
Okkupiamo la testa degli studenti con un po’ di educazione
Nella Val di Susa alla fine il governo è dovuto intervenire con la forza. è da verificare se e quali eccessi siano avvenuti da parte della polizia. Ma in molti hanno difeso questa decisione. Angelo Panebianco ha anche osservato giustamente che il problema è a monte. Nel nostro paese comportamenti che sfidano la legalità sono spesso premiati e considerati persino prove di democrazia e sensibilità civica. L’editorialista del Corriere della Sera ha ricordato in tal senso le occupazioni dei binari ferroviari.
All’elenco sono senza dubbio da aggiungere le occupazioni delle scuole. Uno stanco rito che si ripropone e si trascina di anno in anno. I genitori degli okkupanti si commuovono ripensando al Sessantotto e vedono nei figlioli i propri emuli. Per fortuna nelle aule si arriva con qualche molotov in meno e qualche ipod in più. Ma sempre di illegalità si tratta. E sempre con mancate denunce e pacche sulle spalle presidi, provveditori, sindaci e governi rispondono. Spetta al ministro dell’Istruzione tentare di invertire la marcia. Non sarebbe mancanza di sensibilità verso le giovani generazioni, ma al contrario si mostrerebbe loro tutto il rispetto dovuto, che comprende anche l’adulto riconoscimento delle responsabilità per gli effetti delle proprie azioni. Aiutare i ragazzi a sapere che non tutto è consentito, che vi sono dei limiti reali che se oltrepassati comportano conseguenze reali: una scuola che voglia essere formativa dovrebbe porsi anche questo obiettivo da raggiungere.
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