Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Spettacolo

Niente maschi bianchi, siamo a Hollywood

Il woke sta sbranando l’industria del cinema: la paura di offendere dilaga, non puoi più dire niente e se non sei donna, nero, Lgbt o nativo d’America non lavori più. Lo pensano autori, registi e produttori, ma nessuno osa sfidare il dogma

Caterina Giojelli
14/01/2022 - 6:30
Spettacolo
CondividiTwittaChattaInvia

«Shonda e io ricevevamo chiamate a ogni minuto: “Hai un nero così, una donna così?”. Certo, ne ho un sacco. Ma questa è la mia lista, fatevi la vostra. Così, c’erano tutte queste piccole liste e le abbiamo semplicemente raccolte insieme in un unico posto». Shonda è Shonda Rhimes, la produttrice più potente della tv americana e a raccontare l’aneddoto all’Hollywood Reporter è la regista Ava DuVernay, per Forbes una delle «donne più potenti dell’Entertainment» insieme a Oprah Winfrey e Taylor Swift. Quell’“unico posto” si chiama invece Array Crew: è un database aggiornato di tutti i nome di persone di colore, donne e varie categorie “sottorappresentate” che lavorano nel settore: produttori, operatori, art director, tecnici audio. Secondo l’Hollywood Reporter la piattaforma Array Crew «ha cambiato radicalmente il modo di organizzare le produzioni hollywoodiane».

A che serve un database con oltre seimila nomi in cui si può trovare – parole di Duvernay – «un responsabile del funzionamento degli impianti elettrici samoano o un capo attrezzista non binario»? Serve a soddisfare le nuove regole dell’Academy. A fare di Hollywood la grancassa del woke, il “risveglio” americano. In altre parole, serve a suonare le campane a morto sull’industria dello spettacolo.

Donne, neri, Lgbt: il database di Hollywood

Ricordate quando a settembre 2020 uscì il nuovo regolamento per l’assegnazione dell’Oscar nel 2025 come miglior film? I produttori avrebbero dovuto registrare su un apposito portale informazioni personali dettagliate su chiunque fosse stato coinvolto nella realizzazione di un’opera che avrebbe dovuto soddisfare almeno due dei quattro standard di diversità dell’Accademia (qui quella scemenza di regolamento che scandalizzò tutti i giornali). Ebbene alla fine del 2020 i dati di 366 produzioni erano già stati inviati alla piattaforma.

LEGGI ANCHE:

Francia woke

In Francia qualcuno inizia ad averne abbastanza dell’ideologia woke

29 Marzo 2023
Rembrandt, Ritorno del figliol prodigo, San Pietroburgo - Museo dell’Ermitage

La parabola del figliol prodigo diabolicamente corretta

26 Marzo 2023

Lo raccontano Peter Kiefer e Peter Savodnik in un grande articolo sulla newsletter di Bari Weiss ricordando che parallelamente la Cbs si dava tempi e obiettivi altrettanto inclusivi e ambiziosi: vincolare almeno il 25 per cento dei suoi investimenti allo sviluppo di progetti di persone Bipoc (Black, Indigenous and People of Colour), annoverare per la stagione 2021-2022 almeno il 40 per cento di autori appunto neri, indigeni o di colore, e per la stagione 2022-2023 far sì che la metà dei suoi autori non fosse composta da bianchi. E sono più di 900 le produzioni che hanno già attinto a piene mani dall’Array Crew di Duvernay.

Non pochi la disprezzano per aver chiaramente sfruttato il clima generato dalla morte di George Floyd, ma nessuno osa criticarla apertamente. «Non sono mica pazzo», ha spiegato a Kiefer e Savodnik uno sceneggiatore tra i moltissimi terrorizzati dal dilagare del “wokeism” a Hollywood: «Abbiamo parlato con più di 25 autori, registi e produttori, tutti si dicono liberali e tutti ci hanno parlato della paura diffusa di scontrarsi con il nuovo dogma – hanno raccontato i giornalisti -. E questo non solo ai vertici di aziende come Netflix, Amazon e Hulu, ma a tutti i livelli di produzione».

Maschio, bianco e disoccupato

Paura di cosa? Di esprimere cosa si pensa e come lo si pensa, di restare attenti cosa si dice e come lo si dice, altrimenti «le persone potrebbero pensare che tu sia un razzista o potresti essere visto come un misogino» (Mike White, regista di The White Lotus); «penso che ci siamo spinti troppo in là. Conosco molte persone di grande talento che non possono trovare lavoro perché non sono nere, native americane, donne o Lgbt» (Howard Koch, produttore di oltre 60 film ed ex presidente dell’Academy); «sono diventato paranoico perfino al telefono. È spaventoso», racconta un autore che vuole restare anonimo per paura di venire registrato e perdere il lavoro; «non è diverso dall’era McCarthy (…) Hollywood non è mai stata anticomunista. Ha solo finto di esserlo. In effetti, Hollywood non è mai stata contraria o pro-niente. Era il mondo dello spettacolo. Non c’è moralità qui», ha spiegato Sam Wasson, autore di The Big Goodbye: Chinatown and the Last Years of Hollywood.

