Papa Francesco invita a festeggiare perché «la festa è un prezioso regalo di Dio»

Di Redazione
12 Agosto 2015
All'Udienza generale il Pontefice ha richiamato al valore della festa e della contemplazione, contro una mentalità che riduce tutto a profitto
Papa Francesco con un bimbo che scatta una foto durante l'incontro con i partecipanti al Pellegrinaggio internazionale dei Ministranti che si tiene ogni cinque anni, in Piazza San Pietro, Citta del Vaticano, 4 agosto 2015. Si tratta di almeno novemila "chierichetti", di et‡ compresa tra i 14 e i 30 anni, provenienti da una ventina di Paesi tra i quali Francia, Italia, Portogallo, Svizzera, Ungheria, Serbia. Pope Francis with a child that makes a photo during the meeting with thousands of altar boys in St Peter's Square, Vatican City, 04 August 2015. At least 9,000 people aged 14 to 30 from some 20 countries including France, Italy, Portugal, Switzerland, Hungary and Serbia, are taking part in the international Servers Pilgrimage to Rome that is held every five years. ANSA/ GIORGIO ONORATI

Nell’udienza generale oggi nell’Aula Paolo VI in Vaticano, papa Francesco ha affrontato il tema della festa. È il primo passo di un percorso incentrato sulla vita in famiglia. Seguiranno poi quelli dedicati al lavoro e alla preghiera.
Iniziando la catechesi, il Pontefice ha voluto innanzitutto ricordare che «la festa è un’invenzione di Dio», come raccontato dalla Genesi quando il Signore il settimo giorno si riposò. «Dio stesso – ha spiegato Bergoglio – ci insegna l’importanza di dedicare un tempo a contemplare e a godere di ciò che nel lavoro è stato ben fatto. Parlo di lavoro, naturalmente, non solo nel senso del mestiere e della professione, ma nel senso più ampio: ogni azione con cui noi uomini e donne possiamo collaborare all’opera creatrice di Dio. Dunque la festa non è la pigrizia di starsene in poltrona, o l’ebbrezza di una sciocca evasione. La festa è anzitutto uno sguardo amorevole e grato sul lavoro ben fatto; festeggiamo un lavoro. Anche voi, novelli sposi, state festeggiando il lavoro di un bel tempo di fidanzamento: e questo è bello! È il tempo per guardare i figli, o i nipoti, che stanno crescendo, e pensare: che bello! È il tempo per guardare la nostra casa, gli amici che ospitiamo, la comunità che ci circonda, e pensare: che cosa buona! Dio ha fatto così quando ha creato il mondo. E continuamente fa così, perché Dio crea sempre, anche in questo momento!».

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]IL LAVORO E IL PROFITTO. Papa Francesco ha quindi invitato i fedeli a «”infiltrare” qualche sprazzo di festa» in famiglia o sui posti di lavoro. Ma anche a rispettare il tempo festivo che sospende quello del lavoro professionale. Un tempo «sacro», ha detto il Papa, «perché ricorda all’uomo e alla donna che sono fatti ad immagine di Dio, il quale non è schiavo del lavoro, ma Signore, e dunque anche noi non dobbiamo mai essere schiavi del lavoro, ma “signori”. C’è un comandamento per questo, e invece sappiamo che ci sono milioni di uomini e donne e addirittura bambini schiavi del lavoro! Sono sfruttati, schiavi del lavoro e questo è contro Dio e contro la dignità della persona umana! L’ossessione del profitto economico e l’efficientismo della tecnica mettono a rischio i ritmi umani della vita, perché la vita ha i suoi ritmi umani. Il tempo del riposo, soprattutto quello domenicale, è destinato a noi perché possiamo godere di ciò che non si produce e non si consuma, non si compra e non si vende. E invece vediamo che l’ideologia del profitto e del consumo vuole mangiarsi anche la festa».

DOMENICA E FAMIGLIA. Papa Francesco ha voluto ricordare anche il fatto che «il tempo della festa è sacro perché Dio lo abita in un modo speciale. L’Eucaristia domenicale porta alla festa tutta la grazia di Gesù Cristo: la sua presenza, il suo amore, il suo sacrificio, il suo farci comunità, il suo stare con noi… E così ogni realtà riceve il suo senso pieno: il lavoro, la famiglia, le gioie e le fatiche di ogni giorno, anche la sofferenza e la morte; tutto viene trasfigurato dalla grazia di Cristo. La stessa vita famigliare, guardata con gli occhi della fede, ci appare migliore delle fatiche che ci costa. Ci appare come un capolavoro di semplicità, bello proprio perché non artificiale, non finto, ma capace di incorporare in sé tutti gli aspetti della vita vera. Ci appare come una cosa “molto buona”, come Dio disse al termine della creazione dell’uomo e della donna. Dunque, la festa è un prezioso regalo di Dio; un prezioso regalo che Dio ha fatto alla famiglia umana: non roviniamolo!».

Foto Ansa

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3 commenti

  1. beppe

    e fa bene. ci stanno togliendo la gioia di vivere. ci stanno soffocando. se esci dallo stretto solco del pensiero e del comportamento corretto trovi i servi ( a loro volta schiavi dei magistrati- vigili, carabinieri ,finanza, ) dello stato che ti tagliano le unghie e la lingua. se sei un CITTADINO sei fregato. non riesco a capire le fregola che hanno tanti stranieri di diventare ( senza mai esserlo ) cittadini italiani.

    1. Antonio

      specifichiamo, quelli vogliono solo i diritti. I doveri li scansano tutti in quanto eternamente indigenti, morti di fame, piangenti, vittime di qualcuno o qualcosa… Far pagare le tasse ed i servizi è rasssismo.

    2. beppe

      so bene che il PAPA vola più in alto, ma difronte all’invito a riscoprire lo spirito della festa non ho potuto far a meno di costatare come il desiderio profondo del popolo sia in questo momento soffocato e inibito. ieri sera ho attraversato una festa popolare che prende origine da una chiesetta dedicata alla madonna. poi attorno la festa ha moltissimi momenti profani e di puro divertimento, ma chi vuole può fare pochi passi e raggiungere una piccola chiesa che i paesani mantengono con tanta cura e passione. e che per chi vorrà capire trasmetterà sempre il senso autentico di tutto quel far festa di cui smarriamo la sorgente,

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