![“Otre nuovo per vino nuovo”. Un’agenda per dare valore alle persone nel lavoro](https://www.tempi.it/wp-content/uploads/2025/01/tempi_20250124190453219_e6abd9b54c56aad25c52b89ffc211b59-1-345x194.jpg)
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CHI PIÙ INQUINA PIÙ PAGA. La differenza di importo da versare si giustifica con il fatto che la nuova tassa sui rifiuti, introdotta dalla legge di stabilità 2014, è calcolata sia in base alle dimensioni dell’abitazione sia al numero di persone che vi risiedono, secondo il principio sancito dalla normativa europea per cui «chi inquina paga» (e pertanto chi più inquina più paga). Un criterio che finisce ovviamente per penalizzare le famiglie numerose. Se infatti, per fare un esempio, il single che abita in un appartamento di 80 metri quadrati dovrà pagare 176 euro, la famiglia di tre componenti dovrà invece versarne 224, mentre un nucleo di cinque componenti né sborserà 256 euro. Sempre che la famiglia numerosa in questione riesca a stringersi a sufficienza per entrare in un’abitazione tanto modesta: poiché basterebbero cento metri quadrati di casa per veder lievitare l’esborso citato a 320 euro l’anno. Che diventano 384 nel caso di una dimora di 120 metri quadrati (non esattamente una reggia, se divisa per cinque).
PEGGIO DI QUATTRO ANNI FA. Ma non è tutto. Se si vanno a calcolare gli aumenti rispetto alle precedenti versioni della tassa sui rifiuti (Tares, Tarsu e Tia), si nota che con la Tari sono proprio le famiglie più numerose a subire i rincari maggiori. Più 1,6 per cento rispetto alla Tares di un anno fa per i single, più 2,1 per cento per una famiglia di tre componenti, più 3,4 per la famiglia con tre figli. Una sproporzione ancora più evidente rispetto al 2010 con rincari rispettivamente del 19,8 per cento per i single, del 15,8 per la famiglia con un figlio e del 24,4 per quella con tre figli.
Lo studio, inoltre, mette in evidenza che, in relazione all’andamento dei prezzi al consumo, il prelievo sui rifiuti nei capoluoghi di provincia è aumentato del 31 per cento negli ultimi 4 anni e del 70 per cento rispetto al 2005. Maggiore è stato dove si è passati direttamente dalla Tarsu alla Tari, saltando la Tares. Le famiglie numerose maggiormente penalizzate sono quelle di Monza (+84 per cento sul 2010 e un importo di 4 euro al metro quadrato), Cagliari (+87 per cento e 5,7 euro al metro quadrato), Savona (+65 per cento e 3,9 euro al metro quadrato), Lodi (+56 per cento e 3,1 euro al metro quadrato). Importi pari o superiori ai 4 euro al metro quadrato anche ad Asti (4,4), Caserta (4,1) e Perugia (4).
UN QUADRO INCERTO. Non mancano, poi, evidenti disparità di trattamento anche da città a città. Una famiglia di cinque componenti in una casa di 120 metri quadrati, per esempio, paga 4,4 euro al metro ad Asti e 5,7 a Cagliari. A incidere sull’importo, spiega al Sole Donato Berardi di Ref Ricerche, è «in primo luogo la possibilità che con il nuovo prelievo ai costi del servizio, si copra anche una perdita di trasferimenti erariali. Inoltre, nelle città potrebbe incidere diversamente la morosità dei contribuenti, che costringe gli altri a pagare di più. Infine, pesa anche il diverso grado di efficienza del servizio di gestione dei rifiuti».
Oltre al principio comunitario del «chi inquina paga», bisogna ricordare, da ultimo, che ce n’è anche un altro che i Comuni devono rispettare nel fissare gli importi della Tari e che non lascia loro molti margini di manovra: la tassa deve coprire interamente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ad eccezione di quelli speciali. Un onere non da poco in un periodo in cui i rubinetti della finanza pubblica sono chiusi anche per gli enti locali.
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confermo: siamo in 6. Casa di 4 locali (non esattamente una reggia) comune fuori Milano (Buccinasco), la TARI mi costa 147*2= 294€. Da Sommare, poi, alla TASI (la famosa tassa paga e…..TASI), e via di questo passo.
