Noi non siamo ex formigoniani perché non si può essere ex amici

Di Emanuele Boffi
20 Settembre 2018
L'ex governatore della Lombardia condannato a 7 anni per il caso Maugeri. Ai molti che si nascondono dietro un dito, vorremmo dire una cosa

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Noi non siamo ex formigoniani, nel senso che per noi l’amicizia non è un sentimento che ha una scadenza o che dipende dalla convenienza del momento. Ma noi non siamo ex anche per il fatto che pensiamo che non possa essere una condanna il metro con cui si giudica un’esperienza politica che ha fatto il bene di tutti, non formigoniani ed ex formigoniani compresi.

Conti in ordine

Chi ha guidato la Lombardia per quasi quattro lustri l’ha resa la Regione più efficiente d’Italia, un modello che è stato copiato anche al di fuori dei confini di questo malandato paese, ormai preda del risentimento e del furore ideologico. Roberto Formigoni e la sua squadra in questi vent’anni hanno prodotto politiche che rimarranno vive e vere al di là di ogni sentenza di tribunale. Infrastrutture all’avanguardia, un sistema sanitario goduto da ogni abitante della penisola, il buono scuola, il sistema delle doti, la valorizzazione del tessuto imprenditoriale, un’attenzione non pelosa ai bisognosi sono solo alcune delle eccellenze che vanno riconosciute all’amministrazione di Formigoni. Un’amministrazione che, a differenza di molte altre, ha tenuto i conti in ordine, ha fatto prosperare lo Stato italiano, ha fatto il bene di molti, formigoniani o meno.

Lo sappiamo come andrà a finire

Ora che l’appello nel processo Maugeri non solo ha confermato ma addirittura aggravato il giudizio di primo grado, lo sappiamo come andrà a finire. Lo sappiamo cosa scriveranno i giornali oggi e nei prossimi giorni. Sappiamo anche cosa diranno e penseranno di noi, ma fa niente. Voi, però, non credete a tutto ciò che leggete, a certe cifre strabilianti e a tutto quel che si dice. Come ha scritto sulla sua pagina Facebook l’assessore Raffaele Cattaneo «Formigoni non è un corrotto». Resta infatti ancora da spiegare perché gli sia stato comminato «il massimo della pena nonostante sia caduta l’accusa di associazione a delinquere e non sia stata riscontrata l’evidenza di una mazzetta. La condanna infatti si basa sul beneficio di utilità quali viaggi, vacanze, ospitalità su yacht ecc. E sul presupposto che delibere regionali (che certo Formigoni non può aver fatto ed approvato da solo) fossero orientate esclusivamente ad ottenere quei benefici. È un po’ difficile da comprendere e lascia senza parole».

Cosa dicemmo all’inizio

Soprattutto, oggi, ai molti che l’hanno conosciuto e che si nasconderanno dietro un dito, noi vorremmo ripetere la prima frase che scrivemmo all’inizio di questo processo: l’amicizia non è reato.

Foto Ansa

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