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L’Opec volta le spalle a Usa ed Europa e si prepara alla grande recessione

Di Amedeo Lascaris
08 Ottobre 2022
Conseguenze politiche, finanziarie e "reali" del taglio della produzione petrolifera annunciato dai Paesi esportatori di petrolio
Bin Salman Opec petrolio
Il principe Abdulaziz bin Salman Al Saud, ministro dell'Energia dell'Arabia Saudita, arriva al summit dell'Opec+ a Vienna lo scorso 5 ottobre (foto Ansa)


La guerra scatenata dalla Russia in Ucraina ha fatto emergere un rivolgimento non solo degli assetti post Guerra fredda, ma anche all’interno di rapporti considerati da sempre insindacabili nonostante i cambiamenti in atto nel mondo come quello tra Stati Uniti e Arabia Saudita.

Il taglio deciso dall'Opec e le conseguenze sui mercati
Il taglio della produzione di due milioni di barili al giorno annunciato lo scorso 5 ottobre dall’alleanza Opec+, che riunisce i 13 membri dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec) guidati dall’Arabia Saudita e i produttori al di fuori del Cartello capeggiati dalla Russia, ha rappresentato una doccia fredda per i mercati petroliferi, soprattutto per Stati Uniti ed Europa. La mossa ha confermato quello che da tempo era nell’aria: gli Stati Uniti hanno terminato le leve di pressione sul proprio alleato dopo la crisi dei prezzi del 2015 proprio dallo shale oil americano e dopo il disastro della pandemia di Covid che aveva ridotto...

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