La tassa TARI è solo una goccia nel mare. Una famiglia paga TUTTE le tasse di più, soprattutto le indirette (IVA e accise). Più persone, più consumi! E’ tutta la politica tributaria che va rivista su base familiare, tasse dirette ed indirette. Basta con le detrazioni / deduzioni! Bisogna definire delle aliquote di tassazione impostate sul carico familare totale (non solo figli, ma anche genitori anziani, per esempio). Non potendo agire sulle tasse indirette, bisogna impostare le aliquote delle tasse dirette (tutte, non solo l’IRPEF) che tengano conto della famiglia nella sua interezza. Non credo che i vari “quozienti familiari” o ISEE siano i più corrispondenti, ma meglio di niente: partiamo da questi. Nessun politico ne parla più, eppure è stato un cavallo di battiglia di molti, soprattutto cattolici. Siamo stati traditi!
sono in disaccordo con l’articolo per il semplice fatto che il punto non è la tassa equa o iniqua ma che con ste tasse ci hanno rotto i c..ni e dovremmo ribellarci con uno sciopero fiscale nazionale.
vuoi che paghi per la spazzatura? e va bene, ma allora tutte le altre tasse per che c..zo servono?????
Qui non vale neppure il principio che “chi più inquina, più paga” ma solo quello che le famiglie numerose pagano di più e basta. Se una famiglia di 4 persone abita in un appartamento di 120 mq paga di più che due famiglie di 2 persone, ciascuna in un appartamento di 60mq. Stessi mq, stesse persone, ma complessivamente la famiglia numerosa paga di più!! Senza considerare che una famiglia compra confezioni grandi che producono molti meno rifiuti. Questa è una grandissima ingiustizia.
Io invece non ancora capisco perché chi fa la raccolta differenziata non ha alcun tipo di ritorno economico.
In teoria (in teoria) con la differenziata dovrebbe diminuire il costo della raccolta (perchè in parte compensato dai guadagni legati al riciclo dei materiali) e di questa diminuzione dovrebbero beneficiare tutti gli utenti
Compreso quelli che non la fanno e sono in tanti
Bravo Massimiliano sei l’unico che ha centrato il problema. Perché non ci diminuiscono le imposte da pagare visto che differenziamo tutto?! Come al solito all’estero pagano meno con la differenziate perché creano un guadagno per il Comune mentre in Italia no. E anche bravo Nino. Stiamo qui a batti beccare su chi deve pagare di più se i single o le famiglie numerose quando invece la soluzione dovrebbe essere banale : differenzi tutto e molto bene ti premio facendoti pagare meno di tasse rifiuti . E logicamente le famiglie numerose potrebbero anche averne un maggior ritorno economico, se calcolato lo sgravio da applicare in base al numero di componenti nucleo familiare.
A parte che 80 metri bastano e avanzano per 5 persone e che in città di certo non trovi abbondanza di appartamenti di taglio maggiore, almeno a prezzi abbordabili; di fatto chi vive in una famiglia numerosa paga di meno se un singole paga da solo 176€ chi vive in una famiglia di 5 pate 256 /5= 51€ ovvero il 28% rispetto a chi vive da solo. Ma capisco che forse per la logica ciellina chi da solo dovrebbe pagare pure la tassa sul celibato (a meno che non si prese, si intende).
Proseguiamo il ragionamento di Aldo:
Ipotizziamo un reddito di 40000€ sia per il single che per la famiglia. Abbiamo 176€ su 40000€ per il single e 51€ su 8000€ (40000/5). Il single viene tassato allo 0,44% del reddito mentre un singolo componente della famiglia da 5 componenti viene tassato per lo 0,64% del reddito. Quindi un componente della famiglia viene tassato il 45% in più del single.
Ma infatti il punto è un altro: è giusto che, a parità di metriquadri (che credo siano comunque una delle variabili sulle quali si calcola il valore da pagare) si calcoli la tassa anche in base al numero di persone che abitano in quella casa.
