Nigeria. Sakinah, rapita e scappata da Boko Haram con altre 62 donne: «Ci hanno trattate come bestie»
IL RAPIMENTO. Sakinah, intervistata da Repubblica, ricorda bene quel 22 giugno in cui sono state rapite dal piccolo villaggio di Kummabza nello Stato settentrionale di Borno: «Quella notte una cinquantina di uomini armati è piombata sul mio villaggio a bordo di pick-up sventagliando raffiche di mitra, incendiando le case e uccidendo chiunque incontrasse sul suo cammino. L’attacco è durato almeno tre giorni, al termine dei quali ci hanno caricato con loro e portate via».
«TRATTATE COME BESTIE». Sono state «parcheggiate in una foresta che pullulava di serpenti velenosi: due di noi sono state morse e dopo atroci sofferenze sono morte entrambe». Qui «siamo state trattate come bestie. Bastava una parola di troppo per esser prese a calci o a bastonate. Ci hanno anche affamate e assetate, mentre loro mangiavano dalla mattina alla sera, davanti a noi, come per farci sentire con più crudeltà i morsi della fame. Tre donne e due bambine si sono ammalate, probabilmente per l’acqua infetta che ci davano da bere. Erano così deboli che purtroppo non sono potute scappare con noi».
LA FUGA. Venerdì scorso, i membri di Boko Haram che le sorvegliavano sono partiti per attaccare una caserma e un commissariato a Damboa, dove molti di loro sono rimasti uccisi. Pur essendo state minacciate di non muoversi, non vedendo tornare nessuno per ore, le ragazze si sono fatte coraggio e sono scappate: «È stato facilissimo: improvvisamente non c’era più nessuno a sorvegliarci, e ci siamo semplicemente allontanate dal luogo dove eravamo segregate. Non credo che il nostro sia stato un a
VILLAGGIO DISTRUTTO. Solo quando sono tornate nel loro villaggio hanno scoperto con i loro occhi che non restava più niente: tutte le case erano state date alle fiamme e gli abitanti erano ormai scappati. Informati della fuga, gli ufficiali governativi le hanno recuperate: alcune nella città fantasma, altre mentre vagavano ancora per i boschi.
Alla domanda se siano state anche abusate sessualmente Sakinah non risponde, ma scoppia a piangere. Per lei, ora, l’incubo è finito ma altre 219 ragazze rapite da Chibok da oltre due mesi sono ancora nelle mani dei terroristi e il governo non è ancora riuscito a fare niente per riportarle a casa.
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