Migranti, mai così tanti morti dal 2017. Ma per l’Ue non è un’emergenza

Di Leone Grotti
14 Aprile 2023
Rispetto al 2022, gli sbarchi in Italia nel primo trimestre sono aumentati del 300 per cento. Già 441 persone sono morte quest'anno nel Mediterraneo centrale. Il governo lancia lo stato d'emergenza, Bruxelles resta indifferente
Barcone carico di migranti arriva in Italia a Pasqua

Barcone carico di migranti arriva in Italia a Pasqua

Nei primi tre mesi del 2023 sono annegate nel Mediterraneo centrale almeno 441 persone, il numero più alto di morti dal 2017. Le stime del progetto Missing Migrants dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) sono conservative ma danno l’idea della tragedia che continua a ripetersi lungo la rotta utilizzata da oltre la metà degli immigrati irregolari che entrano in Unione Europea.

«Crisi umanitaria nel Mediterraneo intollerabile»

Secondo Frontex, nel primo trimestre 2023 hanno varcato illegalmente i confini dell’Ue 54 mila persone, un quinto in più dello stesso periodo del 2022. Di questi, 28 mila hanno utilizzato la rotta del Mediterraneo centrale, il triplo rispetto all’anno scorso.

Secondo il direttore generale dell’Oim, António Vitorino, «la crisi umanitaria nel Mediterraneo centrale è intollerabile. Più di 20 mila persone sono morte lungo questa rotta a partire dal 2014 e temo che ci stiamo abituando a questo dato. Gli Stati devono rispondere all’emergenza».

Migranti, arrivi in Italia in aumento del 300 per cento

Il paese europeo più interessato dalla crisi è l’Italia. Durante il fine settimana di Pasqua, tremila migranti hanno raggiunto le coste italiane, portando il numero totale di arrivi al 13 aprile a 31.192 persone. Nel 2022 nello stesso periodo erano approdate 8.432, 8.505 nel 2021. L’aumento è di oltre il 300 per cento.

Anche per questo il governo di Giorgia Meloni ha deliberato martedì su tutto il territorio nazionale lo stato di emergenza, che avrà la durata di sei mesi. I primi cinque milioni di euro stanziati serviranno per gestire più rapidamente la crisi e creare nuovi posti per l’accoglienza.

Allo stesso tempo l’esecutivo sta cercando di inserire alcuni emendamenti nel decreto Cutro per avviare una stretta sui permessi speciali di protezione umanitaria e sulla permanenza nei Cpr. Dall’inizio dell’anno, come sottolineato dalla Polizia, sono stati arrestati già 39 scafisti.

L’Ue non vede l’emergenza

Al di là degli sforzi compiuti dal governo per frenare le partenze e per accelerare i rimpatri di chi non ha diritto a entrare in Unione Europea, «questa è una situazione di cui difficilmente un paese solo può farsi carico», ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

L’Unione Europea, però, non sembra ritenere l’aumento degli sbarchi un’emergenza. Per questo finora non ha risposto favorevolmente alla richiesta dell’Italia di maggiori finanziamenti per gestire la recente ondata immigratoria. Nessun accelerazione neanche sulla prossima riunione del Gruppo di coordinamento tra i paesi Ue sull’immigrazione, che si ritroverà soltanto «prima dell’estate».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.