Altro discorso è quello di prevedere delle detrazioni che siano legate al reddito E alla composizione del nucleo familiare. Perchè una famiglia di 5 persone ha un reddito complessivo di 100.000 euro annui è diversa dalla stessa famiglia che ha un reddito di 30.000 euro annui.
Ma perche’, 5 persone in 80mq “sporcano” di piu’ di 3 persone in 120mq?
ogni persone produce una determinata quantità di rifiuti al giorno, così come una casa più grande, a parità di persone, produce più rifiuti al giorno. Esistono delle statistiche e su quelle (inevitabilmente) ci si deve basare. Ma questo non dovrebbe impedire di aiutare chi ha redditi più bassi
Non mi pare ci siano mai stati funzionari del comune che, vicino ai cassonetti, annotavano il nucleo familiare e la grandezza della casa, pesando il sacchetto che uno portava alla spazzatura.
A me pare l’ennesima patrimoniale catto-comunista mascherata.
Se poi uno ha una famiglia numerosa, magari prende il paccone di pasta da 5 Kg invece che quello da 500g, come farebbe un single, producendo cosi’ molti meno rifiuti (le scatole).
Cosi’ come i vestiti, i giochi, il mobilio, passano da figlio in figlio.
Da parte mia, sono almeno 30 anni che non butto oggetti, giocattoli, passeggini, ecc, che possono passare di figlio in figlio. Poi quando i figli sono cresciuti si passano ai figli dei fratelli, o dei cugini, del vicino, o di chiunque me li chieda.
Verissimo.
E’ stato infatti dimostrato che in media le famiglie numerose producono meno spazzatura, anche perche’ ci si educa a non sprecare e a non inquinare.
Ho tre figli.
Con la TASI hanno tolto la detrazione per figli a carico che c’era per l’IMU.
Quando ho fatto il 730, al centro di assistenza fiscale (CAF) mi hanno detto che quest’anno non avrò a luglio il rimborso per i lavori di ristrutturazione: la motivazione è che da quest’anno, chi ha un rimborso maggiore di 4.000 euro e (sottolineo, “e”) figli a carico, avrà ulteriori accertamenti fiscali. Confermo che al CAF mi hanno detto che tale norma vale solo per chi ha figli a carico. Spero che si siano sbagliati, ma intanto niente rimborso…
Il concetto a mio avviso è corretto, è la sua applicazione che è sbagliata. E’ giusto, giustissimo, che chi più inquina più paghi, ovvero chi produce più spazzatura paghi di più do chi ne produce di meno.
A questo però si dovrebbero affiancare altri provvedimenti che vadano a supportare gli incapienti o le famiglie con bassi redditi. Perchè per il principio di solidarietà una parte della quota dei più poveri dovrebbe essere pagata dai più ricchi. Ma mi sembra che questo non venga fatto
Secondo questo principio le famiglie numerose dovrebbero pagare molto meno. E’ stato infatti dimostrato che (in media ovviamente, lo dico per Filomena) le famiglie numerose producono meno spazzatura, perche’ ci si educa a non sprecare e a non inquinare.
Il criterio dovrebbe essere chiaro: avvantaggiare chi ha più difficoltà ad arrivare a fine mese. Sbagliato usare il criterio del “chi più inquina, più paga”. Se usassimo lo stesso criterio per tutto, allora dovremmo anche dare gli stessi servizi ai ricchi: perché infatti penalizzarli dato che già pagano più tasse? Anzi, perché fargli pagare più tasse? Chi ha a cuore la giustizia sociale dovrebbe porsi il problema.
E già, bisogna ringraziare Brunetta, Lupi, Alfano e via dicendo…che hanno esultato quando fecero finta di eliminare l’IMU!!! Con tre figli a carico, in molti casi l’IMU non si pagava affatto.
Grazie!!!!
Adesso invece paghi sia l’IMU che la TARI!
E per questo invece, chi dobbiamo ringraziare?
Complimenti ai tuoi referenti!
