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A Modena c’è chi vuole ostacolare i «presidi omofobi» delle Sentinelle in Piedi (che, invece, continueranno a vegliare)
Di Sentinelle in Piedi
08 Luglio 2014
La capogruppo di una lista civica ha presentato un'interrogazione contro i raduni in piazza delle sentinelle. Ecco il testo dell'interogazione e il comunicato delle Sentinelle
Di seguito riportiamo il comunicato delle Sentinelle in piedi. In fondo all’articolo trovate l’interrogazione al sindaco di Modena presentata dal consigliere Adriana Querzè (Lista Per Me Modena)
Da Aosta a Cagliari, da Matera a Bergamo, la mobilitazione delle Sentinelle in Piedi non conosce sosta poiché cresce ogni giorno il numero di cittadini che in piedi, nelle piazze, chiedono la tutela della libertà di espressione messa in discussione dal Ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al vaglio del Senato.
Come da mesi andiamo ripetendo questo testo viene presentato come necessario per prevenire violenze ai danni di persone con tendenze omosessuali, ma come tutti sanno il nostro ordinamento giuridico già alla forma attuale prevede pene e sanzioni per chiunque si renda protagonista di atti di aggressione nei confronti di qualunque cittadino, per questo il testo è semplicemente un apripista a provvedimenti che istituiscano nuovi presunti diritti civili rivendicati dagli attivisti LGBT e a impedire l’espressione di opinioni contrarie agli stessi, che potranno essere punite con il carcere.
Se noi lo andiamo ripetendo da mesi, oggi a darcene conferma è anche quanto accade all’interno delle istituzioni locali. Poche settimane fa a Ferrara le realtà legate al P.I.C.O., che comprende il Comune e la Provincia di Ferrara, si sono schierate contro le Sentinelle in Piedi accusandole di essere portatrici di un “messaggio omofobico”, “contro le rivendicazioni dei diritti delle persone gay, lesbiche e transessuali”, oggi un attacco simile arriva da Modena dove la capogruppo della lista Per Me Modena, Adriana Querzè, firma un’interrogazione in cui definisce le veglie dei “presidi omofobi” i cui partecipanti sarebbero da ostacolo al “percorso di conquista dei diritti delle persone Lgbt” nel nostro paese, ecco la conferma dunque: in nessuno di due casi non si parla della tutela di persone vessate, bensì di presunti diritti negati.
Non solo, se ad accusarci di omofobia oggi sono anche rappresentanti delle istituzioni, è vero quello che andiamo denunciando da mesi, ovvero che se la legge dovesse passare noi potremmo essere denunciati per omofobia, e quindi condannati e quindi finire in carcere, per il solo fatto di aver espresso dissenso nei confronti di un disegno di legge, azione che credevamo alla base di qualunque democrazia.
Che la libertà di espressione oggi non sia garantita per tutti, inoltre, lo conferma anche quanto accaduto a Siena, dove alle Sentinelle in Piedi è stato dapprima vietato di manifestare nella piazza concessa, poi di volantinare, poi di lasciare i volantini su un tavolo, infine di parlare con un megafono. Il tutto senza che il sindaco di Siena Valentini sia stato in grado di fornire delle spiegazioni plausibili a chi le ha legittimamente richieste in consiglio comunale.
Di fronte a questo, le Sentinelle in Piedi non possono che continuare a vegliare. Dallo scorso 5 agosto, giorno dell’inizio dell’iter del DDL Scalfarotto alla Camera, la rete delle Sentinelle in Piedi è in continua e costante crescita. Semplici cittadini che mai avrebbero pensato di manifestare nelle piazze hanno compreso che la libertà di espressione è troppo importante per non farsi sentire, indipendente dall’appartenenza religiosa o associativa, dalla preferenza partitica o dall’inclinazione sessuale, occorre vegliare oggi per poter esser liberi di esprimersi domani.
I prossimi appuntamenti:
Mercoledì 9 luglio a Cagliari alle 20.00 al Bastione Saint Remy
Giovedì 10 luglio ad Aosta alle 17.30 in Piazza E. Chanoux
Venerdì 11 luglio a Bisceglie (BT) alle 20.30 in Piazza V. Emanuele
Sabato 12 luglio a Montalbano Jonico (MT) alle 20.30 in Piazza Vittoria
Venerdì 18 luglio a Matera alle 20.30 in Piazza V. Veneto
Sabato 19 luglio a Reggio Emilia alle 18.30 in Piazza Martiri del 7 luglio
Sabato 19 luglio a Saluzzo (CN) alle 18.00 in Piazza Vineis/Corso Italia
Domenica 20 luglio a Bari alle 20.00 in Piazza Del Ferrarese
Sabato 25 luglio a Bergamo alle 20.45 sul Sentierone
Ecco il testo dell’interrogazione al sindaco di Modena presentata dal consigliere Adriana Querzè
Modena, 30 giugno 2014
Al Sindaco di Modena
Alla Presidente del Consiglio Comunale di Modena
INTERROGAZIONE
OGGETTO: RADUNI DELLE “SENTINELLE IN PIEDI” A MODENA
PREMESSO
che la Camera ha approvato il disegno di legge Scalfarotto che estende le misure previste dalla legge Mancino per i reati di razzismo e xenofobia, ai reati di omofobia e transfobia;
che in fase di dibattimento il testo della legge è stato emendato da Scelta Civica che ha ottenuto, col voto favorevole del PD, che le opinioni contro le persone omosessuali o transessuali “espresse all’interno di organizzazioni di natura politica, culturale o religiosa” non vengano perseguite. Insomma, Militia Christi e Forza Nuova, ad esempio, potranno insultare, vessare e discriminare omosessuali e transessuali senza nulla temere;
