Le ragazze della pallavolo hanno pianto, quelle della pallanuoto hanno riso. I ragazzi della pallavolo hanno cantato, quelli della pallanuoto hanno fischiettato. I ragazzi del basket hanno regalato un pallone a D’Alema che, come i 60 democristiani che hanno occupato Palazzo Chigi prima di lui, ha finto di essere un appassionato di pallacanestro, inventandosi un passato sul parquet. Sono le immagini finali di un’estate in cui, tra il caso Anelka (un francese pippone con tre procuratori conteso a colpi di miliardi tra Juve e Lazio e fortunatamente finito ad indebolire il Real Madrid) e quello di Ronaldo (auguri e figli maschi), c’è stato lo spazio per una bella manciata di medaglie d’Europa e di storie degli altri sport di squadra. Oro per pallavolo e basket maschile, per pallanuoto femminile, bronzo per pallanuoto maschile e pallavolo femminile. Non sforniamo solo santi e calciatori o automobili rosse fiammanti per cui ogni tanto non si trovano le ruote. Un vecchio e simpatico collega, calciofilo convinto, aveva coniato questo slogan: “È meglio un cross di Roccotelli di tutta la Nba”. Non ha tutti i torti, ma ogni tanto scoprire che non esiste solo il football, cotto in tutte le salse e giocato tutti i giorni, fa bene alla salute.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Emanuele Boffi