Marcia indietro del premier inglese Cameron, la lotta al fumo è un problema secondario

Di Elisabetta Longo
03 Maggio 2013
Rimandato l'esperimento dei pacchetti di sigarette senza marchio, meglio concentrarsi sulla crescita economica. E piovono le critiche: «Ha ceduto alle lobby del tabacco»

In Gran Bretagna non sanno ancora bene come affrontare la loro guerra contro il fumo. Lo scorso marzo in Parlamento si era cominciato a discutere della possibilità di mettere in commercio solo pacchetti di sigarette anonimi. Senza marca, colore o logo, solo una confezione grigia asettica per scoraggiare i nuovi potenziali fumatori, attratti dalla bellezza di certi packaging. Ora il premier David Cameron fa retromarcia, dichiarando che per il momento i pacchetti rimarranno così come sono. Non è questo il momento per parlare di fumo, il primo ministro inglese preferisce concentrarsi su crescita economica, lotta all’immigrazione e riforma del welfare.

SIGARETTE ANONIME. I pacchetti di sigarette anonimi sono già stati adottati dall’Australia ma dalle parti di Downing Street preferiscono aspettare i risultati dell’esperimento nella terra dei canguri per decidere il da farsi. Un atteggiamento che non è piaciuto ad alcune associazioni impegnate nella lotta contro il fumo: «Dire che il miglioramento della salute pubblica non è più una priorità per il governo è veramente scioccante” ha dichiarato un esponente dell’Action on Smoking. Il ministro della Salute, Diane Abbot, ha addirittura accusato Cameron di avere ceduto alle pressioni delle lobby del tabacco: «Deve spiegare perché sta mettendo da parte una questione tanto importante come questa». Sarah Woolnough, di Cancer Research, chiarisce l’importanza dell’introduzione di pacchetti senza logo né appeal sul mercato: «Certo non indurranno a smettere di fumare chi già fa uso di sigarette, ma darebbero ai bambini una ragione in meno per iniziare». Per il momento, però, l’esperimento è da rimandare.

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