Non è legge dell’amore se viola quella dell’intelligenza

Mi dispiace molto che nel numero successivo all’Agorà dei giovani di Loreto l’unico vostro servizio fosse a pagina 64-65, e molto critico (?!). Certamente nell’evento ecclesiale, come in tutti gli eventi umani, c’erano limiti e difficoltà. Ma offrire ai vostri lettori solo questo tipo di informazione mi sembra troppo di parte, soprattutto per un settimanale di ispirazione “cattolica” (cioè capace di vedere e apprezzare e accogliere ciò che il Signore compie di buono “universalmente”). Anche perché, per opposto, i vostri servizi sul Meeting di Comunione e liberazione erano assai estesi, documentati e in nulla “critici”. Mi pare che così non si faccia buona informazione “cattolica”, ma si rischi di pubblicare un giornaletto di parte, riproponendo la logica di cui parla san Paolo nella prima lettera ai Corinti (1,10-13). È vero che ciascuno di noi vive “una” esperienza cristiana storicamente e culturalmente connotata e la legge con simpatia istintiva, diversamente da altre. Penso perciò che se questa esperienza è autentica può e deve aprirci la mente e il cuore a riconoscere quanto di cristiano fanno e dicono “i fratelli nella fede” con cordialità e verità: in una logica non di parte ma di “comunità cristiana”, che nella legge dell’amore riconosce anche nei vicini (i cattolici che non sono del mio gruppo) il “prossimo”.
don Gaetano Brambilla via internet

Perdoni padre, lei forse non c’era, ma non ci dia del giornaletto settario, ché non lo siamo. E non ci chieda di fare il giornalone della Cei, ché, purtroppo, mai lo saremo. Spiace anche a noi, ma non era un servizio, era solo la lettera di un figlio, mio figlio, uno dei tanti ragazzi volontari che, per dirla con la cordialità e la verità con cui la disse Giovanni Testori, non scambiano certa “idiota allegria cattolica” per legge dell’amore.

Tariq Ramadan al Festival della Letteratura di Mantova: «Smettetela di cercare il mio nome su Google, dove escono un milione di pagine con la stessa versione. Leggete i miei libri, ne ho scritti più di venti». Considerato che un milione di pagine web dicono gratuitamente che egli è un ideologo del terrorismo islamista, e che venti libri sostengono a pagamento che egli è un brav’uomo (fonte autorevolissima, peraltro: lui medesimo), quello di Ramadan mi risulta essere il peggior spot autopromozionale della storia.
Mattia Spanò Milano

Ma che dice, se Cardini è ritenuto da Veltroni la star culturale del centrodestra, vuole che Ramadan non diventi l’Eco musulmano del centrosinistra?

Sono un lettore attento del vostro settimanale, anche se piuttosto lontano dalle sue posizioni religiose e ne apprezzo la serietà e l’incisività degli articoli. Complimenti vivissimi per l’ultimo numero. Ho particolarmente apprezzato due articoli diversissimi tra loro, “Dal boom al crack” e l’intervista ad Andrea Lo Cicero. Il primo spiega con una chiarezza che non ho trovato altrove le cause e lo sviluppo della crisi borsistica di luglio, il secondo accende i riflettori su uno sport troppo trascurato dai media, e che invece è portatore più di ogni altro di valori positivi: lealtà, appartenenza a un gruppo, sopportazione del dolore e delle avversità. Indubbiamente è per questo che, come dice l’articolista, il rugby non diventerà mai veramente popolare in Italia. Ma la buona stampa non deve restare opinion leader solo in campo politico: ben vengano gli articoli di divulgazione sugli aspetti meno conosciuti della società!
Carlo Ortis via internet

Anche se la sconfitta della Francia con l’Argentina è stata un po’ più sobria della nostra con gli All Blacks.

Ho fatto il test di medicina, sono collocato utilmente nella graduatoria e non ho nessuna intenzione di vedere invalidato un risultato che ho conseguito dopo un’estate di rinunce, notti passate a studiare fino all’alba e tanto altro. Ovviamente rimane una vergogna che una commissione di esperti incaricata di elaborare un test di 80 domande compia due errori così gravi. Ma secondo me non ci sono i presupposti per invalidare il test e infrangere i sogni di 7 mila persone che si sono guadagnate il posto per avere la possibilità di studiare medicina.
Andrea Farruggia Pavia

Non abbiamo il potere del ministro Mussi di convocare e pagare una commissione di esperti per redigere un test sbagliato. Ma così, a occhio, ci sembra che lei abbia ragione.

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