Maturità al via. Tra toto-tracce, diete leggere e i soliti “luoghi comuni” vendittiani

Di Daniele Ciacci
19 Giugno 2012
Uscirà Leopardi o l'Unità d'Italia? Ecco una piccola rassegna di cliché sull'esame di fine liceo. Dal refuso del Ministero alle diete leggere, aspettando un pezzo di Saviano sulla maturità a Scampia.

Basta fare un rapido salto su Google e selezionare “maturità”. Di getto, s’accampano sullo schermo almeno una decina d’articoli con lo stesso titolo: «Notte prima degli esami». Certo, gli italiani sono un popolo di creativi. Ma, quando serve, sanno anche adoperare l’arma del “cliché”, che regala risultati garantiti e molti clic. Altri media utilizzano i propri strumenti per lo stesso risultato: titoloni su giornali, inchieste, opinioni dei maturandi al microfono. E sempre le stesse risposte, la stessa colonna sonora, la stessa trita routine. Eccone una summa.

1 – LA PREPARAZIONE. Si inizia con la dieta. Mi raccomando, stare leggeri per la prima prova onde evitare di addormentarsi sul foglio protocollo. Attenzione anche al global warming: bisogna mangiare molta frutta, altrettanta verdura, bere molta acqua, non farsi di steroidi né di alcool. Nonostante il 40 per cento degli studenti si dichiari abbastanza tranquillo da «poter dormire la notte», in caso contrario un bel film può essere la soluzione ideale per passare il tempo. “Notte prima degli esami”, un classico. Così come la canzone di Venditti, una colonna sonora sicura per la notte più “ansiogena” della giovinezza. Altrimenti, “Certe notti” di Ligabue è un usato sicuro. Immancabile l’intervento della psicologa che predica calma.

2 – IL TOTOTRACCE. L’argomento prediletto di tutti i maturandi. Su cosa saranno le tracce dei temi? Sicuramente sull’Unità d’Italia, su Pascoli (centenario della morte) e sulla crisi economica. E, anche qui, la solita teoria di luoghi comuni: vietato cercare i titoli su internet, sebbene skuola.net e studenti.it raggiungano il picco di accessi. Poi la seconda prova: preferisci latino o greco? fisica o matematica? Immancabili i grafici con le percentuali di gradimento. La terza prova è la più difficile, perché «non si sa mai cosa può succedere». A margine, le scuse del Ministero sull’ennesimo errore che ogni anno propina in almeno una delle tracce delle prove. Il test Invalsi, forse, dovrebbero farlo anche tra le scrivanie della Pubblica Istruzione.

3 – I MORALIZZATORI. Mi raccomando, ragazzi, non si copia. Nonostante in questi giorni i quotidiani vi mostreranno le tecnologie più all’avanguardia per infinocchiare professori e commissari esterni – nascondere, in ordine crescente, i bigliettini in: calzini, mutande, fazzoletti di carta, reggiseno (se potete permettervelo), cappellino, ecc… – ricordatevi il puntuale monito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il suo comunicato: non si copia. E non si usa il cellulare. Aspettando un bel pezzo di Roberto Saviano sull’esame di maturità dei ragazzi di Scampia, e il racket della mafia sulle soluzioni della seconda prova.

@danieleciacci

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