Olanda, aumentano ancora i casi di eutanasia nel 2016: sforata quota 6.000
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Continuano ad aumentare i casi di eutanasia in Olanda. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dal governo, nel 2016 sono morte 6.091 persone, il 10 per cento in più rispetto all’anno scorso. Nel 2015, infatti, l’eutanasia attiva e passiva aveva riguardato ufficialmente 5.561 persone. Ad oggi, quindi, la “buona morte” causa in assoluto il 4 per cento dei decessi.
AUMENTO DEL 317%. Negli ultimi 10 anni c’è stato un aumento complessivo del 317%, ma stiamo parlando soltanto dei numeri dichiarati ufficialmente dai medici. L’ultimo studio quinquennale condotto sull’iniezione letale, pubblicato su Lancet nel 2012, indica che il 23 per cento di tutti i suicidi assistiti non viene riportato dai medici. I casi reali dovrebbero dunque superare di gran lunga i 7.000.
UCCISI DEMENTI E PSICHIATRICI. La maggior parte delle persone ha scelto la “buona morte” a causa di un tumore, ma sono in costante aumento le persone dementi che vengono uccise, spesso senza il loro consenso. A gennaio per la prima volta la Commissione di controllo ha girato alla procura uno scandaloso caso di eutanasia in cui una paziente, affetta da demenza, è stata drogata e poi uccisa nonostante non avesse richiesto l’iniezione letale. Secondo il Commissione il dottore «si è spinto troppo oltre ma non è necessario punirlo». L’anno scorso 141 dementi sono stati uccisi, contro i 109 del 2015. Sono 60 i pazienti affetti da problemi psichiatrici uccisi, contro i 56 del 2015.
«VITA COMPLETA». Le maglie della legge sulla “buona morte” sono già state estese all’inverosimile, ma alcuni partiti vogliono andare oltre e continuano a proporre, per ora senza successo, la cosiddetta “kill pill”, ovvero una pillola per l’eutanasia da recapitare a tutti coloro che abbiano compiuto i 75 anni e ritengano la loro vita «completa». L’opzione è prevista anche per chi è in perfetta salute e la Royal Dutch Medical Association sta tentando di resistere all’ennesimo rilassamento della legge: «Permettere agli anziani in salute di ottenere il suicidio assistito a fronte di un reale e deliberato desiderio di morte è indesiderabile per obiezioni di principio e pratiche».
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