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“The show must go on”: non solo deve continuare, ma deve spettacolarizzare quanto più può. Si va dalla cucina ai talenti, dalle corsie ospedaliere alla cronaca nera: filone debordante di quest’ultima è lo “Spettacolo della Pena”. Che gusto c’è nel veder punire, nel punire? La pena è una cosa seria, tocca i fondamenti della personalità, dell’educazione, della vita sociale.
Talcott Parsons, uno tra i più autorevoli sociologi ad occuparsi dell’argomento, la descrive come il processo attraverso il quale una società mantiene ordine e stabilità attraverso la triplice procedura da applicare ai devianti: allontanamento, rieducazione e reintegrazione. D’altra parte, anche l’articolo 27 della nostra Costituzione si basa (almeno teoricamente) su questi princìpi, al fine di scoraggiare i reati, impedirne la reiterazione, assicurare una sanzione per il danno arrecato, reintegrare i condannati: in questo modo tentiamo di ricostruire l’equilibrio sociale violato.
Émile Durkheim, funzionalista ...
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