Scusate ma non ai capisce perché un single dovrebbe pagare la stessa cifra di chi consuma il doppio o triplo e cosi via rispetto a lui. Il principio è quello di penalizzare chi non fa un numero sufficiente di figli, come da mussoliniana memoria?
filo, con affetto, non fare scattare il tuo solito riflesso condizionato. si sta solo sottolineando che ” le famiglie numerose sono penalizzate”, non che si devono tosare i single.
Oh, ecco la Filomena di sempre.
Pochi pregiudizi eh?
Filomena, beata ignorante! Sei a conoscenza che in Italia vige una legge fondamentale, che si chiama Costituzione? Sí? Bene..siamo a buon punto. Ora, fai un altro piccolo sforzo, se ti riesce: leggiti l’articolo 31. Ti aiuto io, dài: “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”. Ora hai capito? Non ancora? Allora non hai proprio speranza…
Visto che fai sapientino, agevolare con misure economiche e altre provvidenze non significa che lo Stato mantiene tutti i figli che decidi di fare. In ogni caso certo che è giusto aiutarli anche perché non hanno chiesto di venire al mondo in una famiglia che non riesce a mantenerli. Se permetti però nelle famiglie monoreddito il coniuge a carico potrebbe lavorare e contribuire al bilancio famigliare oltre che contribuire al PIL nazionale. OK per gli sgravi fiscali per i figli ma non per il coniuge.
Scusa Filomena, leggo questo sito da diversi mesi e, da allora, non ho mai visto un tuo post in linea con un articolo pubblicato al che mi sorge una domanda: Ma perché leggi articoli e li commenti se non sei comunque d’accordo con la linea editoriale del sito? La mia è una semplice curiosità e non sentirti in dovere di rispondermi.
Ti rispondo volentieri. Leggo anche altri siti e di solito dove si pubblicano articoli che non condivido perché secondo me è giusto farsi un’idea completa dell’interpretazione data alle notizie. Poi quando voglio leggere un quotidiano di cui condivido la linea vado in edicola me lo compro. Non avrebbe senso commentare su cose di cui sottoscrivo l’impostazione perché mi parlerei addosso. Qui commento per confrontare le mie idee con quelle degli altri. Ho risposto alla tua curiosità?
Filomena, direttamente dal tuo ultimo post:
“…nelle famiglie monoreddito il coniuge a carico potrebbe lavorare e contribuire al bilancio famigliare oltre che contribuire al PIL nazionale. OK per gli sgravi fiscali per i figli ma non per il coniuge.”
La mia, nostro malgrado, è monoreddito e mia moglie, pur cercando, non trova nulla (qualche burlone le ha proposto di lavorare a grati, sostenendo che sia la miglior forma di lavoro – per lui ovviamente).
Mi spieghi perchè, dato che il mio reddito equivale a meno di due redditi entro soglia 80 euro, io non becco nulla mentre i due redditi di cui sopra si portano a casa 160 euretti mese a gratisse?
E’ o non è disparità di trattamento?
Mi spieghi perchè il proprietario di due abitazioni deve pagare due volte la tassa per i servizi indivisibili (TASI): quella sulla prima (e ci sta; anche se il dubbio sorge visto che sui rifiuti e sull’acquedotto ci sono già i balzelli per alcuni servizi indivisibili) e quella sulla seconda (affittata), nella quale l’inquilino (augurandoglielo regolare nei pagamenti) gode degli stessi servizi indivisibili del proprietario ma paga solo una quota percentuale???????
Si OK hai ragione ma come avevo scritto in altri post intendevo quando il coniuge è a carico per scelta non perchè non trova lavoro. In questo caso hai super ragione e mi scuso per non aver precisato, con questa crisi poi…
Il tuo sarcasmo è inutile e fuori luogo ! per rimanere su discorsi idioti ti chiedo, se più si fanno figli meno si paga, esiste un numero di figli per cui non si pagano più tasse ? I modi di andare incontro alle famiglie ci sono e se ne possono trovare ancora, ma chi più produce rifiuti da smaltire più deve pagare. La cosa migliore sarebbe “pagare a chilo di rifiuto prodotto”, ma con l’onestà vigente in italia si porterebbe la roba nel contenitore dei vicini…..
La Filomena ha fatto una domanda lecita, rispondere intelligentemente sarebbe la cosa giusta.