Terrore e malcontento (chiedertelo a quello sceneggiatore 48enne appena abbandonato dal suo agente perché «maschio e bianco») regnano fra gli Studios: ricevuti di persona da uno showrunner troppo timoroso di inoltrare loro le email, i giornalisti hanno visionato direttamente dal suo laptop le discussioni in corso tra addetti ai lavori, agenti, autori, responsabili studio: «È un vicolo cieco: limiteranno la ricerca a donne e candidati Bipoc», «a qualcuno qui non piace l’idea di assumere un ragazzo bianco (…) Odio questa merda», «ora ci dicono che questo lavoro deve andare a una scrittrice/Bipoc. Mi spiace, che schifo».

Il dogma dell’inclusione e del woke sta rendendo la vita a Hollywood tutt’altro che spettacolare. Per gli sceneggiatori osare battute, oscenità, scene indimenticabili, perfino costituire la propria squadra o fidarsi dello staff è sempre più difficile: le risorse umane sono inondate di lamentele contro gli showrunner bianchi e maschi che si sono limitati a fare il loro lavoro. «Sono arrivato al punto di non fare annotazioni sulla sceneggiatura a una donna o persona di colore».

Il woke si è sbranato anche Rocky

La politicizzazione ha sbranato la libertà dei creativi e per un Quentin Tarantino che annuncia non troppo ironicamente il trionfo dell’ideologia sull’arte, sullo sforzo individuale, sul bene e pure sul divertimento (qui la sua partecipazione a giugno da Bill Maher), l’arte paga pegno (nell’articolo per il Common Sense di Bari Weiss si racconta il singolare caso della serie comica Woke). A motivare i creativi non è l’interesse del pubblico, all’85 per cento conta «la paura di essere attaccati sui social media o dalla stampa di Hollywood o dal New York Times», sottolinea uno scrittore e produttore. «Devi essere pazzo per non avere in mente in primis tutte queste questioni razziali, di genere e trans quando scrivi qualcosa. Devi preoccuparti dell’impatto che tutto ciò che fai avrà sulla tua carriera. E questo ha un evidente effetto agghiacciante sulla creatività».

Il rischio, ha scritto loro un importante regista, è però che «il pubblico smetta di fidarsi di noi», che l’ossessione di «rendere ogni film il più woke possibile, rendere ogni relazione un mix razziale, ogni personaggio sessualmente fluido» porti le persone a considerare i film alla stregua di storie ambientate in un mondo fantastico invece che nel mondo che conoscono e in cui vivono, e a ripiegare sui videogiochi.

In attesa di un’enorme class-action, gli intervistati hanno stilato una lista di film ormai “verboten” a Hollywood, da Tootsie (offende i trans) a Rocky (c’è un cattivo nero), dalla sitcom All the family (il protagonista Archie Bunker è chiaramente un elettore di Trump) a South Park (il top dell’inclusivamente scorretto). L’importanza di attingere allo zeitegest ha lasciato il posto all’adesione cieca e impiegatizia ai dogmi del woke, con i suoi nuovi discriminati, le ingiustizie, l’insofferenza. E anche le sue  omissioni: all’interno del nuovissimo e scintillante Academy Museum of Motion Pictures da 484 milioni di dollari, firmato Renzo Piano e inaugurato dalle star con spettacolo di Lady Gaga, «manca qualsiasi menzione del piccolo gruppo di emigrati per lo più ebrei dall’Europa orientale, che ha creato l’industria cinematografica. Le persone senza le quali non ci sarebbe l’industria dello spettacolo». Mentre la comunità tutta paillettes e photo opportunity parlava e brindava a equità e inclusione, gli ebrei, padri fondatori del cinema, «erano stati esclusi quasi dappertutto».

“Hollywood!” di photographerglen, licenza CC BY-SA 2.0

Tags: bari weissCinemaGeorge Floydhollywoodlgbttransgenderwoke
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Francia woke

In Francia qualcuno inizia ad averne abbastanza dell’ideologia woke

29 Marzo 2023
Rembrandt, Ritorno del figliol prodigo, San Pietroburgo - Museo dell’Ermitage

La parabola del figliol prodigo diabolicamente corretta

26 Marzo 2023
Un fotogramma di La seconda via, film di Alessandro Garilli sulla Ritirata di Russia

Quei sei nel deserto di neve della Russia, come mio padre

18 Marzo 2023

“Everything Everywhere All at Once” meritava 7 Oscar? No

14 Marzo 2023

Sette giorni di Ley Trans, boom di uomini che si dichiarano donne. Chissà perché

11 Marzo 2023
Il governatore del Texas Greg Abbott intende raggiungere l’obiettivo della libertà di scelta attraverso l’espansione del sistema dell’Education Savings Account

Il Texas si ribella al woke col buono scuola: «Dobbiamo educare, non indottrinare»

7 Marzo 2023

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Pier Paolo Pasolini

Perché i ciellini sono così affascinati dai “corsari” Pasolini e Testori

Peppino Zola
28 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Alla Francia nella tempesta mancava solo un maxi scandalo finanziario
    Lodovico Festa
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Lo stupro e la contrattualizzazione del rapporto sessuale
    Rodolfo Casadei
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist