monsignor Fouad Twal: «Grazie all’opera spesso nascosta dei membri della nostra comunità e alla generosità degli amici stranieri – spiega – abbiamo cercato di ristrutturare e abbellire chiese, scuole ed altri edifici di nostra proprietà; anche il Ministro per gli Affari Religiosi è intervenuto per restaurare la cattedrale e le chiese di Sainte Jeanne d’Arc; inoltre nuove comunità (cooperanti, sacerdoti, religiose) si sono aggiunti alla comunità diocesana per rafforzarne la testimonianza e il servizio. Il futuro, con l’aiuto di Dio, svilupperà questi orientamenti. Non mancano nuovi progetti a favore di handicappati e bisognosi: la miseria umana non ha limiti e la carità nemmeno. Tra questi, la costituzione di una scuola di mosaico frequentata da allievi tunisini». E a proposito dell’imminente avvio del Meeting di Rimini 2003, di cui è stato ospite nel ‘99, cita il titolo di quest’anno: «“C’è un uomo che desidera la vita e brama giorni felici per gustare il bene?”. Come Giancarlo Cesana rispondo senza esitazione: “Io!”. Tutti possono sottoscrivere questa risposta, ma la storia ci dice che troppo spesso la soffochiamo nella menzogna, nella violenza e nella distruzione. Bisogna guardare al Signore e ai Santi e riprendere ogni giorno il cammino, come ci indica instancabilmente il Santo Padre».

CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Matteo Salvini e Giorgia Meloni

«Il centrodestra si trovi un leader alla Berlusconi se non vuole perdere la Lombardia»

30 Giugno 2022
Un poliziotto fuori dall'aula del tribunale dove si è svolta in Francia l'ultima udienza del processo a Salah Abdeslam, che partecipò alla strage del Bataclan

Bataclan, la condanna di Abdeslam non è la fine del terrorismo islamico

30 Giugno 2022
Una colonnina di ricarica per auto elettriche

Auto elettriche, ora il suicidio green dell’Ue è davvero servito

30 Giugno 2022
Premio Luigi Amicone Ricci Sargentini Matzuzzi

Il primo Premio Luigi Amicone a Monica Ricci Sargentini e Matteo Matzuzzi

30 Giugno 2022
Marcia dei profughi ucraini a Varsavia per ringraziare dell’accoglienza in Polonia

Che cosa è più “europeista”, la concretezza di Varsavia o le chiacchiere di Capalbio?

30 Giugno 2022

I danni della cancel culture nelle università anglosassoni, messi in fila

30 Giugno 2022

Video

Foto Red Dot per Unsplash
Ambiente

Stop auto endotermiche? «Decisione ideologica»

Redazione
9 Giugno 2022

Altri video

Lettere al direttore

L’aborto non può essere considerato un diritto naturale

Emanuele Boffi
29 Giugno 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Il ridicolo scontro Conte-Grillo-Draghi
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Loro cantano “Imagine”. Noi cantiamo “Martino e l’imperatore”
    Emanuele Boffi
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    L’ideale cristiano non è la brava persona di successo, ma il santo
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Vasilij Grossman, la Russia e Macron
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro

Foto

Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist