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La strampalata predica di Ocasio-Cortez per difendere l’aborto da chi ragiona come lei

«Nessuno può disporre del corpo altrui, scegliere per un altro». Parola di pro-life? No, della deputata dem per la licenza di sopprimere feti senza stigma, «solo i cristiani pensano che siano vita, gli ebrei no. E Gesù condanna l’abuso di potere»

Caterina Giojelli
29/05/2022 - 6:25
Salute e bioetica
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Alexandria Ocasio-Cortez, paladina dem dell'aborto in America
Alexandria Ocasio-Cortez, paladina dem dell’aborto in America (foto Ansa)

«Non c’è nulla di più strano di essere “pro-vita” mentre si supportano leggi che consentono di sparare ai bambini nelle loro scuole, agli anziani nei negozi di alimentari, ai fedeli nelle loro case di preghiera, ai sopravvissuti agli abusi o a chiunque si trovi in un luogo affollato. È un’idolatria della violenza. E deve finire».

A seguire il ragionamento di Alexandria Ocasio-Cortez bisognerebbe riconoscere a Greg Abbot di tutelare con la legge almeno i bambini in pancia, ma avere come prima preoccupazione quella argomentare il bagno di sangue nella scuola elementare di Uvalde alludendo all’antiabortismo del governatore del Texas è francamente raccapricciante.

«Io almeno potevo scegliere l’aborto»

Sono anni che la giovane deputata dem disprezza chi infligge figli al pianeta, infliggendo a sua volta ai suoi follower ragionamenti quali «Siamo fottuti. Mi spiace dirvelo ma quando si parla di clima siamo davvero fottuti. Esiste una minaccia globale per il pianeta», «c’è consenso scientifico sul fatto che la vita dei bambini sarà molto difficile e questo dovrebbe portare i giovani a una domanda legittima: è giusto avere ancora figli?», anni che guardando un bambino Alexandria Ocasio-Cortez ci vede, quando non un “dilemma etico”, il mero frutto di una scelta.

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«Io almeno ne avevo una», ha ripetuto in una diretta di un’ora su Instagram e caricata su tutti i social il 19 maggio, spiegando ai suoi accoliti che avrebbe almeno potuto abortire il bambino se fosse rimasta incinta quella volta che subì una violenza sessuale, e lo avrebbe fatto perché «potevo scegliere cosa sarebbe successo dopo e che vita avrei avuto dopo che una scelta mi era stata portata via».

Dai pro-vita alla «cultura dello stupro» è un attimo

Parlare di aborto come risarcimento e riappropriazione di una scelta fa acqua da tutte le parti, se non altro perché ricalca perfettamente le argomentazioni utilizzate dai tanto odiati pro-vita contro gli abortisti: «Nessuno, nessun uomo, nessuna persona può prendere il tuo corpo, può prendere eticamente il tuo corpo e usarlo come vuole senza il tuo consenso, ed è esattamente quello che stanno facendo i repubblicani in questo momento», «prendono i corpi delle donne e si impossessano dei corpi delle donne».

In altre parole Ocasio-Cortez sostiene che nessuna vita è disponibile e che nessun corpo può essere posseduto e utilizzato in base alla volontà altrui, cosa che varrebbe alla deputata dem il più caloroso applauso dei 73 milioni di bambini abortiti ogni anno secondo l’Oms, ma tant’è: chi non riconosce «onestamente la somiglianza tra la cultura dello stupro e le orribili leggi anti-scelta e le nascite forzate» non è che un repubblicano o un «cristiano fondamentalista», la cui ignoranza lascia «scioccata» la deputata democratica, «sto cercando di non imprecare in questo momento».

«Stanno violando le donne, i trans e i non binari»

Per capirci, insiste Aoc, i cristiani che pensano di vivere in una “teocrazia” non sanno nemmeno di cosa parlano quando si parla di aborto tardivo, e non hanno idea del «crepacuore» che prende chi termina una gravidanza nel terzo trimestre a causa di pericolo di vita della madre o di un figlio che  «soffrirebbe inutilmente» a nascere. Per avere idea di che cos’è e come si fa di solito un aborto tardivo basta qualche indizio: cranio, cannula, aspirazione, cervello, raschiamento. Ce ne sarebbe abbastanza almeno per lasciarlo fuori da una diretta Instagram organizzata per deridere i pro-life «che dicono “stai danneggiando una vita”» e «”credo che questa sia la vita”».

Per la deputata dem questi orribili manipolatori che vogliono «forzare il loro punto di vista sui corpi delle donne senza  consenso», stanno infatti violando con la loro ignoranza «non solo le donne, ma anche le persone trans e le persone non binarie di questo paese». Nel potpourri di difesa di aborto e identità di genere Ocasio-Cortez, cresciuta «in una famiglia molto religiosa, cattolica da lato di padre e pentecostale da parte di madre», sostiene che solo i cristiani pensano che la vita inizi in grembo, mentre «le altre religioni no. Che mi dite di questo? Fratelli e sorelle ebrei possono abortire secondo la loro fede».

Aoc spiega l’aborto visto dagli ebrei e da Gesù

A parte che il rabbino ebreo ortodosso Yehuda Levin di New York ha appena definito «blasfemo» definire l’accesso all’aborto un «valore ebraico», a Ocasio-Cortez e ai suoi 8,7 milioni di follower andrebbe ricordato che a sostenere che la vita inizia dal concepimento, prima dei «fondamentalisti teocratici», ci sarebbero innanzitutto gli scienziati. Ma per la bigotta liberal col dogma dell’aborto è più urgente lanciare strali a caso «e allora che dire dei loro diritti? (dei cristiani, ndr) Che dire dei loro diritti di esercitare la loro fede? È ridicolo. Ed è teocratico, è autoritario, è sbagliato», «è come se gli atei obbligassero i fedeli a non praticare la loro religione», «proprio come una donna non vorrebbe essere costretta a abortire così non dovresti costringere una donna a portare avanti una gravidanza», «la fede non c’entra niente col servizio pubblico».

Non sarà una questione di fede (in effetti è una questione di scienza). Tuttavia, dopo aver aperto una raccolta fondi per un’associazione abortista e invitato ripetutamente tutti ad aiutare le donne ad abortire, mettendo a disposizione soldi, tempo, rimborsi di giornate lavorative, biglietti e divano di casa per ospitare quelle in fuga da Texas e Oklahoma («viviamo in un momento terribile e la cosa più importante che possiamo fare è aiutare le persone a ricevere cure per l’aborto»), dopo aver ricordato che i pro-life, i repubblicani e i fascisti si servono di «tv, media, algoritmi» per imporre «la loro prospettiva», è Ocasio-Cortez a lanciarsi nell’esegesi del racconto evangelico dell’adultera e dei farisei che avevano il “controllo del suo corpo”, «e quando Gesù, dopo aver scritto col dito per terra, dice “Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra contro di lei” non parla della donna», «non la condanna», condanna «le persone che avevano abusato del loro potere».

«Potevo ucciderti, ma ho scelto di lasciarti vivere»

In America il dibattito sull’aborto è approdato a estremismi ormai speculari, a questione di scelte opposte e diritti da difendere come slogan sui social. Da pochi giorni, pubblicato dall’account Twitter Libs of Tik Tok, sta facendo il giro dei social il video di una ragazza giovanissima che culla la sua bambina canticchiando dolcemente: «Avrei potuto ucciderti, ma ho scelto di lasciarti vivere». In risposta a un follower pro-life la ragazza sbotta: «Sì, è stata una mia scelta, tutte le donne dovrebbero averne una», «se non vuoi usare la parola uccidere va bene. Se vuoi usare la parola uccidere, va bene lo stesso. Quando usi il disinfettante uccidi i germi».

E ancora, rivolta alla sua bambina: «Avrei semplicemente potuto vietarti di esistere. Ma ho scelto di farti esistere, ho lasciato io che ti formassi oltre la fase di zigote. Così va meglio? – chiede rivolta alla telecamera -. Se volete abortire, fatelo. Se non volete abortire, non abortite, ma non provate a opprimere i miei diritti». La ragazza, a cui i pro-life hanno dato del demonio uscito da un film dell’orrore, dice spietatamente la verità: la scelta è tutta qui, tra uccidere o meno un essere umano, difendere l’esercizio di questo potere, disporre della vita di un altro senza il suo consenso. A seguire il ragionamento di Ocasio-Cortez, si direbbe che i pro-choice ragionino proprio come un odiato, impresentabile repubblicano cristiano fondamentalista e antiabortista.

Tags: Abortoalexandria ocasio-cortezStati Unitistrage di Uvalde
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