Mario Mauro: «Si vota sull’Europa. Il centrodestra dica da che parte sta. Con Formigoni sono in buoni rapporti»

Di Redazione
14 Gennaio 2013
Alla trasmissione Agorà su RaiTre, il candidato con la lista Monti al Senato ha detto che «il centrodestra italiano ha il dovere di informare i propri elettori che non crede più che l'Europa»

 «Sono entrato in Forza Italia prima e nel Pdl dopo perché, nel ’99, aderendo al Ppe, tutto il centrodestra italiano aveva scommesso sull’Europa, per cui, se c’è un ripensamento su questo, il centrodestra italiano ha il dovere di informare i propri elettori che non crede più che l’Europa possa essere la scommessa sul futuro». Lo ha dichiarato alla trasmissione Agorà su RaiTre Mario Mauro, candidato al Senato nella lista Con Monti per l’Italia. «Andremo ad un voto pro o contro l’Europa – ha spiegato ancora Mauro – perché l’Europa è il colpevole ideale in una circostanza in cui tutti sono pronti a dire che la causa di tutti i mali viene da lontano».
«Penso che la battaglia vera sia nel cuore e nella mente degli elettori. Agli elettori dico: non fermiamoci al fuoco di fila di scuse che vengono presentate e scommettiamo che, attraverso coalizioni che puntano a riforme, sia possibile trascinare il resto della politica italiana. I partiti – ha proseguito – non hanno avuto la forza di abbracciare il fatto che il governo tecnico ha permesso a quelle forze politiche di parlarsi e di assumersi responsabilità comuni che oggi sembrano evacuate. Oggi sembra che non ci sia mai stata la responsabilità comune di Pd e Pdl intorno al governo tecnico».

ALLEANZE. Parlando poi con Tgcom24, Mauro ha aggiunto che «le alleanze vengono fatte sulla base della possibilità di perseguire programmi coerenti. Un cartello elettorale si può fare per vincere, ma poi come si fa a portare avanti un programma? A nessuno fa piacere lasciare il proprio partito ma quando ci si accorge che l’unico problema diventa fare cartelli elettorali per riproporre uno schema in cui nulla cambia, bisogna avere il coraggio di mettersi in discussione. Quando facciamo schieramenti che non propongono una strada per cambiare il paese ma per risolvere un contenzioso tra tifoserie, prendiamo in giro il nostro popolo».

FORMIGONI. In un’intervista che appare oggi sulle pagine milanesi di Repubblica, Mauro dice di rifiutare la categoria di unico ciellino rimasto a sostenere Gabriele Albertini in Regione Lombardia e Mario Monti a livello nazionale. «Parlo per me – spiega – non per gli altri. Mi rifiuto di ragionare in termini di “mondo ciellino”. Le mie sono valutazioni politiche. E da cattolico, da moderato e da uomo politico penso che quella di Albertini sia la candidatura migliore». Ha sostenuto questa sua posizione all’interno del movimento di Cl?, chiede il giornalista. «La sostengo ovunque – risponde Mauro – e in ogni occasione. Penso che oggi ci siano idee sbagliate a sinistra e confuse a destra. È la mia valutazione politica e la propongo a tutti, dentro e fuori il movimento».
Spiegando la diversità di valutazioni politiche con Roberto Formigoni, Mauro dice che «Formigoni condivide le mie preoccupazioni sulla Lega: è un partito inaffidabile e ha fatto cadere la sua giunta. Però al momento di decidere ha fatto un’errata valutazione strategica, pensando che per fermare Ambrosoli fosse meglio votare Maroni». Infine, Mauro ha chiarito che con Formigoni non vi è alcun risentimento personale: «Siamo in buoni rapporti». Così come non vuole cadere nella trappola di pensare che usare il tema della moralità in politica sia un’arma vincente: «La moralità è un valore, ma non deve essere usata come arma. Per esperienza non mi sento moralmente superiore a nessuno. E so che c’è sempre uno più puro che ti epura. La politica è confronto di idee e di programmi, e in questo confronto va mantenuto aperto il dibattito»

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8 commenti

  1. Enrico

    Mauro ha ragione, ma il problema è scegliere se allearsi con Maroni o con Fini.

  2. Roberto

    Noi che non capiamo nulla della politica diciamo Bravo Mauro finalmente qualcuno che prende il largo.
    Meglio meglio Mauro che alcuni voltagabbana e lustrascarpe

  3. malta

    Il principio non negoziabile si chiama “europa”

  4. francesco taddei

    quando diventano eurodeputati si scordano tutti che vengono da un paese chiamato italia. tutti con la solita cantilena “ce lo chiede l’europa”….ma francia, germania e gran bretagna pongono prima di tutto il loro popolo al centro.

    1. erpuzzone

      Caro Taddei ce chi pensa al tuo paese meglio degli italiani suvvia: Notizia di oggi:

      Volkswagen si erge a paladina
      del made in Italy

      L’ad di Volkswagen Martin Winterkorn

      L’ad del gruppo tedesco:
      «Con Lamborghini e Ducati
      siamo gli ambasciatori
      del tricolore nel mondo.
      Entro il 2018 arriveremo
      al 30 per cento del mercato»

      Cosa succederà in questo contesto di deflazione e non crescita al sud se anche la crescita tedesca rallenterà? ……….in Germania aziende che vogliono indebitarsi per fare shopping lo fanno all’1% qualche ipotesi di cosa possa succedere mi sembra evidente no??

      Mauro per il bene dell’Europa occorre rinegoziare maastricth non è populismo!! non è antieruopeismo!!!

  5. daniela

    Bravo Mario Mauro, una scelta coraggiosa e leale. Non sei solo, tanti amici sono con te anche se non fanno rumore come i servi sciocchi.

  6. erpuzzone

    Caro Mauro sei tu che stai estremizzando europa si europa no, per esempio ipotizzare di rinegoziare alcuni aspetti del trattato di maastricth o negoziare una diversa rimodulazione del fiscal compact non vuol dire essere contro l’europa vuol dire cercare di potenziarla significa capire che il sud europa in una morsa deflattiva come quella attuale non ha speranza!!!!
    Far notare che la BCE al posto di essere vera banca federale è stata fatta ad immagine della Bundesbank non è contro l’europa, cosi come far notare che il debito e una certa idea di stabilità dei prezzi non possono essere prioritarie (che non significa non importanti) quanto in questo momento la crescita o il recupero di una parte dell’inflazione o della ricchezza procapite.

    Caro Mauro se tutto cio che non è bieca sottomissione agli attuali imprimatur economici berlinesi è etichettato come populismo antieuropeo beh allora altro che lista fini casini monti o pdl !! non ci restera che sperare nei socialdemocratici tedeschi ed in Hollande.
    Buon lavoro

    1. erpuzzone

      mi perdoni intendevo recupero di una parte di disoccupazione non inflazione

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