Preceduta da alcune mostre didattiche, come “Non sembiava imagine che tace. L’arte della realtà al tempo di Dante”, curata da Gianluca Del Monaco (Rimini 2011), questa bella rassegna ravennate, dedicata alle arti dell’esilio di Dante, a cura di Massimo Medica, dispone di un cospicuo corredo di opere che seguono le tappe dantesche e, iniziando dal contesto fiorentino, sono testimoni della fioritura della cultura artistica tra Due e Trecento, in una ampia zona d’Italia che da Firenze si estende nella Toscana, a Roma, nel Veneto, nell’Emilia e Romagna.
Arnolfo di Cambio (Colle Val d’Elsa ca. 1245-Firenze ca. 1302), Malato alla fonte, XIII secolo, marmo di Carrara, 25 x 54 x 27 cm, Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria
Distillata in sottili riferimenti figurativi, vaglia il patrimonio di immagini che si presentavano allo sguardo di Dante in una stagione di splendori paragonabile soltanto a quella che rifulgerà due secoli più tardi ...
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