che tale emendamento ha fortemente depotenziato la proposta di legge Scalfarotto che comunque resta, ad oggi, l’unico segnale significativo contro il reato di omofobia che, secondo l’Agenzia per i diritti Fondamentali dell’Unione Europea, danneggia ogni anno la salute e la carriera di milioni di persone e, in Italia, è collegato al 30% dei suicidi tra gli adolescenti;
CONSIDERATO
che Modena sembra essere diventata la città dei presidi omofobi, con i tre appuntamenti che, nel giro di pochi mesi, hanno richiamato gruppi di persone che si autodefiniscono “Sentinelle in Piedi” e che manifestano a favore della famiglia cosiddetta “naturale” e contro la proposta di legge Scalfarotto;
che le “Sentinelle in Piedi” sostengono che “esistono già sufficienti e adeguate tutele giuridiche contro gli atti di violenza e discriminazione nei confronti di persone con tendenze omosessuali”;
che le “Sentinelle in Piedi” reputano la proposta di legge Scalfarotto un testo “liberticida e anticostituzionale” perché non specificherebbe cosa si intende per reato di omofobia e quindi renderebbe perseguibile “chiunque affermi pubblicamente che la famiglia naturale è composta da un uomo e una donna o chiunque si esprima pubblicamente contro il matrimonio fra persone dello stesso stesso sesso”;
che le “Sentinelle in Piedi” affermano di condurre la loro battaglia contro le rivendicazioni dei diritti delle persone gay, lesbiche e transessuali “vegliando sulla libertà di espressione e di opinione”;
RITENUTO
che le “Sentinelle in Piedi”, come movimento fortemente ideologizzato, fomentano la paura ed ostacolano il percorso di conquista dei diritti delle persone LGBT che, nel nostro Paese, è ancora tutto da costruire sia sul piano culturale che su quello normativo;
SI INTERROGA IL SINDACO
PER SAPERE
se intenda stigmatizzare questi comportamenti come ha fatto, ad esempio, il Comune di Ferrara che ha reso manifesto il proprio impegno contro tutte le discriminazioni e la propria condanna di ogni forma di violenza omofoba esponendo alle finestre della Residenza municipale il messaggio “La città di Ferrara condanna l’omofobia e la transfobia”;
se ritenga opportuno aderire alla rete RE.A.DY, Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazione, sottoscrivendone la “Carta di intenti” e attuando le azioni previste da quest’ultima mediante l’istituzione di uno sportello LGBT entro i prossimi 6 mesi per individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender.
La Capogruppo della Lista Per Me Modena Adriana Querzè
Povera Adriana Querze, avrebbe bisogno di vacanze !
Che dire? Un’interrogazione ridicola e risibile che non saprei ascrivere alla sola ignoranza, bensì alla malafede e alla mistificazione. La consigliera ha per caso letto il testo di legge? Lo ha compreso? Sa quali siano i principi cardine di uno stato di diritto e di un ordinamento penale in specie? Sembra proprio di no. Forza sentinelle! Avanti con la battaglia di libertà.
Io auguro alle Sentinelle un enorme successo, sono la speranza di tutto il popolo italiano. Se potrò, parteciperò a quante più veglie possibili. Forza Sentinelle!
Perchè i politici italiani di qualsiasi livello (nazionali/provinciali/comunali/di quartiere) cd moderati-cattolici attenti ai valori non negoziabili non fanno la stessa identica cosa in senso inverso?
Sarebbe facile fintanto che la nostra costituzione (art. 29) tutela e definisce esattamente cos’è la famiglia
Emilia quanta fantasia nelle opere di guareschi ….
magari ci fosse ancora peppone, mi commuovo, a rileggere il brano in cui minaccio di defenestrare l’intero consiglio comunale se non avesse lasciato la bandiera col simbolo reale sulla bara della signora Cristina…
magari i comunisti d’oggi fossero uomini veri come peppone, e non checche isteriche come dimostrano certe interrogazioni.
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Povera Adriana Querze, avrebbe bisogno di vacanze !
Che dire? Un’interrogazione ridicola e risibile che non saprei ascrivere alla sola ignoranza, bensì alla malafede e alla mistificazione. La consigliera ha per caso letto il testo di legge? Lo ha compreso? Sa quali siano i principi cardine di uno stato di diritto e di un ordinamento penale in specie? Sembra proprio di no. Forza sentinelle! Avanti con la battaglia di libertà.
Io auguro alle Sentinelle un enorme successo, sono la speranza di tutto il popolo italiano. Se potrò, parteciperò a quante più veglie possibili. Forza Sentinelle!
Perchè i politici italiani di qualsiasi livello (nazionali/provinciali/comunali/di quartiere) cd moderati-cattolici attenti ai valori non negoziabili non fanno la stessa identica cosa in senso inverso?
Sarebbe facile fintanto che la nostra costituzione (art. 29) tutela e definisce esattamente cos’è la famiglia
Emilia quanta fantasia nelle opere di guareschi ….
magari ci fosse ancora peppone, mi commuovo, a rileggere il brano in cui minaccio di defenestrare l’intero consiglio comunale se non avesse lasciato la bandiera col simbolo reale sulla bara della signora Cristina…
magari i comunisti d’oggi fossero uomini veri come peppone, e non checche isteriche come dimostrano certe interrogazioni.