
Motori
Volvo, dal 1953 auto a coda lunga
Volvo, evidentemente, ci crede. La station wagon è sempre stata il suo principale cavallo di battaglia: né Suv, né fuoristrada, né monovolume riescono a scalfire una tradizione che dura dal 1953, a partire dalla PV 445, e che si basa su raffinatezza, affidabilità, prestazioni e qualità. Tutti parametri che trovano una ennesima conferma nella terza generazione della Volvo V70, che il presidente Fredrik Arp ha definito «la station wagon definitiva, più lussuosa, comoda e pratica che mai». Sicuramente siamo di fronte a un altro pianeta perché la nuova V70 si distingue da tutte le altre concorrenti station wagon. è una wagon di categoria superiore, da paragonare alle grandi berline di lusso dove tutti i passeggeri e i bagagli viaggiano in prima classe. Con un’anteprima eccezionale: i sedili per i bambini integrati con doppia regolazione del cuscino in altezza, in modo da garantire ai piccoli passeggeri la migliore sicurezza possibile.
La V70 è vettura estremamente flessibile. La divisione dei sedili posteriori è stata fissata in 40/20/40. E sono numerose le soluzioni che consentono di personalizzare questa wagon Volvo: l’azionamento elettrico del portellone posteriore, il fondo del bagagliaio scorrevole il cui volume è stato aumentato di 60 litri rispetto alla V70 precedente, un vano portaoggetti che si chiude a chiave quando si chiude il portellone e impedisce il furto del computer o di una borsa, fatto frequente nelle nostre poco sorvegliate aree di servizio autostradali. I progettisti della Volvo hanno introdotto numerosi cambiamenti nella nuova V70 che eredita i geni delle più famose station wagon. Le forme squadrate che solitamente associate alle Volvo sono state ormai abbandonate e, rispetto alla generazione precedente, la nuova V70 vanta un posteriore dalla forma più dinamica e scolpita, con la sezione del portellone inclinata in avanti a ricordare quello della C30. Anteriormente si caratterizza per un muso morbido e per una maggiore sportività grazie a una griglia nera con barre verticali cromate, mentre gli interni sono un esempio perfetto di design scandinavo, progettati con un’attenzione totale alla pulizia delle forme e alla funzionalità intelligente.
La gamma motoristica della Volvo V70 è ampia e ben articolata. Una novità è rappresentata dal propulsore sei cilindri di 3,2 litri in alluminio, lo stesso lanciato un anno fa sulla S80. Disponibile nella versione aspirata da 238 cavalli e nella variante turbo di 3 litri da 285 cavalli.
GranTurismo, eleganza e innovazione
La Maserati GranTurismo è destinata a occupare un ruolo di primo piano nella storia dell’automobile. Sono tanti gli elementi che la stanno proponendo, sin d’ora, come una delle automobili più desiderate del mercato. GranTurismo ha una personalità fortissima, caratterizzata dalla calandra che reinterpreta magistralmente, in chiave moderna, uno dei tratti somatici delle celebri GT modenesi degli anni Cinquanta. Linee armoniose, disegnate da Pininfarina, sinuose ed eleganti che suscitano emozione e ammirazione. Inoltre GranTurismo offre innovazione tecnologica e performance entusiasmanti, cura minuziosa del comfort, dei materiali, dei dettagli, con una spaziosità interna e un’abitabilità per quattro persone in grado di rivaleggiare con una berlina.
Presentata in occasione dell’ultimo Salone di Ginevra, la Maserati GranTurismo ha ottenuto unanimi consensi da parte della stampa internazionale e da parte di appassionati e potenziali clienti. Un consenso confermato dal numero di ordini già raccolti dalla rete commerciale in tutto il mondo. Le prime vetture, destinate alle attività promozionali di lancio prodotto, sono già state realizzate, mentre la produzione di serie incomincerà il prossimo mese di luglio, in modo da poter completare la distribuzione in tutti i paesi entro l’ultimo quadrimestre dell’anno.
Il prezzo al pubblico, chiavi in mano e Iva inclusa, della Maserati GranTurismo è di 114.340 euro.
I 45 anni della formidabile Giulia
C’erano tutti i modelli più belli della mitica Giulia Alfa Romeo, domenica 27 maggio, sul sagrato di Piazza Duomo a Milano. 83 auto, 53 provenienti da ogni parte dell’Italia e 30 da Parigi, hanno colorato il centro della città e fatto venire tanta nostalgia alle centinaia di appassionati che non sono voluti mancare al 45esimo anniversario di uno dei più antichi modelli dello storico marchio italiano. Era infatti il 27 giugno 1962 quando l’Alfa presentò sul circuito di Monza il primo modello della Giulia. Nel 1963 l’Alfa Romeo presentò il prototipo della coupé Giulia Sprint GT, che aveva il compito di sostituire la Giulietta Sprint. Le vendite della nuova auto cominciarono nella seconda metà del ’64 e proseguirono fino al ’66. La carrozzeria della Sprint GT era stata progettata dalla Bertone. La sua parte meccanica era derivata da quella della Giulia berlina. Dal punto di vista estetico, la Sprint GT si distinse dalle versioni successive della GT per la forma della griglia anteriore. La GT 1.300 Junior fu immessa sul mercato nell’autunno del 1966: il suo motore era derivato da quello della Giulia berlina 1.300, fu realizzata in quattro serie, e rimase in produzione fino al 1976. La carrozzeria della Junior era simile a quella della Sprint GT e la differenza più visibile era costituita dalla mascherina anteriore. [f.mor.]
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