Nel distretto di Sanghar, nella provincia pakistana del Sindh, una famiglia cattolica vive nella costante minaccia di un musulmano locale, che vuole sposare e convertire all’Islam una delle figlie. La denuncia viene dal vescovo di Hyderabad, Max John Rodrigues ed è stata ripresa dall’Agenzia Fides.
MINACCIA CON L’ACIDO. Nazia Masih, giovane cattolica pakistana, è finita nel mirino di un musulmano locale, un proprietario terriero che ha tentato di rapirla, sposarla e convertirla all’islam. La giovane è già fidanzata con un cattolico, Ejaz Joseph, e lavora come infermiera nell’ospedale di Cheniot. Il musulmano, Ghulam Muhammad, ha iniziato a molestarla e farle pressioni per costringerla al matrimonio e alla conversione all’islam. Ottenendo da lei soltanto rifiuti, ha minacciato di sfigurarla con l’acido.
PRESSIONI SULLA FAMIGLIA. Secondo Fides, Ghulam Muhammad ha già rapito e stuprato numerose ragazze indù e il timore è che anche Nazia possa subire la stessa sorte. Per questo, dopo le prime intimidazioni, i genitori della ragazza hanno deciso di affrettare il fidanzamento della giovane. A quel punto, Ghulam Muhammad, con alcuni agenti di polizia, ha però fatto arrestare il padre e il fratello della ragazza, rilasciati solo dopo l’interessamento di alcuni anziani del villaggio. Tutta la famiglia di Nazia ha iniziato a ricevere minacce dal musulmano, che vanta conoscenze e influenze nella polizia e nella magistratura.
LA DENUNCIA. Nella vicenda, riporta Fides, è intervenuta anche suor Marie Khurshid, zia della giovane, che ha chiesto la protezione delle autorità, ricevendo in cambio pesanti intimidazioni. La famiglia di Nazia ha denunciato la situazione al tribunale. Ghulam Muhammad non ha desistito e, a sua volta, ha depositato una denuncia contro la famiglia cattolica, affermando falsamente che Nazia è già sposata legalmente con lui. In questa fase di incertezza l’intera famiglia è terrorizzata. E per tutelare Nazia e sua zia suor Marie, la Chiesa locale sta cercando di organizzare per loro un soggiorno all’estero.