Scrivo mentre esplodono bombe a Mariupol e, proprio nello stesso momento, a San Pietro, papa Francesco consacra al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina perché «cessi la guerra». Non cessa, non cesserà mai: Dio perdoni la mia poca fede. Conosco troppo bene gli uomini, e soprattutto il malvagio cuore dei potenti. Solo l’ultimo giorno saremo nel luogo dell’amicizia e della pace. Eppure prego. Perché prego? Mi sto prendendo in giro? Bestemmio la Grande Madre di Dio e Suo Figlio ritenendo che un missile ipersonico si alzerà domattina da qualche parte per uccidere l’inerme? Eppure prego per la pace. E anch’io consacro tutto ma proprio tutto a quel Cuore di Madre trafitto da cento spade e ancora sanguinante e purissimo. Niente è impossibile a Dio; ma occorre un sì! Un fiat! A questa nostra stirpe umana mai Iddio, e neppure Sua Mamma, toglierà la libertà di essere cattivi. Dio è fatto così. È la sua natura. Ci lascia liberi. Si fa mendicante del nostro cuore, e si lascia i...
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