Maroni è il nuovo presidente della Lombardia. Passaggio di consegne con Formigoni
Roberto Maroni è ufficialmente da qualche ora il nuovo presidente della Regione Lombardia. A Palazzo Regione Lombardia è avvenuto oggi il passaggio delle consegne tra il presidente uscente Roberto Formigoni e il neo-eletto Maroni. «Voglio valorizzare le eccellenze che la Regione ha sviluppato in questi anni», ha detto Maroni. «La mia squadra sarà formata da 14 assessori, egualmente distribuiti, sette uomini e sette donne che verranno presentati domani in tarda mattinata. Ci sono tante urgenze da affrontare – ha aggiunto – prima fra tutte quella legata al lavoro. A tal proposito ho incontrato i sindacati per la cassa integrazione in deroga, strumento che ritengo valido e che ho introdotto io stesso da ministro del Welfare. Nei giorni scorsi ho incontrato anche il ministro Fornero per i fondi da destinare alla Regione Lombardia ma mi ha detto che in questo momento non ci sono i soldi. Gli altri punti da affrontare sono quelli relativi alle infrastrutture e alla macroregione del nord per avere un maggiore potere contrattuale».
CONTINUARE IL BUONGOVERNO. Il nuovo Consiglio regionale della Lombardia sarà convocato in prima seduta il 28 marzo. Il nuovo segretario generale dell’amministrazione regionale sarà il leghista Andrea Gibelli. Prende il posto di Nicola Sanese, il cui nome è stato applaudito durante il breve passaggio di consegne tra Maroni e Formigoni. «Lo ringrazio per quello che ha fatto, è un applauso dovuto a cui mi associo volentieri», ha continuato l’ex ministro dell’Interno.
Maroni ha spiegato di volere «continuare l’esperienza di buon governo di chi mi ha preceduto: sviluppare le eccellenze ma anche innovare. Ho l’ambizione di fare meglio di chi mi ha preceduto». Il leader della Lega ha anche annunciato che dopo la riunione di giunta di domani, il suo secondo atto pubblico sarà l’intitolazione della Sala dei 500 di Palazzo Lombardia, la più grande, al giuslavorista Marco Biagi, di cui domani cadrà l’undicesimo anniversario dell’uccisone da parte delle Br.
UN GOVERNO A ROMA. Maroni ha speso anche qualche battuta per commentare la situazione politica nazionale: «Mi auguro che nasca presto un nuovo governo che purtroppo oggi non c’è, per avere un interlocutore chiaro ed autorevole». Quello attuale «non ha pieni poteri e non è interlocutore al 100 per cento come avremmo bisogno: qui abbiamo un Governo forte e stabile, abbiamo bisogno di un governo forte e stabile anche a Roma. Ho chiesto al presidente Formigoni, che continuo a chiamare così, di darsi da fare al Senato», ha quindi scherzato Maroni col suo predecessore.
LE PAROLE DI FORMIGONI. Formigoni, che ha consegnato al suo successore la campanella, ha detto: «Sono lieto e onorato di passare a Roberto Maroni la responsabilità di guidare la regione Lombardia, una regione straordinaria che entrambi amiamo immensamente. Io ho avuto il privilegio per 18 anni di guidare la Regione Lombardia e sono onorato di passare il testimone a Maroni che ha vinto una battaglia importantissima. In questo modo Maroni garantisce continuità alla precedente azione di governo. Auguro a Maroni di mantenere un rapporto solido con la gente, aspetto che costituisce la vera benzina dell’azione di governo».
Formigoni ha spiegato che «c’è stata un’azione coordinata di Lega Nord e Pdl per formare la Giunta: è una squadra che unisce esperienza e innovazione e potrà fare bene». Formigoni ha confermato che «i nomi del Pdl sono definiti, e praticamente anche quelli della Lega Nord».
Formigoni e Maroni si sono congedati con un abbraccio.
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