Monti premier? Per il Financial Times «non è l’uomo giusto». Su Europa e austerity sbaglia
Mario Monti ha abbassato lo spread? «La maggior parte degli italiani sa che a farlo è stato un altro Mario, Draghi». Secondo Wolfgang Munchau, editorialista del Financial Times e voce critica della politica europea di Angela Merkel, Monti non sarebbe un primo ministro adeguato alla situazione che sta affrontando l’Italia. Per Munchau, Monti sembra avere un «ruolo simile a quello giocato da Heinrich Bruning», durante la grande depressione. «Anche lui diceva che non c’erano alternative all’austerity» (e poi arrivò Hitler).
MONTI: RIFORME MODESTE E TASSE. «Monti ha promesso riforme e ha finito per aumentare le tasse». Il risultato è stato negativo. A causa dei debiti e della politica di austerità «l’Italia sta precipitando in una lunga e profonda recessione». «Modeste», «annacquate», le riforme strutturali che il governo ha cercato di introdurre.
EUROBOND. L’Italia non è uscita dal baratro. Temporaneamente salva, grazie alla Bce guidata da Draghi, come tutti gli altri paesi meridionali dell’Europa, ha soltanto tre strade davanti a sé. La prima è quella seguita da Monti: «Rimanere nell’euro e portare da sola il peso dell’aggiustamenti» sul debito e sull’economia. Una posizione insostenibile, secondo Munchau. La seconda opzione è «sottoporre l’adesione all’euro a un aggiustamento condiviso fra paesi creditori e debitori». Una possibilità che però sta «svanendo».
BERSANI E BERLUSCONI. Pier Luigi Bersani non ha mai messo in discussione l’adesione all’Europa. Potrebbe «fare team» con Francois Hollande, presidente socialista francese, contro Merkel. Berlusconi finora «ha fatto una buona campagna elettorale». La sua posizione critica nei confronti dell’austerity e della Germania, però, non basta. «Per essere credibile deve produrre una chiara strategia che delinea le scelte in dettaglio».
SCENARIO ANTI-EUROPEISTA. In caso di instabilità politica, si potrebbe produrre una situazione analoga a quella che ha visto Monti presidente del Consiglio. Questa, per il Financial Times, è l’ipotesi peggiore. Perché il nuovo governo, probabilmente di centrosinistra, proseguirebbe nella politica di una «finta adesione all’euro», fondata sul temporeggiamento, che è però insostenibile. L’effetto sarebbe soltanto quello di produrre un vasto fronte antieuropeista, che avrà la meglio nelle future elezioni.
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